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Workshop “Studiare con l’intelligenza artificiale”

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Workshop “Studiare con l’intelligenza artificiale”

Dalla fine del 2022 non si fa altro che parlare di ChatGPT: delle sue incredibili potenzialità, ma anche delle sue magagne. Tra le altre, le allucinazioni: il modello di linguaggio di OpenAI vede e scrive cose che non esistono. Nel mio ruolo di docente, ho fin da subito messo in chiaro le cose con i miei studenti: non si può pensare, nell’era dell’AI, di studiare senza usare questi strumenti ma, al tempo stesso, occorre essere molto attenti a quali strumenti si scelgono e come si usano. Per esempio, se si chiede alla versione a pagamento di Gemini (Gemini Advanced) di scrivere una bibliografia su un argomento, si rischia una situazione del genere:

Sono tutti titoli inventati!

Lo stesso può succedere con ChatGPT e, in alcuni casi, persino con Perplexity (che è un motore di ricerca!).

Per risolvere questo problema, Google ha deciso di sviluppare e far utilizzare gratis NotebookLM (prima noto come Project Tailwind): il tool integra l’intelligenza artificiale (Gemini) per parlare con i propri file (PDF, testi, link, ecc.), citando le fonti ed evitando di rispondere se non trova informazioni in esse. Per esempio, in questo caso ho caricato il mio libro sul prompt engineering e ho chiesto la ricetta della pizza con l’ananas (crimine contro l’umanità, tra parentesi):

Viceversa, se NotebookLM trova una risposta nella documentazione fornita, indica anche le fonti:

Il workshop sullo studio con l’AI

Il workshop, della durata di una giornata, ha le seguenti caratteristiche.

Obiettivi formativi

  • Comprendere il funzionamento di NotebookLM e i suoi vantaggi rispetto a LLM come ChatGPT
  • Esplorare le potenzialità di NotebookLM per lo studio
  • Saggiare usi pratici dello strumento

Scaletta

Il corso si articola in due moduli.

MODULO 1

  • Introduzione all’AI generativa
  • AI e studio
  • Panoramica degli strumenti disponibili
  • Introduzione a NotebookLM
  • Vantaggi di questo tool rispetto ai LLM come ChatGPT

MODULO 2

  • Accesso a NotebookLLM
  • NotebookLM e le fonti
  • NotebookLLM per lo studio: riassunti, domande e risposte, timeline, ecc.
  • Casi d’uso pratici di NotebookLM per lo studio
  • Q&A

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Intelligenza artificiale in azienda: che cosa dicono i dati?

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Qual è l’impatto dell’introduzione dell’intelligenza artificiale in azienda? Al di là dell’emotività, con reazioni (spesso isteriche) che va vanno dall’entusiasmo al terrore (passando per il senso di colpa), servono dati concreti per comprendere come l’AI stia cambiando (migliorando o peggiorando?) realmente il mondo del lavoro.

Il Work Trend Index del 2024

Il report annuale di Work Trend Index del 2024 (qui in PDF), realizzato da Microsoft e LinkedIn, esplora l’adozione e l’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) nel contesto lavorativo, basandosi su dati raccolti da 31.000 lavoratori in 31 Paesi. Lo studio evidenzia l’uso crescente dell’IA, le percezioni dei dipendenti e dei leader aziendali, e le implicazioni per il futuro del lavoro.

La ricerca in sintesi

  • Il 75% dei knowledge worker utilizza l’IA generativa al lavoro, con un aumento significativo negli ultimi sei mesi.
  • Il 46% degli utenti ha iniziato a usare l’IA da meno di sei mesi.
  • Gli utenti affermano che l’IA li aiuta a risparmiare tempo (90%), concentrarsi su attività importanti (85%), essere più creativi (84%) e godersi di più il lavoro (83%).
  • Gli utenti di Copilot, il chatbot di Microsoft, leggono l’11% in meno di e-mail e dedicano il 4% in meno del tempo all’interazione con i messaggi.
  • Il 79% dei leader ritiene che la propria azienda debba adottare l’IA per rimanere competitiva, ma il 60% teme che la leadership non abbia un piano per implementarla.
  • La pressione per dimostrare un ROI immediato sta rallentando l’adozione strategica dell’IA.
  • Il 78% degli utenti di IA porta i propri strumenti di IA al lavoro (BYOAI: bring your own AI), una tendenza particolarmente diffusa tra le piccole e medie imprese (80%).
  • Il 66% dei leader non assumerebbe personale senza competenze in IA.
  • Il 71% preferirebbe assumere un candidato meno esperto con competenze in IA rispetto a un candidato più esperto senza tali competenze.
  • Gli utenti esperti di IA hanno il 40% di probabilità in più di chiedere ai colleghi quali prompt trovano più utili e il 68% di probabilità in più di sperimentare modi diversi di usare l’IA.
  • Gli utenti esperti di IA ricevono formazione continua, con un aumento del 37% di probabilità di partecipare a programmi di formazione virtuale specifici per la scrittura di prompt e l’uso dell’IA per ruoli specifici.
  • L’IA rende il carico di lavoro più gestibile, aumenta la creatività e la produttività, e migliora la motivazione e la soddisfazione lavorativa.

In pratica, il report evidenzia che l’introduzione e l’adozione dell’IA nelle aziende non è priva di sfide, ma i benefici in termini di produttività, creatività e soddisfazione dei dipendenti sono rilevanti. Per trarre vantaggio dall’IA, le aziende devono sviluppare strategie chiare, investire nella formazione continua dei dipendenti e promuovere una cultura aziendale aperta all’innovazione. Le aziende che riusciranno a integrare efficacemente l’IA nei loro processi operativi saranno meglio posizionate per competere e prosperare nel futuro del lavoro.

Lo studio “Generative AI at Work”

Qui, invece, prendo in considerazione lo studio “Generative AI at Work“, pubblicato nell’aprile del 2023 (data di revisione: novembre 2023) a cura di Erik Brynjolfsson, esperto in materia (professore allo Stanford Institute for Human-Centered AI (HAI) e direttore dello Stanford Digital Economy Lab).

Secondo lo studio di Brynjolfsson, gli strumenti di intelligenza artificiale generativa hanno il potenziale di trasformare il modo in cui i lavoratori eseguono e apprendono le loro mansioni. Lo studio si concentra, in particolare, sull’introduzione scaglionata di un assistente conversazionale basato su AI, in pratica un chatbot, tra 5.179 addetti al supporto clienti, customer care.

I risultati parlano chiaro. L’accesso allo strumento di AI ha aumentato la produttività, misurata in termini di problemi risolti per ora, del 14% in media. Miglioramento più sostanziale (+ 34%) per i lavoratori meno esperti e meno qualificati. Si è notato inoltre il fatto che l’AI contribuisce a valorizzare le best pratice dei lavoratori più abili e aiuta i nuovi lavoratori ad acquisire esperienza più rapidamente.

Tutto questo ha un impatto, ovviamente, anche sulla soddisfazione dei clienti nonché sulla retention dei dipendenti. Vediamolo nel dettaglio.

L’assistenza dell’AI migliora il sentiment dei clienti

Dall’analisi dello studio emerge quanto segue.

  • L’adozione dell’AI genera un miglioramento significativo nel sentiment dei clienti, misurato attraverso l’analisi del testo delle conversazioni. Questo effetto è persistente e si manifesta immediatamente dopo l’introduzione dell’AI.
  • I clienti sono meno propensi a richiedere di parlare con un supervisore, il che indica una maggiore fiducia nelle capacità degli addetti al servizio clienti di risolvere i problemi. Questo riduce la frustrazione dei clienti e migliora la loro esperienza complessiva.
  • La presenza di suggerimenti AI migliora le interazioni con i clienti, portando a una diminuzione delle espressioni di frustrazione o rabbia nei messaggi dei clienti. I clienti mostrano un atteggiamento più positivo nei confronti degli agenti.

L’aumento della retention dei dipendenti

Anche lato dipendenti, i risultati sono interessanti.

  • L’assistenza dell’AI aiuta a migliorare le condizioni di lavoro degli agenti, riducendo lo stress associato alla gestione di conversazioni difficili con i clienti. Gli agenti sono in grado di risolvere i problemi più rapidamente e con maggiore efficacia, riducendo la pressione su di loro.
  • L’uso dell’AI porta a un aumento della soddisfazione lavorativa. Gli agenti apprezzano il supporto dell’AI che fornisce suggerimenti utili e riduce il carico di lavoro, permettendo loro di concentrarsi su compiti più complessi e gratificanti.
  • Il tasso di abbandono dei dipendenti diminuisce significativamente con l’introduzione dell’AI. Questo effetto è particolarmente pronunciato tra i nuovi dipendenti, che beneficiano maggiormente del supporto dell’AI durante la fase di apprendimento iniziale.
  • L’assistenza AI non solo aiuta a migliorare le prestazioni sul breve termine, ma contribuisce anche all’apprendimento continuo dei dipendenti. Gli agenti che seguono i suggerimenti dell’AI mostrano un miglioramento duraturo delle loro competenze, anche durante i periodi di inattività del sistema AI.

Questi punti evidenziano come l’adozione di strumenti AI non solo migliori l’efficienza operativa, ma crei anche un ambiente di lavoro più positivo e una migliore esperienza per i clienti.

 L’articolo “Bring your own AI”

Come darsi delle regole per i collaboratori che usano i loro chatbot sul luogo di lavoro?

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L’intelligenza artificiale per combattere il cyberbullismo: un nuovo progetto “peer to peer” di creazione di un chatbot

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Cyberbullismo, lo scenario: che cosa dicono i dati?

Quali sono le vittime tipiche del cyberbullismo? Sappiamo che il fenomeno coinvolge prevalentemente preadolescenti e adolescenti, per la precisione ragazze e ragazzi tra i 12 e i 15 anni di età. Uno studio ha rilevato che il 16,3% degli adolescenti di quella fascia ha confessato di essere stato vittima di cyberbullismo, con un ulteriore 40,6% che ha dichiarato di averlo sperimentato almeno una volta. Questi dati li ho presi dallo studio “Do Our Adolescents Know They Are Cyberbullying Victims?” Un altro studio ha evidenziato una prevalenza del 9,4% di vittime di cyberbullismo nella stessa fascia d’età, sottolineando quanto il fenomeno sia diffuso tra i più giovani (Bullying, Cyberbullying and the Overlap: What Does Age Have to Do with It?). Questi dati mettono in luce l’importanza di affrontare il problema del cyberbullismo tra gli adolescenti per prevenire effetti negativi significativi come ansia, depressione e pensieri suicidari (Suicidal Ideations and Behaviors in victims of cyberbullying).

L’idea di un nuovo progetto peer to peer con protagonisti i ragazzi

Con l’aumentare dell’uso di internet e dei social media in età sempre più precoce (The Use of Social Media in Children and Adolescents: Scoping Review on the Potential Risks), è fondamentale fornire ai ragazzi strumenti accessibili e familiari per affrontare questo problema. L’intelligenza artificiale e particolare i chatbot offrono un’opportunità unica per creare una risorsa interattiva e sempre disponibile per supportare i giovani nel riconoscere, prevenire e gestire situazioni di cyberbullismo. Si tratta di un progetto peer to peer (P2P) dove sono i ragazzi stessi a raccogliere il materiale per alimentare il chabot che sarà utilizzato dai loro pari per fare domande riguardo al cyberbullismo.

Gli obiettivi del progetto

  • Creare un chatbot basato su intelligenza artificiale specializzato sul tema del cyberbullismo.
  • Fornire informazioni accurate e aggiornate sul cyberbullismo a ragazzi tra i 10 e i 16 anni.
  • Offrire supporto immediato e consigli pratici per gestire situazioni di emergenza.
  • Promuovere la consapevolezza e la prevenzione del cyberbullismo tra i giovani.
  • Creare uno strumento facilmente accessibile e utilizzabile dai ragazzi.

Il laboratorio di creazione del dataset

Per garantire che il chatbot fornisca informazioni coerenti e affidabili, occorre creare un dataset basato su fonti autorevoli e istituzionali. Il laboratorio si articolerà nelle seguenti fasi:

Raccolta dati

Le informazioni sul fenomeno cyberbullismo e su come affrontarlo devono essere reperite da fonti autorevoli e verificate. Alcuni esempi:
Ministero dell’Istruzione
Polizia Postale
Telefono Azzurro
Generazioni Connesse
Associazione Di.Te.

Selezione e organizzazione delle informazioni

Ecco alcuni esempi di tematiche e informazioni da inserire nel dataset:
– Definizione del cyberbullismo
– Forme di cyberbullismo
– Conseguenze legali e psicologiche
– Strategie di prevenzione
– Consigli per le vittime
– Risorse di supporto

Creazione di domande e risposte

Sviluppo di un set di domande frequenti (FAQ) e relative risposte basate sulle informazioni raccolte.

Revisione e validazione

Il dataset sarà revisionato da esperti del settore per garantire accuratezza e appropriatezza per il target di età.

Addestramento del chatbot

Ecco le operazioni necessarie per dare tutte le informazioni raccolte in pasto a un’intelligenza artificiale.

1. Scelta della piattaforma
Utilizzeremo una piattaforma di sviluppo di chatbot basata su machine learning, come Dialogflow o altre.

2. Implementazione del dataset
Inserimento del dataset creato nella piattaforma scelta.

3. Addestramento del modello
Utilizzo di tecniche di Natural Language Processing (NLP) per migliorare la comprensione e la generazione del linguaggio naturale.

4. Test e ottimizzazione
Fase di test approfondita con un gruppo di ragazzi della fascia d’età target per perfezionare le risposte e l’interazione del chatbot.

5. Implementazione di funzionalità di sicurezza
Introduzione di filtri per riconoscere situazioni di emergenza e fornire contatti immediati con adulti o servizi di supporto.

Diffusione tra i coetanei

1. Sviluppo di un’interfaccia user-friendly
Creazione di una versione Web del chatbot con un design accattivante e facile da usare per i ragazzi.

2. Campagna di sensibilizzazione nelle scuole
Organizzazione di workshop e presentazioni nelle scuole per introdurre il chatbot e il suo utilizzo.

3. Collaborazione con influencer e creator
Partnership con giovani influencer per promuovere il chatbot sui social media più popolari tra i ragazzi.

4. Gamification
Implementazione di elementi di gioco nell’interazione con il chatbot per aumentare il coinvolgimento.

5. Feedback e miglioramento continuo
Creazione di un sistema di feedback in-app per raccogliere suggerimenti dagli utenti e migliorare costantemente il chatbot.

Questo progetto mira a sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale per creare uno strumento innovativo e efficace nella lotta contro il cyberbullismo, fornendo ai giovani un supporto accessibile, informativo e interattivo.

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“Tutti dobbiamo imparare a usare i prompt”: il video del mio speech per PensieroSolido (15 luglio 2024)

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Il 15 luglio 2024 sono stato invitato dalla Fondazione PensieroSolido a contribuire all’evento “Intelligenza artificiale e lavoro – Come cambia, come dobbiamo cambiare noi” (vedi news Ansa), in programma al Cefriel. Il mio intervento, della durata di 15 minuti, si è concentrato sul prompt engineering con il titolo “Tutti dobbiamo imparare a usare i prompt”.

La registrazione dell’evento

Sul canale YouTube dell’associazione PensieroSolido si trova la registrazione del mio speech:

Qui invece l’intera registrazione dell’evento.

La trascrizione del mio intervento

Vorrei fare una piccola digressione sulla mia presentazione raccontandovi un aneddoto. L’altro giorno ero in una classe, e a un certo punto uno studente dal fondo della classe mi dice: “Ma lei, alla fine, cosa fa?”. Io rispondo: “Mi occupo di divulgazione del digitale e, attualmente, di intelligenza artificiale”. Questo studente mi ferma e mi dice: “No, cosa fa di LAVORO?”. Spiegare questo mestiere non è facile, come non è stato facile intervenire dopo relatori di alto livello che hanno parlato di scenari internazionali ed etica.

Vorrei ora spiegare cos’è il prompt engineering. Partirei da una citazione di Milan Kundera: “La stupidità deriva dall’avere una risposta per ogni cosa; la saggezza dall’avere per ogni cosa una domanda”. La differenza nel prossimo futuro non sarà avere la conoscenza, perché le macchine studieranno sempre di più e avranno tutta la conoscenza umana e forse qualcosa in più. Quindi, non è necessario che siamo noi a dare le risposte; la differenza sarà fare le domande giuste.

Da quando si è diffuso ChatGPT, si dice che è un po’ “garbage in, garbage out”. In realtà, parliamo di una nuova competenza: il prompt engineering. Questa non è solo una competenza tecnica, ma anche comunicativa. Bisogna saper utilizzare lo strumento e saper comunicare con esso, convincerlo, correggerlo, motivarlo. Questo richiede parole giuste per ottenere l’obiettivo desiderato. Chi è favorito? Chi ha competenze comunicative e umanistiche. Negli Stati Uniti, nove aziende su dieci stanno cercando lavoratori con queste competenze.

La questione è che non stiamo parlando di un nuovo mestiere, ma di una nuova competenza che tutti devono avere. Non è possibile pensare che solo una persona si occupi di prompt engineering per tutti, come non sarebbe possibile non sapere usare Office oggi. Prima o poi, sarà ChatGPT a venire da noi, integrato negli strumenti come Office.

Adesso cerchiamo di capire che cos’è il prompt engineering. Il termine “prompt” viene dal latino e significa “pronto”. Si tratta di dare istruzioni precise per ottenere risultati desiderati. Se fai una brutta istruzione, otterrai pessimi risultati. Molte persone dicono che ChatGPT non funziona, ma è perché non gli fanno domande corrette. Ad esempio, un prompt come “Riscrivi in italiano come un articolo di giornale” non funzionerà mai.

Vi propongo il mio metodo per fare dei buoni prompt: metodo GOL, che sta per Guida, Obiettivo, Layout. Bisogna guidare la macchina, dettagliando ciò che vogliamo e specificando il formato del risultato. Ad esempio, potresti chiedere: “Agisci come un esperto di cinema d’autore e suggerisci cinque film da vedere per chi ha amato ‘Il settimo sigillo’ di Ingmar Bergman, ma senza includere altri film dello stesso regista, e crea una tabella con titolo, regista, motivo per vedere il film”.

Un altro esempio è chiedere a ChatGPT di agire come un esperto di web reputation nel settore alberghiero e analizzare le recensioni di un hotel, creando un elenco delle maggiori criticità riscontrate dagli utenti.

Vi invito a usare questo metodo in tre livelli: ruolo, obiettivo e output. I chatbot capiscono le emozioni e i prompt emotivi possono manipolare i meccanismi di probabilità del modello. Ad esempio, chiedendo un progetto importante per la tua carriera, puoi ottenere un risultato migliore. Ho anche sviluppato un altro framework, chiamato Socrate, che prevede che sia ChatGPT a fare le domande a noi, guidandoci nella costruzione del prompt ideale.

Un esempio potrebbe essere: “Devi aiutarmi a sostenere un colloquio di lavoro come social media manager. Trovi i dettagli dell’offerta a questo link. Fammi una domanda alla volta e aspetta la mia risposta prima di fare la prossima domanda”. Questo simula un colloquio di lavoro.

Un altro framework che ho inventato è SO.C.RA.T.E.

Concludo dicendo che non è l’intelligenza artificiale che ruberà il lavoro, ma chi sa usare l’intelligenza artificiale. Strumenti come NotebookLM di Google permettono di caricare i propri documenti, garantendo risposte basate sui propri dati, senza allucinazioni. Dobbiamo imparare a usare questi strumenti per essere più produttivi ed efficaci, liberando tempo per cose più importanti.

Grazie e buona intelligenza artificiale a tutti.

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Scarica gratis il mio eBook “L’intelligenza artificiale per gli amministratori di condominio”

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Nel luglio 2024 ho dato alle stampe, per l’editore Ledizioni, il testo “L’intelligenza artificiale per gli amministratori di condominio“, dopo mesi di eventi sul tema insieme a VeryFastPeople. Il testo ha come sottotitolo “Come usare ChatGPT e gli altri chatbot per analisi documentali, verbali, assistenza clienti, marketing, comunicazione e altro” e vede anche i contributi di Francesco Paini per la prefazione, l’avvocato Andrea Broglia per la parte legale e Giorgio Danesi di Copernico per l’integrazione dell’IA nei CRM.

La quarta di copertina:

“IA per amministratori di condominio” offre una panoramica sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale negli ambiti della gestione condominiale. Il libro illustra metodi per ottimizzare la comunicazione con i condomini, la preparazione e la conduzione delle assemblee, e la prevenzione di problemi attraverso l’utilizzo proattivo delle tecnologie IA. Con contenuti basati su esempi pratici, studi di caso e segnalazioni delle principali piattaforme di IA (non solo ChatGPT), il testo si rivela una guida essenziale per gli amministratori di condominio che desiderano implementare soluzioni innovative nei loro processi lavorativi.

Dove scaricare gratuitamente il libro

Il libro è in vendita su Amazon, ma è anche disponibile gratuitamente in versione PDF sulla pagina Web di VeryFastPeople, a questo indirizzo.

Ecco la presentazione del testo:

Il libro “L’intelligenza artificiale per l’amministratore di condominio” di Gianluigi Bonanomi, con contributi di Andrea Broglia e Giorgio Danesi, è una guida essenziale per gli amministratori che vogliono sfruttare le potenzialità di ChatGPT (e non solo).

Scoprirai come grazie all’innovativo CRM Copernico, l’amministratore può organizzarsi, delegare, monitorare e coordinare le attività, rendendo lo studio un’azienda dinamica e strutturata. Inoltre, imparerai ad applicare l’IA per analisi documentali, gestione verbali, assistenza clienti, marketing e comunicazione.

Questo manuale pratico, arricchito dalla prefazione di Francesco Paini, ti offrirà tanti strumenti concreti per migliorare l’efficienza e la qualità del tuo lavoro, ottimizzando i processi, risparmiando tempo e potenziando significativamente la gestione complessiva del condominio.

L’evento di lancio

Il libro è stato presentato in anteprima il 12 luglio 2024 durante un webinar organizzato da Anaci Lecco.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 5 persone, redazione e testo

Qui puoi rivedere il mio intervento durante l’evento:

Come parlare con il libro!

In coerenza con il progetto, ho trasformato il libro “L’intelligenza artificiale per gli amministratori di condominio” in un chatbot. Puoi chiedergli qualsiasi cosa inerente al contenuto del testo:

Perché non dobbiamo avere paura dell’intelligenza artificiale? La mia intervista per il podcast “Costruire Smart” di Harpaceas

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Nel giugno del 2024 sono stato intervistato da Fabrizio Ferraris di Harpaceas per il podcast “Costruire Smart” sul tema “Perché non dobbiamo avere paura dell’intelligenza artificiale?”. Ecco la registrazione su Spotify:

L’evento di Harpaceas

A margine dell’evento “Harpaceas Community Day 2024“, sono stato intervistato sullo stesso tema:

Questi alcuni scatti dall’evento:

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La convention di Confartigianato Imprese a Roma sull’intelligenza artificiale: le mie slide

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Il 14 maggio 2024 sono stato invitato da Confartigianato Imprese a Roma per la convention nazionale. Durante la mia esposizione, ho parlato dell’impatto dell’intelligenza artificiale generativa sui servizi associativi e di come può cambiare il modo di lavorare. Partendo dalla definizione di I.A., e distruggendo alcuni falsi miti, ho elencato alcuni esempi pratici di applicazioni quotidiane, come l’analisi documentale, la creazione di presentazioni e la trascrizione delle riunioni. Infine ho chiuso ricordando l’importante di una nuova competenza: il prompt engineering.

Qui si possono scorrere tutte le slide:

Ecco qui alcune foto dell’evento:

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Claude di Anthropic è disponibile in Italia: 5 cose da sapere sul nuovo chatbot [VIDEO]

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Dal marzo 2024 Claude, LLM di Anthropic dei fratelli Amodei, è accessibile in Italia nella versione gratis. In questo video spiego cos’è, cosa fa, chi l’ha fondato, perché si chiama così e cosa lo differenzia da ChatGPT:

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Cos’è Google Gemini: il mio webinar per Edulia

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Il primo marzo 2024 ho tenuto un webinar per Edulia di Treccani su Google Gemini. Ecco la registrazione integrale dell’evento (comprese le moltissime domande che mi sono arrivate):

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Come sfruttare l’intelligenza artificiale per riconoscere le immagini: la mia intervista per Silhouette Donna di Gennaio 2024

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Sul numero di gennaio 2024 di Silhouette Donna sono stato intervistato da Francesca Tozzi sul tema “computer vision”. L’articolo discute i progressi dell’intelligenza artificiale, come l’AI possa ora riconoscere immagini e fornire informazioni utili, come traduzioni di menù in lingue straniere, identificazione di prodotti per lo shopping online, e riconoscimento di luoghi e monumenti durante i viaggi. Nell’intervista ho citato strumenti come ChatGPT Plus, Bing Chat e applicazioni come Google Lens.

Questo l’incipit dell’articolo:

L’intelligenza artificiale fa un passo avanti, ora non solo risponde alle domande ma è anche in grado di riconoscere le immagini, una nuova funzione destinata ad avere interessanti risvolti utili e ricreativi. Soprattutto per le donne. Si sa infatti che gli uomini amano i computer, la tecnologia, l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale. E che si sono tutti esaltati con l’arrivo di ChatGPT. Roba da maschi nerd quindi?  No, bando ai luoghi comuni: ci sono donne che col computer sanno fare di tutto e ragazze agili con ogni applicazione. Le possibilità dell’Artificial Intelligence (AI) sono pressoché infinite e alcune in particolare sono utilizzabili in modo facile e intuitivo per la gestione dei problemi del quotidiano. Come appunto la tecnologia che dialoga con ogni immagine.

Un video che ho girato sul tema:

Qui l’articolo impaginato:

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