Il personal branding nel metaverso
“Il personal branding è quello che la gente dice di te quando sei uscito dalla stanza”
E se la stanza fosse virtuale? E se quello che esce non fossi tu ma il tuo avatar? Insomma, come si declinano i temi di reputazione digitale e personal branding nel metaverso?
Faccio un po’ d’ordine. In questo articolo occorre partire da zero, visto che stiamo parlando di un nuovo mondo. Ma di mondi ce ne sono parecchi: allora ne scelgo uno, tra l’altro uno dei più popolari. Sto parlando di The Sandbox, nelle ultime settimane al centro del dibattito per una serie di notizie che sono apparse ovunque:
- Verratti investe nel metaverso e compra un’isola
- Warner Music apre un parco musicale nel metaverso di The Sandbox
- Anche Gucci sceglie Sandbox: il progetto si chiama Gucci Vault ed è un concept store dove si troveranno numerosi oggetti d’archivio rimessi a nuovo e personalizzati, pronti per la vendita.
Per chiarire: che cos’è Sandbox? Viene definito un “metaverso a blocchi” che consente di creare oggetti 3D (tramite VoxEdit), di scambiarli con gli altri utenti e di creare giochi tridimensionali con Game Maker. Il token che governa le transazioni, ovvero la moneta virtuale, è SAND.
Una volta che hai deciso di entrare in Sandbox, devi curare il tuo personal branding, in particolare avendo cura di questi dettagli:
- Nickname
- Profilo
- Avatar
La scelta del nickname
Dopo essersi collegati a www.sandbox.game occorre creare un account. Si possono usare gli account social già attivi, come Facebook, oppure l’account Google. Oppure, in perfetto spirito Web 3, si può usare Metamask (un wallet di criptovalute). Io ho scelto quest’ultima opzione, in caso di necessità di acquisti. A quel punto Sandbox ti chiede di inserire una mail e, soprattutto, un nome utente. Il nickname è fondamentale per il tuo personal branding: te lo porterai dietro tutta la vita (virtuale) e scegliere “topolone92” non è una grande idea. Personalmente ho deciso di scegliere nome e cognome (non si possono mettere punti o altri segni nel nick).
In coerenza con la logica Blockchain, occorre un firma virtuale:
Curare il profilo
Il consiglio è quello di sistemare subito il profilo. Personalmente la prima cosa che ho fatto, nella sezione Settings, è inserire:
- Il mio sito Web
- La mia short bio (in italiano, forse in futuro la inserirò in inglese)
- La mia immagine (uso ovunque il mio avatar)
- I miei canali social
La costruzione dell’avatar
Gli avatar non mi fanno impazzire, sanno molto di videogioco anni Novanta o di pupazzetti alla Minecraft. Ma ci si fa presto l’abitudine. Si può scegliere il tipo di umano, il colore della pelle, i capelli ma anche il vestiario. Consiglio abiti e abbinamenti che, tutto sommato, rispondano al proprio stile.
Un curiosità: per arricchire il proprio avatar si possono acquistare anche degli accessori a pagamento. Per curiosità sono andato a controllare quanto costassero delle scarpe nuove, e mi sono spaventato quando ho scoperto che costano come quelle vere (anche un centinaio di dollari, o più):
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