Il metodo O.P.E.R.A. per creare contenuti online che convertono
Da anni tengo corsi sulla comunicazione digitale e un bel giorno mi imbattei in questa immagine:
Vi erano alcune indicazioni molto interessanti: l’idea di inserire l’immagine di una persona, un volto, oppure quella di usare alcune armi di persuasione note, come la riprova sociale (social proof). Ma un altro dettaglio mi saltò subito all’occhio: nell’analisi del post sponsorizzato di Hootsuite era evidenziata la distinzione tra elementi razionali ed elementi emotivi.
Iniziai a riflettere su questa dicotomia e mi venne in mente la mia passione per i romanzi storici. Perché sono più coinvolgenti e piacevoli di un libro di storia? Per il mix di razionale (la cronaca dell’epoca) ed emozionale (le vicende dei protagonisti): il film “Il nemico alle porte” è certamente più coinvolgente di un documentario sulla battaglia di Stalingrado perché la Storia con la S maiucola si mischia con la storia con la s minuscola del cecchino Vassili Zaitsev, soprattutto nello scontro con il tiratore nazista Maggiore Koenig. Ma è quest’ultima storia che coinvolge.
In quel momento però, non avendo mai sentito parlare di neuromarketing, archiviai l’informazione in qualche recondita zona del cervello, non scandita da alcuna fMRI, senza farmene più nulla.
Che cos’è e come funziona il metodo O.P.E.R.A.?
Negli anni successivi incontrai molti modelli che spiegavano come creare contenuti che funzionano, per esempio A.I.D.A. (Attenzione-Interesse-Desiderio-Azione) o P.A.S. (Problem-Agitate-Solve) o ancora S.E.M. (Strategic Experiential Module), ma in questi casi, come in altri, non trovavo quel giusto mix di emozionale e razionale, ma soprattutto non rappresentavano modelli semplici, concreti ed efficaci per guidare gli studenti dei miei corsi nella realizzazione di contenuti che convertono. Allora mi sono creato il mio modello personale: O.P.E.R.A.
Parto dal principio. O.P.E.R.A. è un acronimo che sta per:
- OBIETTIVO
- PAIN
- EMOZIONALE
- RAZIONALE
- AZIONE
Questo schema non serve solo per interpretare i contenuti online ma vuole essere un modello per la creazione di un contenuto sul Web in grado di convertire un lettore (prospect) in un lead. Quindi non è adatto a qualsiasi contenuto, ma a quelli che vogliono spingere i lettori ad azioni concrete.
O.P.E.R.A. funziona così, ecco la spiegazione di ogni voce.
OBIETTIVO: prima della costruzione di un contenuto devi partire dal perché. Perché stai creando questo contenuto? Che cosa vuoi ottenere? Chi vuoi coinvolgere, quale target? Sono tutte domande indispensabili, senza le quali si rischia di fare cilecca.
PAIN: dopo aver individuato l’obiettivo della comunicazione e, quindi, il target di riferimento, devi individuare il problema che toglie il sonno a chi legge il contenuto, o al limite il suo bisogno impellente.
EMOZIONALE: prima ancora di conquistare il lettore con offerte irresistibili, devi attirarne l’attenzione. In due modi: con un ottimo contenuto visuale per ottenere lo “stop the scroll” (fermare il frenetico scorrere dei contenuti in una bacheca virtuale, come fa la scimmia che vedi sopra) e con un altrettanto buon copy, per dimostrargli che farebbe bene a leggere oltre. Immagine e testo non devono essere ridondanti: devono dire cose diverse, complementari, per completare il messaggio.
Gerald Zaltman sostiene, al pari di Daniel Kahneman, che la nostra “mente” sia composta da elementi consci (di cui siamo consapevoli) ed elementi inconsci (di cui non siamo consapevoli). Quello che è sconvolgente delle intuizioni di Zaltman è che il 95% della nostra attività mentale ha luogo nella mente inconscia, mentre spesso si presuppone che i consumatori possano analizzare e descrivere con facilità le proprie emozioni e processi decisionali (un tempo si parlava di uomo razionale, homo oeconomicus).
RAZIONALE: ogni volta che realizzi una strategia di marketing, stai facendo una promessa a qualcuno. Nel caso specifico prometti di risolvere il suo problema, quindi devi evidenziare il beneficio del bene o servizio proposto. Il lettore si chiede “What’s in it for me?”. Bene, digli chiaramente che cosa ci guadagna.
AZIONE: la call to action finale, come nel modello A.I.D.A., è il naturale approdo di tutta la comunicazione; è come il gol nel calcio, dopo un’azione manovrata e un bell’assist. Non sempre è scontato: ti è mai capitato di andare a un evento bellissimo ma di uscirne con la domanda “e quindi?”. L’utente vuole essere guidato.
Esempi di applicazione del metodo O.P.E.R.A.
Ecco il metodo O.P.E.R.A. in azione per questo post di GoDaddy (piattaforma per la registrazione dei domini):
La prima presentazione del metodo O.P.E.R.A. al Point di Dalmine
Il metodo O.P.E.R.A. è stato presentato per la prima volta al pubblico durante un seminario di Bergamo Sviluppo al Point di Dalmine. Ecco il video integrale della presentazione:
Queste le slide che ho usato durante la presentazione:
Metodo_Opera_Gianluigi_BonanomiQueste alcune foto e riverberi social dell’evento:
Il metodo O.P.E.R.A. nel corso di neuromarketing della Fastweb Digital Academy
Il corso per la Fastweb Digital Academy
Il metodo O.P.E.R.A. è alla base del corso di neuromarketing per la creazione dei contenuti social che tengo dal febbraio del 2020 per la Fastweb Digital Academy:
Ecco che cosa dice chi ha seguito il corso:
Il metodo O.P.E.R.A. sui social
L’azienda Leviant ha deciso di dedicare una serie di post Instagram al metodo O.P.E.R.A.:
Il libro “Stop the scroll” di Ledizioni
Nel settembre 2020 è uscito il libro “Stop the scroll” che approfondisce proprio il metodo O.P.E.R.A.
Ne parliamo?
Se vuoi saperne di più sul metodo O.P.E.R.A. o fare un corso per la sua applicazione pratica, scrivimi:
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