Inserimento lavorativo disabili: come ottimizzare il profilo LinkedIn

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Durante i corsi e le consulenze LinkedIn mi capita di aiutare professionisti e aziende di vari settori: dagli assicuratori alle acciaierie, dai farmacisti ai system integrator. Nel giugno del 2022, AFOL (Azienda speciale consortile per la Formazione l’Orientamento e il Lavoro del territorio metropolitano milanese) mi ha commissionato un corso per i suoi operatori: l’obiettivo era quello di aiutarli a trovare opportunità per l’inserimento lavorativi dei portatori d’handicap. In questo articolo racconto i suggerimenti che ho dato loro, mi sembra un buon case study per due motivi:

  • molti credono che LinkedIn non serva nel settore pubblico;
  • alcune indicazioni possono essere d’aiuto per tutti i disabili.

Come presentarsi su LinkedIn

Uno degli errori tipici che fa chi cerca lavoro su LinkedIn è nel presentarsi. Sotto alla foto e al nome c’è la sezione forse più importante di LinkedIn: il Sommario. Quello spazio, 220 caratteri, è spesso usato male. Per esempio con una frase come “In cerca di occupazione”. Per fare cosa? Perché dovrebbero assumerti?

Molti disabili fanno lo stesso errore:

Altro esempio negativo:

Sia chiaro: inserire nel profilo il riferimento alla disabilità è corretto. Ma non certo così. Ripeto: perché dovrei assumerti, cosa sai fare, con quali qualifiche? Quindi il modo giusto è, per esempio, questo:

Altro esempio virtuoso, anche se personalmente avrei aggiunto altri dettagli:

Quindi le parole chiave da inserire nel Sommario, dopo un job title che faccia capire ruolo attuale o desiderato, potrebbero essere:

  • Categorie protette
  • Legge 14
  • 68/99
  • Disabile TOT %
  • invalido civile
  • invalido del lavoro
  • invalido di servizio
  • invalido di guerra

Come completare il profilo

Il Sommario, per quanto importante, non basta. Anche il resto del profilo va ottimizzato:

Come si trovano le frasi e le keyword da inserire nel profilo? Ecco un trucco: basta analizzare le offerte di lavoro e completare le varie sezioni di LinkedIn di conseguenza.

Faccio un esempio concreto. Prendiamo un’offerta dai portali specializzati online (per esempio, a questo link se ne trovano a bizzeffe: https://www.randstad.it/offerte-lavoro/q-categoria-protetta/). Su Monster ho trovato questo annuncio:

Receptionist P/T categoria protetta L.68/99

Randstad Divisione Hopportunities è la divisione di Randstad Italia specializzata nella Ricerca & Selezione di figure appartenenti alle categorie protette trasversali a qualsiasi profilo e settore merceologico.

Per importante Azienda cliente settore Moda e Lusso stiamo ricercando una figura di Receptionist appartenente alle categorie protette art.1 L.68/99.

Si offre: inserimento diretto in azienda con contratto a tempo determinato scopo assunzione; part time 25h dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 8-19

Luogo di lavoro: Milano Sud

La risorsa si occuperà delle seguenti attività:

  • attività di front-office,
  • accoglienza e registrazione dei clienti;
  • gestione della posta elettronica, delle chiamate e della gestione amministrativa.
  • supporto al facility team

Esperienza 1 anno

Competenze – Desideriamo entrare in contatto con un Receptionist in possesso dei seguenti requisiti:

  • Diploma e/o Laurea
  • appartenenza alle categorie protette art. 1 ai sensi della L.68/99;
  • Ottima conoscenza della Lingua Inglese;
  • esperienza almeno di un anno maturata nella mansione;
  • buona conoscenza del pacchetto Office
  • presenza adeguata al contesto
  • ottime doti relazionali e flessibilità

La ricerca è rivolta ai candidati ambosessi (L.903/77). Ti preghiamo di leggere l’informativa sulla privacy ai sensi dell’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679 sulla protezione dei dati (GDPR).

Bene, c’è un po’ di lavoro da fare. Prima di tutto si studia l’annuncio e si mappano le keyword che dovranno essere presenti nel profilo (ma anche nel CV, ovviamente). Tra le altre, per esempio:

  • legge 68/99
  • attività di front-office
  • accoglienza e registrazione dei clienti
  • gestione della posta elettronica, delle chiamate e della gestione amministrativa.
  • supporto al facility team
  • diploma
  • inglese
  • Office
  • capacità relazionali
  • flessibilità

Alcune di queste parole chiave andranno inserite nella propria storia professionale (Informazioni o Esperienze), altre nelle Competenze (capacità relazionali e flessibilità dovrebbero anche essere dimostrate, per esempio richiedendo referenze a precedenti datori di lavoro oppure raccontando progetti). Serviranno anche certificati (ECDL o PET, Preliminary English Test, per esempio) che si possono inserire nei corsi fatti, addirittura nella sezione “In primo piano”.

Se ti stessi chiedendo il perché della mia ossessione per le parole chiave, forse dovresti scoprire qui che cosa sono gli ATS:

Buon lavoro!

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