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Intelligenza artificiale in azienda: che cosa dicono i dati?

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Qual è l’impatto dell’introduzione dell’intelligenza artificiale in azienda? Al di là dell’emotività, con reazioni (spesso isteriche) che va vanno dall’entusiasmo al terrore (passando per il senso di colpa), servono dati concreti per comprendere come l’AI stia cambiando (migliorando o peggiorando?) realmente il mondo del lavoro.

Il Work Trend Index del 2024

Il report annuale di Work Trend Index del 2024 (qui in PDF), realizzato da Microsoft e LinkedIn, esplora l’adozione e l’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) nel contesto lavorativo, basandosi su dati raccolti da 31.000 lavoratori in 31 Paesi. Lo studio evidenzia l’uso crescente dell’IA, le percezioni dei dipendenti e dei leader aziendali, e le implicazioni per il futuro del lavoro.

La ricerca in sintesi

  • Il 75% dei knowledge worker utilizza l’IA generativa al lavoro, con un aumento significativo negli ultimi sei mesi.
  • Il 46% degli utenti ha iniziato a usare l’IA da meno di sei mesi.
  • Gli utenti affermano che l’IA li aiuta a risparmiare tempo (90%), concentrarsi su attività importanti (85%), essere più creativi (84%) e godersi di più il lavoro (83%).
  • Gli utenti di Copilot, il chatbot di Microsoft, leggono l’11% in meno di e-mail e dedicano il 4% in meno del tempo all’interazione con i messaggi.
  • Il 79% dei leader ritiene che la propria azienda debba adottare l’IA per rimanere competitiva, ma il 60% teme che la leadership non abbia un piano per implementarla.
  • La pressione per dimostrare un ROI immediato sta rallentando l’adozione strategica dell’IA.
  • Il 78% degli utenti di IA porta i propri strumenti di IA al lavoro (BYOAI: bring your own AI), una tendenza particolarmente diffusa tra le piccole e medie imprese (80%).
  • Il 66% dei leader non assumerebbe personale senza competenze in IA.
  • Il 71% preferirebbe assumere un candidato meno esperto con competenze in IA rispetto a un candidato più esperto senza tali competenze.
  • Gli utenti esperti di IA hanno il 40% di probabilità in più di chiedere ai colleghi quali prompt trovano più utili e il 68% di probabilità in più di sperimentare modi diversi di usare l’IA.
  • Gli utenti esperti di IA ricevono formazione continua, con un aumento del 37% di probabilità di partecipare a programmi di formazione virtuale specifici per la scrittura di prompt e l’uso dell’IA per ruoli specifici.
  • L’IA rende il carico di lavoro più gestibile, aumenta la creatività e la produttività, e migliora la motivazione e la soddisfazione lavorativa.

In pratica, il report evidenzia che l’introduzione e l’adozione dell’IA nelle aziende non è priva di sfide, ma i benefici in termini di produttività, creatività e soddisfazione dei dipendenti sono rilevanti. Per trarre vantaggio dall’IA, le aziende devono sviluppare strategie chiare, investire nella formazione continua dei dipendenti e promuovere una cultura aziendale aperta all’innovazione. Le aziende che riusciranno a integrare efficacemente l’IA nei loro processi operativi saranno meglio posizionate per competere e prosperare nel futuro del lavoro.

Lo studio “Generative AI at Work”

Qui, invece, prendo in considerazione lo studio “Generative AI at Work“, pubblicato nell’aprile del 2023 (data di revisione: novembre 2023) a cura di Erik Brynjolfsson, esperto in materia (professore allo Stanford Institute for Human-Centered AI (HAI) e direttore dello Stanford Digital Economy Lab).

Secondo lo studio di Brynjolfsson, gli strumenti di intelligenza artificiale generativa hanno il potenziale di trasformare il modo in cui i lavoratori eseguono e apprendono le loro mansioni. Lo studio si concentra, in particolare, sull’introduzione scaglionata di un assistente conversazionale basato su AI, in pratica un chatbot, tra 5.179 addetti al supporto clienti, customer care.

I risultati parlano chiaro. L’accesso allo strumento di AI ha aumentato la produttività, misurata in termini di problemi risolti per ora, del 14% in media. Miglioramento più sostanziale (+ 34%) per i lavoratori meno esperti e meno qualificati. Si è notato inoltre il fatto che l’AI contribuisce a valorizzare le best pratice dei lavoratori più abili e aiuta i nuovi lavoratori ad acquisire esperienza più rapidamente.

Tutto questo ha un impatto, ovviamente, anche sulla soddisfazione dei clienti nonché sulla retention dei dipendenti. Vediamolo nel dettaglio.

L’assistenza dell’AI migliora il sentiment dei clienti

Dall’analisi dello studio emerge quanto segue.

  • L’adozione dell’AI genera un miglioramento significativo nel sentiment dei clienti, misurato attraverso l’analisi del testo delle conversazioni. Questo effetto è persistente e si manifesta immediatamente dopo l’introduzione dell’AI.
  • I clienti sono meno propensi a richiedere di parlare con un supervisore, il che indica una maggiore fiducia nelle capacità degli addetti al servizio clienti di risolvere i problemi. Questo riduce la frustrazione dei clienti e migliora la loro esperienza complessiva.
  • La presenza di suggerimenti AI migliora le interazioni con i clienti, portando a una diminuzione delle espressioni di frustrazione o rabbia nei messaggi dei clienti. I clienti mostrano un atteggiamento più positivo nei confronti degli agenti.

L’aumento della retention dei dipendenti

Anche lato dipendenti, i risultati sono interessanti.

  • L’assistenza dell’AI aiuta a migliorare le condizioni di lavoro degli agenti, riducendo lo stress associato alla gestione di conversazioni difficili con i clienti. Gli agenti sono in grado di risolvere i problemi più rapidamente e con maggiore efficacia, riducendo la pressione su di loro.
  • L’uso dell’AI porta a un aumento della soddisfazione lavorativa. Gli agenti apprezzano il supporto dell’AI che fornisce suggerimenti utili e riduce il carico di lavoro, permettendo loro di concentrarsi su compiti più complessi e gratificanti.
  • Il tasso di abbandono dei dipendenti diminuisce significativamente con l’introduzione dell’AI. Questo effetto è particolarmente pronunciato tra i nuovi dipendenti, che beneficiano maggiormente del supporto dell’AI durante la fase di apprendimento iniziale.
  • L’assistenza AI non solo aiuta a migliorare le prestazioni sul breve termine, ma contribuisce anche all’apprendimento continuo dei dipendenti. Gli agenti che seguono i suggerimenti dell’AI mostrano un miglioramento duraturo delle loro competenze, anche durante i periodi di inattività del sistema AI.

Questi punti evidenziano come l’adozione di strumenti AI non solo migliori l’efficienza operativa, ma crei anche un ambiente di lavoro più positivo e una migliore esperienza per i clienti.

 L’articolo “Bring your own AI”

Come darsi delle regole per i collaboratori che usano i loro chatbot sul luogo di lavoro?

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Come cercare lavoro con Resume Trick

La ricerca di un lavoro può essere un processo snervante: qualcuno dice che è un lavoro! E che dire della concorrenza? In uno scenario nuovo, servono strumenti nuovi. In questo articolo te ne presento uno: Resume Trick. Ecco a che cosa serve in sette punti.

1. Valutare i propri punti di forza e di debolezza

Prima di poter sfruttare il servizio Resume Trick, è importante identificare i propri punti di forza e di debolezza. Prendetevi un po’ di tempo per valutare le vostre competenze, esperienze e risultati. Evidenziate i punti di forza che vi rendono desiderabili per i potenziali datori di lavoro. Inoltre, individuate le aree in cui potreste avere bisogno di miglioramenti o di ulteriore supporto. Per questo potete anche farvi aiutare da ChatGPT dopo avervi incollato brutalmente il CV (escludendo i dati personali).

2. Scegliete un servizio di curriculum professionale

Una volta valutati i vostri punti di forza e di debolezza, è il momento di selezionare un servizio di curriculum affidabile. Effettuate una ricerca approfondita per individuare i servizi che hanno un’esperienza comprovata e recensioni positive da parte dei clienti. Cercate fornitori che offrano soluzioni su misura e che comprendano il vostro settore o campo di interesse. Resume Trick è un ottimo esempio di un’interessante combinazione di un’ampia libreria di contenuti
relativi alla posizione, di esempi e di un editor di curriculum intuitivo.

3. Collaborare con un professionista

Una volta individuato un servizio di creazione di curriculum, collaborate strettamente con un professionista del settore. Condividete i vostri punti di forza e di debolezza e fornite loro informazioni sui vostri obiettivi di carriera e sulle vostre aspirazioni. Un esperto, chi lavora sulla redazione di curriculum, ha la competenza necessaria per trasformare il vostro curriculum esistente in un potente strumento di marketing che metta in luce le vostre capacità e i vostri risultati in modo efficace.

4. Utilizzate parole chiave specifiche del settore

Nell’era del reclutamento digitale, molte aziende utilizzano sistemi di tracciamento dei candidati (ATS) per filtrare i curriculum in base a specifiche parole chiave. Per migliorare le possibilità di superare il processo di screening iniziale, lavorate con il vostro creatore di curriculum per incorporare parole chiave specifiche del settore nel vostro curriculum. Questo aumenterà la probabilità che il vostro curriculum venga notato dai responsabili delle assunzioni che si affidano alla tecnologia ATS. Per aiutarvi a scegliere le parole e i termini giusti e a superare l’ATS, Resume Trick vi offre un’ampia biblioteca di articoli su professioni specifiche e su problemi, domande e questioni legate alla ricerca di lavoro.

5. Creare un riassunto che attiri l’attenzione

Un riassunto ben fatto è fondamentale perché fornisce ai datori di lavoro un’idea delle vostre qualifiche in pochi secondi. Lavorate con il vostro servizio di creazione di curriculum per creare un riassunto che metta in evidenza i vostri risultati e le vostre competenze più importanti in modo conciso e convincente.
Assicuratevi che questa sezione sia adatta ai requisiti del lavoro per cui vi state candidando.

6. Mettete in mostra i vostri successi

I responsabili delle assunzioni sono interessati a risultati tangibili, quindi è essenziale includere i vostri principali risultati nel vostro curriculum. Collaborate con il vostro servizio di redazione del curriculum per assicurarvi che i vostri risultati siano ben visibili. Utilizzate punti elenco e numeri per quantificare i
vostri successi e fornire un contesto per i vostri risultati.

7. Mantenere un aspetto professionale

La presentazione è importante, anche nel dei curriculum. Un curriculum formattato in modo professionale può fare una significativa differenza nel modo in cui i selezionatori percepiscono la vostra candidatura. Lavorate con la piattaforma Resume Trick per per assicurarvi che la vostra formattazione sia pulita,
coerente e visivamente accattivante. Scegliete un modello moderno e leggibile che utilizzi un carattere un carattere accattivante, titoli pertinenti e che renda facilmente visibili le informazioni di contatto.

Il vostro curriculum è la porta d’accesso per ottenere colloqui di lavoro di successo e, infine, per ottenere il lavoro dei vostri sogni. Sfruttando il servizio Resume Trick, potete trasformare le vostre informazioni in un potente strumento di marketing che mette in risalto i vostri punti di forza e i vostri risultati. Dall’utilizzo dell’esperienza di redattori di curriculum professionisti all’inserimento di parole chiave specifiche del settore, ogni fase svolge un ruolo fondamentale per garantire che la vostra candidatura si distingua dalla concorrenza. Con queste strategie e lo strumento giusto a portata di mano, sarete ben equipaggiati per fare un’impressione duratura sui responsabili delle assunzioni e aumentare le possibilità di successo nel vostro percorso di ricerca di lavoro. Quindi, non esitate a provare i servizi di uno sviluppatore affidabile e lasciate che le vostre qualifiche risplendano sulla carta.

“White fonting”: come i candidati cercando di fregare gli ATS

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L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più importante nel processo di recruiting, di assunzione, ma i candidati stanno trovando modi creativi per aggirare l’ostacolo. Si parla di “white fonting”: una tattica da “furbetti” che solleva molti interrogativi. Prima di tutto, però, ecco di che cosa stiamo parlando.

Cos’è il white fonting?

Negli anni Novanta si iniziava a parlare di SEO, ottimizzazione dei testi per i motori di ricerca. All’epoca i motori non erano molto sofisticati, ed era possibile ingannarli facilmente. Per avere molto traffico sul sito bastava inserire parole chiave popolari (per esempio “Pemela Anderson”) con testo bianco su sfondo bianco: non lo vedeva l’utente che cercava informazioni sul giardinaggio, ma era visibile agli occhi del motore di ricerca.

Il “white fonting” è un meccanismo simile, ma si riferisce alla ricerca del lavoro. La tecnica, anche in questo caso, consiste nell’inserire parole chiave o descrizioni di lavoro nel proprio curriculum, rendendole però invisibili. Come? Cambiando il colore del carattere in bianco. Bianco su bianco: non si vede ma c’è! Questo permette ai bot di IA e agli ATS (leggi l’articolo “Cercare lavoro online: come funzionano (e non funzionano) gli ATS“) di leggere il testo e di far avanzare il curriculum per una revisione umana, aumentando le possibilità di essere notati dai reclutatori.

I problemi del white fonting

Mentre questa tattica può sembrare ingegnosa e aiutare alcuni candidati a superare le prime fasi della selezione, solleva questioni etiche. È un segno di mancanza di integrità o semplicemente un modo astuto per sopravvivere a sistemi sempre più automatizzati? Ovviamente i recruiter sconsigliano questa pratica: non è così difficile da individuare e squalifica il candidato, che spesso avanza nel processo di selezione senza averne titolo. In ogni caso, Tomas Chamorro-Premuzic di ManpowerGroup afferma che la pratica potrebbe avere un’incidenza molto bassa (15% dei casi). Personalmente, invece di questi trucchetti, suggerisco l’ottimizzazione del CV in ottica SEO in molto totalmente etico, come spiego nel mio ultimo libro: “Rivoluzione LinkedIn”.

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Ecco il link diretto per acquistare il mio libro “Rivoluzione LinkedIn“:

Trovare lavoro con l’aiuto di ChatGPT

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ChatGPT, strumento di intelligenza artificiale lanciato alla fine del 2022, può essere utile per tantissimi professionisti (dagli insegnanti ai giornalisti, dai marketer agli avvocati) ma può rivelarsi un ottimo alleato anche per chi sta cercando un lavoro.

Se quel che si dice è vero – trovare lavoro è un lavoro – è importante utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per presentarsi al meglio e destare l’interesse dei recruiter. E qui entra in gioco il nostro caro chatbot, un’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI che può aiutare a ottenere un posto di lavoro. Prima di proseguire, però, ti consiglio di guardare questo video per capire di che cosa stiamo parlando:

Ora veniamo alle possibilità offerte da ChatGPT nella ricerca del lavoro.

Simulazione di colloquio

Da tempo le aziende, soprattutto negli Usa, utilizzano chatbot e algoritmi per i colloqui di lavoro. Con ChatGPT, è possibile fare altrettanto a partire dall’annuncio della posizione aperta. Questo può aiutare a familiarizzare con le domande più comuni e a preparare le risposte utilizzando, per esempio, il metodo STAR (Situazione, Task, Azione, Risultato) per presentare le proprie competenze in modo convincente.

metodo-star-colloqui-lavoro-linkedin

Ecco una schermata d’esempio di un colloquio con ChatGPT per una posizione da magazziniere, a partire dal prompt “Assumi i panni di un recruiter. Stai cercando un magazziniere che sappia guidare il muletto. Devi fare un colloquio, in italiano. Indaga su attitudini, studi, esperienze precedenti, soft skill. Inizia il colloquio con un saluto, poi aspetta la mia risposta prima di proseguire”:

Ecco un altro prompt pronto (scusa il gioco di parole) all’uso:

Voglio che tu agisca da intervistatore. Io sarò il candidato e tu mi farai le domande dell’intervista per il ruolo di [INSERISCI RUOLO] in base alla seguente descrizione del lavoro [INCOLLA JOB DESCRIPTION]. Rispondi solo come intervistatore. Non scrivere tutta la conversazione in una volta sola, ma fai l’intervista: fai le domande e attendi le mie risposte. Non scrivere spiegazioni. Fammi la prima domanda.

In questo articolo del Sole24Ore si parla proprio dei colloqui di lavoro con ChatGPT.

Ottimizzazione CV e profilo LinkedIn

ChatGPT può aiutare a modificare il proprio curriculum in modo da soddisfare le esigenze specifiche della posizione a cui si sta candidando. Questo include l’utilizzo di parole chiave e skill rilevanti, nonché una headline di LinkedIn accattivante.

Analisi di posizionamento e SWOT

ChatGPT può anche aiutare a effettuare un’analisi del proprio posizionamento grazie a una tabella SWOT (punti di forza, debolezza, opportunità e minacce) per individuare le aree di miglioramento e presentarsi al meglio ai recruiter.

Lettera motivazionale

Scrivere una lettera motivazionale o elevator pitch può essere un compito difficile, ma con ChatGPT è possibile utilizzare la tecnica 5W (Chi, Cosa, Dove, Quando, Perché) per creare un testo accattivante che evidenzi le proprie capacità e la passione per la posizione.

Anche in questo caso si può partire dall’offerta di lavoro. Per esempio questa:

Descrizione completa della posizione

ITALPIZZA – Azienda italiana leader nella produzione e commercializzazione di pizze surgelate, operante a livello mondiale e in forte espansione, ricerca per la sua sede di Modena un/a INGEGNERE MECCANICO JUNIOR da inserire all’interno dell’ufficio tecnico e che svolgerà le seguenti mansioni:

  • Partecipazione all’attività di progettazione;
  • Allestimento ed esecuzione prove di verifica e validazione;
  • Partecipazione allo sviluppo di automazioni per linee di produzione;
  • Redazione documentazione tecnica.

Il candidato ideale ha i seguenti requisiti:

  • Laurea in Ingegneria meccanica;
  • Lingue Inglese fluente;
  • Esperienza nella mansione non necessaria;
  • Predisposizione verso attività multidisciplinare;
  • Dinamicità ed attitudine verso attività pratica/sperimentale;

La tipologia contrattuale sarà definita sulla base dell’esperienza maturata.

Candidarsi allegando curriculum vitae in formato Word o pdf con Foto.

Contratto di lavoro: Tempo pieno

Si copia il testo e lo si incolla in ChatGPT con questo prompt (chiaramente da personalizzare sulla base del proprio trascorso lavorativo, gli studi e le proprie competenze): “Scrivi una lettera motivazionale per candidarsi a questa posizione lavorativa: [INCOLLA]”

Ecco il risultato:

Egregio responsabile delle risorse umane,

mi chiamo [Nome e Cognome] e ho appreso della vostra azienda attraverso una ricerca sul web per opportunità di lavoro. Sono particolarmente interessato alla posizione di Ingegnere Meccanico Junior presso la sede di Modena.

Sono un giovane laureato in Ingegneria Meccanica, con una forte passione per la progettazione e lo sviluppo di automazioni. La mia formazione accademica mi ha fornito solide conoscenze teoriche e pratiche nel campo della meccanica, che mi permettono di affrontare sfide tecniche con successo. Inoltre, parlo fluentemente inglese, il che mi rende in grado di comunicare e lavorare in team con persone provenienti da diverse parti del mondo.

Sono una persona molto dinamica ed attiva, che ama sperimentare e cercare nuove soluzioni ai problemi. Ritengo di avere le capacità necessarie per contribuire all’attività di progettazione e all’allestimento e esecuzione delle prove di verifica e validazione, in linea con gli obiettivi dell’ufficio tecnico.

Sarei molto onorato di avere l’opportunità di unirmi al team di ITALPIZZA, azienda leader nella produzione e commercializzazione di pizze surgelate. La vostra azienda ha una forte presenza a livello mondiale e una storia di successo nell’espansione, cosa che la rende un’azienda molto interessante da parte mia.

Allego il mio curriculum vitae in formato Word o pdf con foto, come richiesto. Spero che la mia candidatura venga presa in considerazione e mi metto a vostra disposizione per un eventuale colloquio.

Cordiali saluti,

[Nome e Cognome]

Mail di ringraziamento

Dopo un colloquio di lavoro, è importante inviare una mail di ringraziamento al recruiter per mostrare gratitudine e interesse per la posizione. ChatGPT può aiutare a scrivere una mail efficace e personalizzata.

Storytelling

Per la sezione “Informazioni” del proprio profilo LinkedIn, ChatGPT può aiutare a creare una storia accattivante che descriva le proprie esperienze e competenze in modo interessante e memorabile.

Si può chiedere a ChatGPT di scrivere la storia lavorativa a partire dal proprio CV.

Progetti

ChatGPT può anche aiutare a scrivere un progetto che descriva un caso di successo, evidenziando le proprie capacità e la passione per il lavoro.

Scrivimi per chiedere informazioni sul mio corso su ChatGPT

Inserimento lavorativo disabili: come ottimizzare il profilo LinkedIn

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Durante i corsi e le consulenze LinkedIn mi capita di aiutare professionisti e aziende di vari settori: dagli assicuratori alle acciaierie, dai farmacisti ai system integrator. Nel giugno del 2022, AFOL (Azienda speciale consortile per la Formazione l’Orientamento e il Lavoro del territorio metropolitano milanese) mi ha commissionato un corso per i suoi operatori: l’obiettivo era quello di aiutarli a trovare opportunità per l’inserimento lavorativi dei portatori d’handicap. In questo articolo racconto i suggerimenti che ho dato loro, mi sembra un buon case study per due motivi:

  • molti credono che LinkedIn non serva nel settore pubblico;
  • alcune indicazioni possono essere d’aiuto per tutti i disabili.

Come presentarsi su LinkedIn

Uno degli errori tipici che fa chi cerca lavoro su LinkedIn è nel presentarsi. Sotto alla foto e al nome c’è la sezione forse più importante di LinkedIn: il Sommario. Quello spazio, 220 caratteri, è spesso usato male. Per esempio con una frase come “In cerca di occupazione”. Per fare cosa? Perché dovrebbero assumerti?

Molti disabili fanno lo stesso errore:

Altro esempio negativo:

Sia chiaro: inserire nel profilo il riferimento alla disabilità è corretto. Ma non certo così. Ripeto: perché dovrei assumerti, cosa sai fare, con quali qualifiche? Quindi il modo giusto è, per esempio, questo:

Altro esempio virtuoso, anche se personalmente avrei aggiunto altri dettagli:

Quindi le parole chiave da inserire nel Sommario, dopo un job title che faccia capire ruolo attuale o desiderato, potrebbero essere:

  • Categorie protette
  • Legge 14
  • 68/99
  • Disabile TOT %
  • invalido civile
  • invalido del lavoro
  • invalido di servizio
  • invalido di guerra

Come completare il profilo

Il Sommario, per quanto importante, non basta. Anche il resto del profilo va ottimizzato:

Come si trovano le frasi e le keyword da inserire nel profilo? Ecco un trucco: basta analizzare le offerte di lavoro e completare le varie sezioni di LinkedIn di conseguenza.

Faccio un esempio concreto. Prendiamo un’offerta dai portali specializzati online (per esempio, a questo link se ne trovano a bizzeffe: https://www.randstad.it/offerte-lavoro/q-categoria-protetta/). Su Monster ho trovato questo annuncio:

Receptionist P/T categoria protetta L.68/99

Randstad Divisione Hopportunities è la divisione di Randstad Italia specializzata nella Ricerca & Selezione di figure appartenenti alle categorie protette trasversali a qualsiasi profilo e settore merceologico.

Per importante Azienda cliente settore Moda e Lusso stiamo ricercando una figura di Receptionist appartenente alle categorie protette art.1 L.68/99.

Si offre: inserimento diretto in azienda con contratto a tempo determinato scopo assunzione; part time 25h dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 8-19

Luogo di lavoro: Milano Sud

La risorsa si occuperà delle seguenti attività:

  • attività di front-office,
  • accoglienza e registrazione dei clienti;
  • gestione della posta elettronica, delle chiamate e della gestione amministrativa.
  • supporto al facility team

Esperienza 1 anno

Competenze – Desideriamo entrare in contatto con un Receptionist in possesso dei seguenti requisiti:

  • Diploma e/o Laurea
  • appartenenza alle categorie protette art. 1 ai sensi della L.68/99;
  • Ottima conoscenza della Lingua Inglese;
  • esperienza almeno di un anno maturata nella mansione;
  • buona conoscenza del pacchetto Office
  • presenza adeguata al contesto
  • ottime doti relazionali e flessibilità

La ricerca è rivolta ai candidati ambosessi (L.903/77). Ti preghiamo di leggere l’informativa sulla privacy ai sensi dell’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679 sulla protezione dei dati (GDPR).

Bene, c’è un po’ di lavoro da fare. Prima di tutto si studia l’annuncio e si mappano le keyword che dovranno essere presenti nel profilo (ma anche nel CV, ovviamente). Tra le altre, per esempio:

  • legge 68/99
  • attività di front-office
  • accoglienza e registrazione dei clienti
  • gestione della posta elettronica, delle chiamate e della gestione amministrativa.
  • supporto al facility team
  • diploma
  • inglese
  • Office
  • capacità relazionali
  • flessibilità

Alcune di queste parole chiave andranno inserite nella propria storia professionale (Informazioni o Esperienze), altre nelle Competenze (capacità relazionali e flessibilità dovrebbero anche essere dimostrate, per esempio richiedendo referenze a precedenti datori di lavoro oppure raccontando progetti). Serviranno anche certificati (ECDL o PET, Preliminary English Test, per esempio) che si possono inserire nei corsi fatti, addirittura nella sezione “In primo piano”.

Se ti stessi chiedendo il perché della mia ossessione per le parole chiave, forse dovresti scoprire qui che cosa sono gli ATS:

Buon lavoro!

Lavoro online: che cos’è Glassdoor?

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Un po’ LinkedIn, un po’ TripAdvisor, Glassdoor è un’innovativa piattaforma che viene utilizzata da milioni di persone per trovare una nuova occupazione e, soprattutto, per fornire informazioni dettagliate su aziende e posizioni lavorative. In che modo? L’utente scrive una semplice recensione (che viene pubblicata in forma anonima) dell’azienda per cui ha lavorato/sta lavorando fornendo una serie di informazioni riguardanti:

  • il tipo di mansione
  • gli orari in ufficio
  • i rapporti con i colleghi
  • gli stipendi
  • i benefit
  • le domande che vengono fatte ai colloqui

… e altro ancora.

Come i più attenti avranno intuito, Glassdoor assomiglia (non poco) come struttura proprio a quel Tripadvisor che solitamente viene consultato prima di prenotare una cena al ristorante.

Questa piattaforma ha riscosso un enorme successo negli ultimi anni e i visitatori unici mensili sono diventati quasi 70 milioni, mentre sono state realizzate – finora – una ventina di versioni di Glassdoor per i principali mercati.

È qualcosa di diverso dal solito LinkedIn

Fondata nel 2007 da Robert Hohman, Rich Barton (l’uomo che ha creato Expedia) e Tim Besse, Glassdoor ha inziato a operare nel 2008 con una mission ben precisa:

Aiutare le persone a trovare il lavoro e l’azienda che desiderano, ovunque nel mondo.

E in meno di una quindicina d’anni, Glassdoor è diventato uno delle principali piattaforme di riferimento nel mondo del lavoro e del reclutamento per le aziende in tutto il mondo.

Nel Vecchio Continente è attivo già da una decina d’anni, mentre negli Stati Uniti viene ormai consultato da chiunque prima di sostenere un colloquio di lavoro. La versione italiana del portale è disponibile da poco tempo ma già ricca di recensioni e offerte.

Rispetto a una piattaforma come LinkedIn, che si preoccupa principalmente di mettere in contatto domanda e offerta, Glassdoor ti permette di capire se l’azienda per cui sogni di lavorare sia davvero quella giusta per te: c’è infatti una ricca community pronta a fornire tutte le risposte di cui hai bisogno. Non solo: avrai anche la possibilità di avere informazioni dettagliate su stipendi e bonus ma anche sull’ambiente di lavoro e su molto altro. Per la maggior parte delle persone, infatti, il posto di lavoro è come una seconda casa: spendendo gran parte della giornata in quel luogo, fattori come stress, ostilità, competitività, disfunzionalità, scarsa flessibilità possono avere effetti negativi non solo sulla propria salute (ansia, depressione, affaticamento, perdita del desiderio sono alcuni degli effetti collaterali) ma sulla propria vita privata (relazioni con gli amici, il partner e la famiglia).

Avere informazioni dettagliate sul posto di lavoro direttamente dall’interno

Come tu ben sai, lavorare in un posto di lavoro sereno e accogliente fa davvero la differenza e può incidere positivamente sulle tue performance e su quello dei tuoi colleghi. L’ambiente di lavoro è uno dei fattori chiave per il successo di un’azienda che desidera essere competitiva e mostrare un’immagine positiva ai clienti e concorrenti: per questo, chi meglio di una persona che lavora o ci ha lavorato può fornirti quelle informazioni che non troverai mai su LinkedIn o su un qualsiasi social network? Le recensioni delle aziende, infatti, vengono scritte chiaramente in formato anonimo e ti permetteranno di capire se l’immagine che l’azienda vuol trasmettere corrisponde a verità o se certe cose che ti hanno detto durante i colloqui di lavoro sono palesentemente false. Infatti, in base ad alcune ricerche di mercato condotte dalla stessa Glassdoor, molto spesso la realtà lavorativa differisce nettamente da quella descritta in fase di colloquio. Per questo motivo, avere a disposizione una piattaforma simile può essere fondamentale per trovare il lavoro giusto o per non fare un colloquio con una determinata azienda.

Come funziona Glassdoor

Si tratta di un servizio che è completamente gratuito: Glassdoor, infatti, non prevede alcun tipo di abbonamento né tariffe per l’uso dei dati. Per ottenere l’accesso a tutti i contenuti pubblicati dalla sua community, non devi fare altro che pubblicare anche tu delle informazioni. In questo modo Glassdoor permette di avere delle recensioni più attendibili e incoraggia gli utenti a dare delle valutazioni più oneste ed equilibrate. Per esempio, la valutazione media delle aziende presenti su Glassdoor è di 3,4 su 5. Uno dei punti di forza di Glassdoor è l’anonimato che viene garantito ai suoi utenti: questo significa che quando pubblichi una recensione, non sei obbligato a indicare la tua posizione o sede e non verranno mai mostrati i tuoi dati personali per quanto riguarda la tua retribuzione. L’unico dato personale che dovrai indicare riguarda il tuo indirizzo e-mail: in questo modo Glassdoor potrà verificare che tu sia una persona reale e non un bot creato ad hoc. Per arginare il fenomeno delle recensioni false che affliggono la maggior parte di piattaforme di questo tipo, l’intelligenza artificiale monitora costantemente gli utenti per bloccare quegli account considerati fake e quelli creati appositamente per ledere la reputazione di un’azienda concorrente.

La piattaforma, poi, mostrerà tutte le informazioni che hai inserito, compresa la fascia salariale corrispondente al tuo ruolo: non preoccuparti, l’importo esatto del tuo stipendio non verrà mai mostrato.

Più di 50 milioni di recensioni

In base ai dati ufficiali forniti dalla stessa azienda, attualmente il servizio è in grado di offrire più di 50 milioni fra recensioni, valutazioni, informazioni sugli stipendi e molti altri dettagli. Nessun’altra piattaforma di lavoro può garantire un’accuratezza simile su specifiche professioni e aziende. La piattaforma combinando le recensioni raccolte sull’ambiente di lavoro, sulle politiche retributive e su altri aspetti che riguardano una determinata posizione lavorativa con le offerte presenti sul mercato, è in grado di migliorare il processo di ricerca e assunzione delle stesse aziende. Questo servizio viene utilizzato sempre più utilizzato dai datori di lavoro (sono più di 16.000 quelli che lo hanno sperimentato finora), mentre sono circa 200.000 le aziende che dispongono di un account business gratuito sulla piattaforma che permette loro di poter rispondere alle recensioni, pubblicare aggiornamenti e persino controllare una serie di analytics. La piattaforma, poi, offre alle stesse aziende la possibilità di pubblicare annunci di lavoro.

La ricerca personalizza è uno dei punti di forza di Glassdoor

Se Linkedin ti dice se sei adatto più o meno adatto a occupare una determinata posizione lavorativa, Glassdoor ti permette di approfondire e personalizzare ancor di più le tue ricerche di lavoro in base a parametri come il titolo di studio, la posizione, il settore, le dimensioni, le recensioni ottenute e molto altro. I risultati che ti verranno proposti risponderanno ai criteri da te selezionati: puoi anche impostare degli avvisi qualora fossero disponibili delle posizioni lavorative compatibili con le tue aspirazioni di carriera. Per quanto riguarda la versione italiana di Glassdoor, la piattaforma mette a disposizione quattro macrocategorie: “Migliori aziende per settore”, “Migliori aziende per città”, “Lavori in remoto più popolari” e “Lavori part-time popolari”. Per esempio, cliccando su “Migliore aziende per città” potrai cercare le aziende migliori nella città o nella zona dove abiti: troverai informazioni come il valore medio dell’azienda (da 1 a 5) e le sue dimensioni e, soprattutto, recensioni dettagliatissime sui tipi di lavori/mansioni, stipendi, colloqui, benefit e persino foto. Un’altra funzione interessante di Glassdoor è quella che ti permetterà di cercare il “lavoro perfetto” utilizzando il motore di ricerca interno: sono disponibili 4 filtri (offerte di lavoro, aziende, stipendi e colloqui) e puoi caricare il tuo CV nel database della piattaforma. Glassdoor ti consente anche di confrontare gli stipendi/benefit offerti, mentre nell’esaustiva sezione dedicata ai colloqui puoi trovare tutte le domande che solitamente i reclutatori delle aziende tendono a fare. Glassdoor, infatti, ha scandagliato più di una decina di migliaia di recensioni dedicate alle interviste per identificare quali fossero le 50 domande più comuni poste ai candidati durante un colloquio. Si va da “quali sono i tuoi punti di forza?” fino a “raccontami di una volta in cui hai commesso un errore” o “qual è il tuo sito web preferito?” o “lavoreresti più di 40 ore a settimana?” e così via. Grazie al lavoro della community puoi arrivare preparato al tuo colloquio, virtuale o in presenza che sia.

Glassdoor è diventato qualcosa di più di una semplice piattaforma: è uno strumento prezioso per un candidato che vuole proporsi a una particolare azienda o da consultare prima di accettare una proposta di lavoro. È, soprattutto, un modo intelligente per farsi un’idea più precisa di come sia realmente lavorare presso una certa azienda o un particolare datore di lavoro.

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Cercare lavoro online: come funzionano (e non funzionano) gli ATS

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Non tutti sono a conoscenza di cosa siano gli ATS e, soprattutto, di come funzionino: gli “Applicant Tracking Software” (conosciuti anche come “Candidate Management System”) non sono programmi particolarmente popolari presso il grande pubblico. Questo acronimo viene usato abitualmente per identificare quei software che sono utilizzati dalle agenzie di recruiting e dal personale delle risorse umane per raccogliere e organizzare i dati dei candidati durante le varie fasi che compongono il processo di reclutamento, candidatura e assunzione.

Negli ultimi anni la tecnologia ha rivoluzionato il modo di candidarsi delle persone per una posizione lavorativa e, allo stesso tempo, ha dato nuovi strumenti alle aziende per migliorare il processo di selezione. Gli ATS, per esempio, vengono utilizzati dal 75% delle aziende negli Stati Uniti, ed è un trend in continua crescita. Per gestire questo surplus di lavoro, i datori di lavoro sono ricorsi alla tecnologia, allo sviluppo di un sistema di screening automatizzato.

Gli ATS vengono usati per velocizzare l’intero processo di recruiting, per eliminare “quelle” figure che non sono in possesso dei cosiddetti requisiti facendo andare avanti allo stesso tempo quelli invece che li posseggono. Oltre a ottimizzare la gestione del tempo e a far risparmiare alle aziende un bel po’ di denaro, questi software offrono una serie di vantaggi. La pubblicazione su diverse piattaforme è uno di questi: il multiposting e il monitoraggio degli annunci sono due funzioni apprezzatissime dai recruiter, così come la possibilità di organizzare colloqui/interviste o ricevere feedback anche dagli altri membri del proprio team di recruiting. Sul mercato sono disponibili più di un centinaio di questi software e non tutti analizzano, classificano o filtrano i dati allo stesso modo.

Un esempio di ATS molto popolare è InRecruiting di Zucchetti:

Ecco come “ragionano” gli ATS

Sono moltissime le aziende che hanno deciso di adottare un sistema automatizzato di recruiting allo scopo di migliorare il processo di ricerca e selezione. La prima cosa che devi sapere è che la maggior parte dei CV che invii/hai inviato alle aziende vengono gestiti da un software di questo tipo. Solitamente se sei in possesso dei requisiti necessari potrai accedere alla fase successiva ed essere contattato da un recruiter in carne e ossa; se non li hai, purtroppo, riceverai la classica e-mail automatizzata con tanto di finti ringraziamenti e tanti “blablabla”.

Gli ATS non fanno altro che analizzare i database in possesso dell’azienda/agenzia di recruiting e in base alle keyword inserite nella cosiddetta “job description” proporranno una serie di differenti risultati. Questi software, poi, confrontano le keyword richieste per una determinata posizione lavorativa con quelle in possesso dei candidati presenti nel database: successivamente, il programma proporrà ai recruiter tutti i CV con le parole chiave richieste. Come ti ho detto in precedenza, sul mercato sono disponibili diversi software di questo tipo e, nonostante alcune differenze, sono piuttosto simili tra loro: in tutti i casi, la selezione dei candidati avviene attraverso l’uso di parametri/filtri/criteri piuttosto semplicistici.

Alcuni ATS utilizzano i social network per identificare i profili giusti: per questo motivo, ti consiglio di inserire nei vari Facebook, Instagram, Twitter e compagnia bella qualche parola chiave riguardante la tua professione lavorativa: in futuro, infatti, potresti essere contatto per qualche proposta piuttosto interessante. Se invece stai cercando una nuova occupazione, ricordati sempre di inserire nel tuo curriculum delle keyowrd specifiche. Per capire quali inserire, devi sempre studiare e analizzare l’offerta di lavoro che ti interessa, individuando le competenze richieste. In questo video spiego come:

Gli ATS sono in forte crescita

Il mercato dei software ATS è in forte crescita: le aziende di qualsiasi dimensione hanno sempre di più la necessità di organizzare le informazioni sui propri dipendenti o su quelli futuri. I sistemi di tracciamento di questo tipo cercano di snellire il più possibile il processo di selezione. I recruiter, infatti, possono cercare i CV memorizzati negli archivi di questi programmi in diversi modi: attraverso la visualizzazione, una serie di classifiche oppure le classiche parole chiave. Nel primo caso i reclutatori analizzeranno velocemente il curriculum di un candidato alla ricerca di alcune competenze o skill particolari. Nel secondo caso, invece, cercheranno di confrontare il CV con la “job description” e lo classificheranno in base a una serie di parametri. Nel terzo caso andranno semplicemente alla ricerca delle keyword che sono state utilizzate nell’offerta di lavoro: nella maggior parte dei casi si tratta dell’esperienza lavorativa maturata in precedenza, della posizione ricoperta o delle abilità dimostrate in determinate situazioni e via dicendo.

Gli ATS sono sempre più smart

L’intelligenza artificiale ha rivoluzionato anche questo settore: gli ATS sono diventati così “smart”. In che modo? La ricerca semantica e il “resume parsing” hanno stravolto il processo con cui vengono estratti/convertiti/organizzati i dati contenuti in un documento come il classico curriculum vitae. Per analizzare in modo dettagliato un CV, un recruiter impiega un po’ di tempo: con un normale ATS vengono ricercate le parole chiave, la loro frequenza e pianificati anche i possibili colloqui, oltre a feedback e valutazioni sugli stessi. Con un ATS di tipo “intelligente”, invece, un reclutatore può ottenere delle informazioni ancor più dettagliate (soprattutto per quanto riguarda il discorso delle competenze) che possono essere utilizzate per ricerche ancor più precise e circoscritte.

Ci sono ATS per tutte le esigenze e aziende

Sul mercato sono disponibili diverse tipologie di ATS che cercano di soddisfare le esigenze di tutte le aziende. Tra i più utilizzati puoi trovare Workday e Hire vengono utilizzati da società di medie dimensioni, mentre Oracle Taleo può contare su oltre 20 milioni di utenti. ICMS è un altro dei software più apprezzati sul mercato, così come Jobvite. Un discorso particolare lo merita senza dubbio Recruiter, uno strumento (è disponibile in due versioni) creato ad hoc dalla stessa LinkedIn che permette alle aziende di selezionare il profilo giusto attraverso una ventina di filtri e un database di oltre 700 milioni di utenti.

Anche gli ATS possono sbagliare!

Questi software che scansionano centinaia di migliaia di CV tendono a funzionare un po’ tutti allo stesso modo, soprattutto per quanto riguarda i criteri di selezione. Purtroppo, gli ATS non sempre funzionano in modo corretto e, in più di un’occasione, si sono resi protagonisti di topiche clamorose. Una gravidanza, un problema famigliare o la semplice difficoltà a trovare un’occupazione in un momento particolare possono diventare un problema per il curriculum di un candidato. Perché questi programmi hanno la tendenza a leggere questi periodi di inattività in un modo piuttosto semplicistico, rispendendo al mittente il CV del candidato. I fallimenti ottenuti da questi programmi sono numerosi e la loro “limitata” intelligenza nel processo di selezione è testimoniata da una serie di errori piuttosto famosi. È ancor più surreale sapere che le stesse aziende sono consapevoli di quanto possano essere poco attendibili questi software: molti recruiter hanno dichiarato di essere a conoscenza del fatto che questi strumenti rifiutino anche candidati validi. Purtroppo, non è facile sistemare questi programmi per ottimizzare il processo di selezione: in molti casi bisognerebbe completamente riprogrammare il tutto.

Questi software automatizzati, purtroppo, stanno diventando un grosso problema, soprattutto nei paesi tecnologicamente più avanzati. Se la tecnologia ha reso più semplice per le persone trovare un lavoro, al tempo stesso sembra essere il primo ostacolo da superare: ed è un peccato perché l’intelligenza artificiale potrebbe essere un valido aiuto anche in questo campo.

Next step: la selezione fatta da un’intelligenza artificiale

A metà 2022 tutti i giornali hanno rilanciato una notizia:

Il primo colloquio di lavoro adesso si fa con un’intelligenza artificiale

Di che cosa si tratta? Il candidato si collega in videoconferenza e scopre che l’addetto per la ricerca del personale sembra un personaggio dei videogiochi. Si chiama Algho, appare come un avatar 3d dalle fattezze umane, in realtà è l’elemento interattivo di una piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata dalla senese Questit.

I responsabili dell’azienda toscana tengono però a sottolineare che:

“Questo strumento non sostituisce completamente i reclutatori ma li aiuta a ottenere una sorta di classifica dei migliori candidati. Una sorta di pre-selezione che può essere realizzata in pochissimo tempo.”

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Jooble, l’aggretatore con 700.000 offerte di lavoro: intervista a Sviatoslav Stepanenko

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Il tema della ricerca del lavoro è sempre stato caldo: nei prossimi mesi, causa pandemia, lo sarà ancora di più. Cercare lavoro online è diventato un lavoro a sé: sono tantissimi gli strumenti e i portali per trovare offerte. In questa intervista a Sviatoslav Stepanenko (nella foto sotto) si parla di Jooble.

Esistono molti motori di ricerca dedicati al lavoro: quali sono gli elementi differenzianti di jooble?

Jooble è uno dei più grandi aggregatori di offerte di lavoro nel mondo. Ogni giorno sul nostro sito compaiono 700 mila offerte, che raccogliamo da 250 mila fonti da tutto il mondo: siti aziendali, bacheche e social network. In totale, oggi la nostra risorsa contiene circa 20 milioni di offerte da 71 paesi del mondo. Jooble si impegna a fornire ai candidati la più ampia scelta delle offerte, e ai nostri clienti job board – il traffico rilevante di alta qualità.

La nostra missione – è aiutare alla gente a trovare il lavoro. Affinché le persone possano trovare il lavoro che gli piacerebbe, ci sforziamo di fornire a loro la scelta più ampia delle offerte di lavoro sul mercato.

Come funziona concretamente il servizio?

Utilizziamo la tecnologia di scansione che ci aiuta a trovare e raccogliere i contenuti con le offerte, rimuovendo gli annunci duplicati. Per questo la stessa offerta pubblicata su diversi siti di occupazione apparirà su Jooble come un unico annuncio. Pertanto, collaboriamo anche con LinkedIn. Questa collaborazione porta un valore aggiuntivo ai nostri clienti, perché ricevono il traffico non solo attraverso il nostro sito, ma anche attraverso questo social network.

Siamo un motore di ricerca di lavoro, quindi la nostra comunicazione con l’utente termina nel momento in cui fa il clic sulla posizione che gli piace e passa su un’altra risorsa. Perciò il nostro consiglio principale è di non smettere di cercare il lavoro desiderato. Dopo tutto, una persona al giorno d’oggi trascorre un quarto della sua vita cosciente al lavoro, quindi è meglio lavorare solo dove si sente a suo agio.

Nelle sorgenti di traffico “shareware”, ci stiamo muovendo verso l’accumulo di massa di link utili e di alta qualità, nonché l’ottimizzazione interna (ad esempio collegamento, ottimizzazione della pagina) ed esterna (ad esempio snippet CTR) delle nostre risorse. Se parliamo di sorgenti di traffico “a pagamento”, perseguiamo molti obiettivi a seconda del paese e delle nostre strategie in essi – dall’acquisizione di quote di mercato all’accumulo di ritorno sull’investimento.

Ho una fissazione per l’ottimizzazione SEO di CV e profilo LinkedIn. Ve ne occupate anche voi?

La SEO  è una parte importante di lavoro del nostro team. La maggior parte delle persone del mondo cerca il lavoro su Internet. Per questo, per seguire la nostra missione e aiutare alla gente a trovare il lavoro, dobbiamo lavorare costantemente sull’ottimizzazione. Abbiamo un team molto forte, lavoriamo in 25 lingue e cerchiamo di garantire la visibilità della nostra risorsa in ciascuno dei 71 paesi della nostra presenza. La SEO è una delle tre principali fonti di traffico insieme alla newsletter e al PPC.

ApplaudArt, il social che connette professionisti, artigiani, artisti e commercianti con potenziali clienti [intervista a Marco Pulcinelli]

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Il 9 settembre 2020 ho intervistato per StartUp News Marco Pulcinelli, CEO & founder di ApplaudArt, piattaforma social che connette professionisti, artigiani, artisti e commercianti con potenziali clienti. Trovi l’intervista qui:

Villaggio Tecnologico, prima puntata: 5 dritte per trovare lavoro con LinkedIn

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Villaggio Tecnologico è un portale dedicato alla tecnologia e un nuovo format televisivo dedicato alle news tecnologiche, in onda su Lombardia TV (canali DTT 99 e 599 per la Lombardia, 219 per il Piemonte, 665 per la Liguria, 888 per Emilia Romagna e Lazio, e in streaming su www.lombardiatv.com).

Sin dalla prima puntata tengo una rubrica sulla comunicazione digitale. In questo episodio parlo delle cinque dritte per trovare lavoro con LinkedIn.

Qui invece potete vedere l’intera prima puntata: