Quante volte ci è capitato di dover tinteggiare una parete ma di non sapere quante latte di vernice comprare? La soluzione si chiama Photo Measures ed è opera di Big Blue Pixel. L’app, per iPhone, può essere scaricata a questo indirizzo dell’App Store. Disponibile solo in lingua inglese, costa 4,99 dollari, quindi circa 3,8 euro.
Le foto e le misure
Grazie a Photo Measures possiamo scattare la foto di una stanza, ma lo stesso vale per esempio anche per una barca o qualsiasi altra superficie da misurare. Possiamo giocare con lo zoom per inquadrare degli angoli particolari.
Grazie a Photo Measures possiamo tracciare delle linee sulle pareti, poi inserire i dati di base o altezza, ed eventuali angoli. Possiamo anche usare foto scattate in precedenza, e pescate dalla galleria del telefono. Alle foto possono essere aggiunte delle note, oppure possiamo dividerle per categoria. Le foto possono essere salvate in cloud grazie a Dropbox: in tal modo saranno poi disponibili online, sempre accessibili, soprattutto quando siamo nel negozio di fai da te. Possiamo anche condividerle con un tocco.
Il video
Il seguente filmato mostra il funzionamento dell’app Photo Measures:
https://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.png00Gianluigi Bonanomihttps://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.pngGianluigi Bonanomi2014-05-17 17:21:402014-05-17 17:21:40Photo Measures, l’app per appuntare le misure delle stanze
Nuance, azienda leader nel riconoscimento vocale, si è buttata anche nel mondo delle app Android e presenta Swype, una tastiera virtuale rivoluzionaria. L’app, che costa 79 centesimi su Google Play (https://play.google.com/store/apps/details?id=com.nuance.swype.dtc&hl=it), rappresenta in pratica una tastiera “quattro in uno”.
Quattro funzioni
Swype non è semplicemente un’alternativa alla tastiera Android. Svolge ben quattro funzioni diverse.
1. Impara dall’uso che facciamo della tastiera, da come e cosa scriviamo. In pratica ogni parola scritta con la tastiera, in qualsiasi ambito, viene aggiunta a un dizionario personalizzato, in modo che venga riconosciuta senza problemi al prossimo inserimento.
2. Permette di integrare scrittura e dettatura: ovviamente, tra le 55 lingua supportate, c’è anche l’italiano. Swype sfrutta il sistema di riconoscimento vocale di Dragon, prodotto di punta di Nuance.
3. Consente di applicare modifiche in modo rapido, flessibile e preciso.
https://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.png00Gianluigi Bonanomihttps://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.pngGianluigi Bonanomi2014-05-17 17:19:152014-05-17 17:19:15Swype, la tastiera magica per Android
A pensarci bene era una cosa che proprio mancava, in Evernote: la possibilità di associare alle note dei promemoria, degli avvisi. Capitava infatti che, per esempio, appuntavamo delle note e le salvavamo in un taccuino e, all’ora in cui servivano, per esempio durante una riunione o al supermercato durante la spesa, ce ne scordavamo completamente. Ora, grazie alla nuova versione dell’app per iOS del più noto servizio di note in cloud computing, questo non accadrà più.
I promemoria in Evernote
La versione 5.3 di Evernote, in download gratuito qui (https://itunes.apple.com/it/app/evernote/id281796108?mt=8&affId=403275), supporta i cosiddetti “reminders”: i promemoria, appunto. In pratica possiamo associare alla nota un avviso che ci avvertirà, all’orario giusto, sia all’interno dell’app sia via email. I programmatori di Evernote hanno previsto anche un’altra possibilità: quella di portare le note con avviso in cima all’elenco, per metterle in evidenza.
Come si aggiunge un promemoria?
È possibile aggiungere un promemoria toccando l’icona a forma di sveglia che si trova nella parte superiore della nota, se stiamo usando Evernote via Web, oppure nella parte inferiore della nota se siamo su iPhone e iPad. Dopo aver impostato dato e ora, il titolo della nota apparirà nella sezione “Nuovo promemoria” nella parte superiore dell’elenco delle note. Quando l’attività è passata, bassa mettere un segno di spunta per eliminare la nota dalle cose da fare.
Il video
Questo filmato realizzato da Evernote spiega brevemente il funzionamento dei promemoria:
https://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.png00Gianluigi Bonanomihttps://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.pngGianluigi Bonanomi2014-05-17 17:17:482014-05-17 17:17:48La nuova app iOS di Evernote consente l’uso dei promemoria
Ogni utente, partendo da 15 Gb, può guadagnare molto spazio facendo iscrivere gli amici
Copy (https://www.copy.com) è un servizio di cloud storage: consente di salvare i propri file sulla nuvola e, come Dropbox, di gestire anche una cartella sul computer che si sincronizza automaticamente con l’online.
Prodotto da Barracuda Networks, per entrare in un mercato quasi saturo, ha deciso di puntare tutto sulla quantità di spazio gratis a disposizione. Chi si inscrive al servizio, infatti, parte da una base di 15 Gb disponibili. Quantità facilmente aumentabile con un sistema di “referral” simile a quello di Dropbox ma molto più generoso: ogni amico che si iscriverà al servizio su nostra indicazione guadagnerà 5 Gb, e ne farà guadagnare altrettanti a noi. In tal modo nel giro di qualche giorno è facile disporre di una quarantina di Gb di spazio, anche se i responsabili del servizio affermano che, in media, ogni utente dispone di 60 Gb gratis. Ciò non toglie che per chi ha esigenze “professionali” sono previsti pacchetti per l’acquisto di spazio supplementare: si parla di canoni da 9,99 dollari al mese fino a 99 dollari al mese per 250 Gb.
https://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.png00Gianluigi Bonanomihttps://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.pngGianluigi Bonanomi2014-05-17 17:12:402014-05-17 17:12:40Copy, il nuovo servizio cloud con tanti Gb gratis
Uno dei problemi del 4K, i firmati in Ultra HD che sono quattro volte più definiti dell’HD, era fino a qualche tempo fa quello che non si trovavano i contenuti. I produttori di televisori, in testa Samsung e LG, continuavano a sfornare modelli con risoluzione 3840 per 2160 pixel o più, ma i clienti, poi, non sapevano come sfruttarli.
Ora però i contenuti cominciano ad arrivare. YouTube, per esempio, ha introdotto l’opzione che permette di scegliere la visualizzazione a 4K. In particolare si può scegliere la risoluzione di 4096 per 2160 o la già citata 3840 per 2160 pixel. In realtà la piattaforma video di Google supportava queste risoluzioni da qualche anno, fin dal 2010, ma fino a qualche tempo fa l’opzione 2160p non era selezionabile.
Si può ragionevolmente affermare che ormai l’UltraHD è maturo, visto che lo supportano non solo molti televisori e smartphone, ma anche le console PlayStation 4 e Xbox One, la action camera Go Pro o la macchina fotografica Canon 4K EOS-1D C.
I migliori 5 video in 4K da vedere su YouTube
Un’avvertenza: per godere dei video alla massima qualità occorre aprire, in YouTube, il menu delle impostazioni, poi quello della qualità delle immagini, infine selezionare “2160p”.
1 Wildlife in Ultra HD
Spesso le immagini della natura sono sbalorditive…
Sulle pagine di Computer Idea abbiamo sottolineato più e più volte quanto sia importante scegliere una password sicura, sufficientemente lunga e complessa, ricca di numeri e caratteri speciali. Sicuramente non banale. Eppure ci sono tantissimi utenti che continuano a usare password scontatissime, come il proprio nome, la data di nascita o, peggio, parole diffusissime.
Spinback, azienda che si occupa di sicurezza, ha stilato la classifica delle 30 peggiori parele d’ordine dell’anno appena concluso. Ecco le prime 10:
1. 123456
2. 123456789
3. password
4. Nomi dei propri animali
5. 12345678
6. qwerty
7. 1234567
8. 111111
9. Luogo di nascita
10. 123123 .
Davvero poca fantasia. Per l’elenco completo potete consultare il blog di Spinback: http://blog.spinbackup.com.
La Guinness, azienda irlandese che produce una delle migliori birre scure in circolazione, ha ideato una campagna marketing davvero originale, molto apprezzata dai consumatori e premiata con il “Caples International Award”. In pratica ha sviluppato un codice QR stampato direttamente sui bicchieri di birra. Il codice può essere inquadrato con lo smartphone solo quando il bicchiere è pieno. A patto che il liquido contenuto sia scuro, perché serve il contrasto per evidenziare il codice. Un liquido scuro, guarda caso, come la sua birra!
La scansione, grazie un’app che legge i QR, rimanda agli account social dell’azienda, dove i clienti possono condividere la foto della Guinness appena ordinata e il locale dove la stanno trangugiando. In cambio possono scaricare contenuti speciali: sfondi e suoni per il telefonino, filmati, news dall’azienda e così via.
https://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.png00Gianluigi Bonanomihttps://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.pngGianluigi Bonanomi2014-05-17 16:44:052014-05-17 16:44:05Guinness: l’uso creativo dei QR code
No, il telefono più venduto al mondo non è un iPhone. E nemmeno un Galaxy. A dire il vero non è nemmeno uno smartphone. Con ben 250 milioni di pezzi venduti in tutto il Globo, il best seller della categoria telefoni è l’economico Nokia 1100. Anzi è addirittura il gadget tecnologico più venduto di tutti i tempi.
Le ragioni della sua popolarità? Oltre al prezzo, poche decine di euro, vanno annoverate l’affidabilità e la durata della batteria. Del resto con uno schermo così piccolo, monocromatico e con risoluzione 96 per 65 pixel, non c’è confronto con gli schermi touch dei telefoni di ultima generazione, veri succhia-carica. Il terminale è limitato: niente browser, neanche una fotocamera, non si collega alla Rete. Però ha il giochino Snake!
https://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.png00Gianluigi Bonanomihttps://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.pngGianluigi Bonanomi2014-05-17 16:37:052014-05-17 16:38:14Qual è il telefono più venduto al mondo?
La collezione degli eBook dell’University of California Press, testi pubblicati dal 1982 al 2004, è ora accessibile liberamente a tutti. Si tratta di oltre 700 titoli, in continua crescita: tutti i nuovi titoli che saranno pubblicati in futuro saranno scaricabile gratuitamente. Dove e come? Il sito di riferimento è http://publishing.cdlib.org/ucpressebooks. I libri possono essere cercati in base al soggetto: tantissimi i titoli che si occupano di storia, e in particolare di storia americana e californiana, del West in generale. Ma non mancano i libri su religione, letteratura e studi internazionali, con particolare riferimento a Medio Oriente, Asia e Francia.
Per avere la certezza di consultare libri “liberi”, occorre impostare il menu Show su “Public access books”. L’unico problema è che i libri non possono essere scaricati per la lettura su eReader o tablet. Devono essere consultati on-line.
https://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.png00Gianluigi Bonanomihttps://www.gianluigibonanomi.com/wp-content/uploads/2018/10/bonanomi_logo_156.pngGianluigi Bonanomi2014-05-17 16:33:222014-05-17 16:33:22700 eBook gratis dall’Università della California
La Rete è piena di insidie per i minori. Se i genitori non li affiancano sempre durante le sessioni on-line, possono delegare a un sistema di filtro famiglia.
La Rete è un “luogo” poco sicuro, soprattutto per i minori. Le minacce sono sempre di più, e sempre più subdole: contenuti sconvenienti, pedopornografia, malintenzionati, ladri. Ne siamo consapevoli? A quanto pare, no. In occasione dell’ultimo “Safer Internet Day”, iniziativa della Commissione Europea per incrementare il livello di consapevolezza dei problemi di sicurezza legati a Internet, un’indagine ha rivelato che solo il 2% degli utenti ha la piena consapevolezza dei rischi della Rete e le conoscenze adatte a difendersi, e il 71% dispone di una protezione di base, ma non le conoscenze per usarla. Se gli utenti non sanno difendere se stessi, come possono proteggere i minori? La risposta è una sola: usando gli strumenti adatti; meglio se estremamente semplici.
Il parental control
Il concetto di parental control, letteralmente “controllo dei genitori”, è spesso tradotto da noi come “filtro famiglia”. Si tratta di una serie di strumenti software che impediscono l’accesso dei bambini ai contenuti sconvenienti. Per esempio bloccando intere categorie di siti o contenuti, a volte anche solo per determinati periodi, o inibendo l’uso di particolari software. Detto che è semplice bloccare determinate applicazioni pericolose, come chat o videogame, per quanto riguarda i siti, invece, il blocco è totale: tutti i contenuti di determinate categorie sono inibiti e vengono visualizzati solo eventuali eccezioni, da includere in particolari elenchi, detti anche “white list”. Visto però che non è possibile elencare tutti i siti proibiti del mondo, come funziona il blocco? Si usano dei filtri dinamici, che utilizzano particolari criteri per distinguere i contenuti buoni da quelli cattivi. L’analisi semantica, per esempio, è in grado di individuare i termini solitamente associati a contenuti sconvenienti.
Programmi dedicati
Oltre ai sistemi di parental control inclusi nelle suite di sicurezza o nel sistema operativo, sono molti i programmi dedicati alla difesa dei minori on-line. Si chiamano “cyber nanny”, tate digitali e spesso sono gratis.
Uno dei più utilizzati è Windows Live Family Safety, il filtro famiglia della famiglia Live Essential di Microsoft. Il software, che si integra perfettamente con Windows 7, permette di bloccare molti contenuti inadatti, dai videogiochi, usando lo standard PEGI, ai file potenzialmente forieri di malware. È possibile anche monitorare cosa stanno facendo i figli a distanza.
Tra gli altri programmi segnaliamo sicuramente K9 Web Protection. Lo si scarica all’indirizzo Web www.k9webprotection.com ed è disponibile per Windows e Mac. Le sue performance sono sbalorditive. Prima di tutto, è molto efficace nel controllo della navigazione: riconosce oltre 70 categorie di contenuti sconvenienti e li blocca quasi sempre senza esitazioni. Può inibire, durante la ricerca con i più comuni motori, i risultati inappropriati. Permette di impostare fasce d’uso del PC. Consente di impostare white e black list di contenuti. Può limitare l’accesso a determinati contenuti (per esempio pagine Web) che possono poi essere sbloccati con l’inserimento di una password. Fornisce dettagliati report sull’uso del computer. Cataloga, in tempo reale, nuovi contenuti a rischio. Tutto questo, come Windows Live Family Safety, a costo zero: basta solo registrarsi sul sito Web, per ottenere una licenza gratuita, prima dell’installazione.
Molto quotati anche Davide.it, che costa 60 euro all’anno, e Profil Parental Filter 2, in prova gratuita per un mese qui: www.profiltechnology.com.
La protezione di Eset
Molti programmi antivirus o suite di sicurezza includono anche un modulo di parental control, in modo da non doverne installare uno aggiuntivo. È il caso, per esempio, di ESET Smart Security. Questa suite, che include anche il celebre antivirus Nod32, prevede un utile strumento per i genitori. Una volta installato e impostato correttamente, come vedremo nei tutorial in queste pagine, la suite blocca i contenuti sconvenienti e pericolosi, permettendo al genitore un controllo completo sull’account del minore. Il titolare di ogni account di Windows può essere etichettato come genitore, oppure come minore: adolescente o bambino. A seconda dell’età, che può essere espressa anche in anni, vi saranno livello di filtro diversi.
Installiamo Smart Security 5
1. Il sito Web di Eset
La versione di prova di un mese di Smart Security 5 si trova sul sito di Eset. La pagina introduttiva del prodotta si trova a questo indirizzo (ora è disponibile la versione 7). Per scaricare il primo file di installazione, andiamo invece nella sezione Download.
2. Un pacchetto completo
Come spiegato dalla prima schermata della procedura di installazione, Smart Security include l’antivirus Nod32, l’antispam e un firewall: è una soluzione completa. Come vedremo, contiene anche il parental control. Tutto in lingua italiana.
3. L’installazione di Smart Security
La procedura di installazione è divisa in più passaggi e potrebbe durare diversi minuti, visto che la mole di dati da scaricare è di alcune decina di Mb. Difficile quantificare: dipende dalla velocità della nostra connessione.
4. Sicurezza 2.0
A un certo punto la procedura di installazione ci propone di partecipare al Live Grid. Di che cosa si tratta? In pratica Eset, la società che produce Nod32 e questa suite, ha deciso di puntare sulla sicurezza 2.0, confrontando le informazioni relative alla sicurezza del computer con quelle di tutti gli altri utenti connessi in Rete.
Impostiamo il filtro famiglia
1. La pagina principale
Una volta avviata e aggiornata, la Smart Security mostra la pagina principale e in particolare lo stato della protezione dei diversi comparti: computer, rete, Web eccetera. Per accedere alla sezione relativa al parental control, facciamo clic su Configurazione. 2. Nella centrale di comando Nella pagina della configurazione si ha un quadro completo delle aree di intervento della suite di Eset. Troviamo anche la voce HIPS: si riferisce a un sistema di sicurezza, molto avanzato, che funziona in tempo reale. La sezione del filtro famiglia si raggiunge con un clic su Controllo accessi. 3. Il controllo è attivato
Il controllo accessi è automaticamente attivato sin dall’installazione del software. Se serve è anche possibile disattivarlo: per periodi di tempo determinati o fino al prossimo riavvio. Per farlo basta un clic su Attivato. 4. Impostiamo una password
Cosa molto importante: il controllo deve essere protetto, onde evitare che venga disattivato con un semplice clic. Selezioniamo l’opzione Imposta password e immettiamo una parola d’ordine due volte. 5. Definiamo i profili
Smart Security ci chiede di indicare, per ogni profilo di Windows, se è in uso a un bambino, a un adolescente o a un genitore. Si può anche indicare l’età esatta. Questo permette al software di impostare livelli di sicurezza differenti. 6. Eccezioni al blocco di siti
Il programma blocca tutta una serie di siti sconvenienti o pericolosi, ma permette anche di sbloccarne alcuni, inserendone semplicemente l’URL. Basta fare clic su “Imposta eccezione per la pagina Web” e poi elencare le eccezioni.
La carta di Alba
La Fondazione Movimento Bambino (www.movimentobambino.org), con il contributo della Fondazione Ferrero, lanciò nel lontano 2008 la “Carta di Alba”: un documento a livello internazionale per la tutela dei bambini in Internet, dodici punti che dettano le regole per rendere la Rete sicura. Questa carta è tornata in auge: sarà presentata alla Commissione bicamerale per l’Infanzia e seguirà l’iter per essere trasformata in progetto di legge.