Cercare lavoro online: la mia intervista per Silhouette Donna
Sul numero di luglio 2017 di Silhoutte Donna è stata pubblicata questa mia intervista sul tema della ricerca del lavoro online (sotto l’intero testo):
Silhouette_Donna_Intervista_Gianluigi_Bonanomi_Ricerca_Lavoro_OnlineIl lavoro? Cercalo on-line
La Rete è un mare magnum ricco di opportunità e di trappole per chi cerca lavoro ma per sfruttare al meglio le prime ed evitare le seconde è importante saper navigare con gli strumenti opportuni. Non serve mandare cv a pioggia in modo indiscriminato né rispondere a qualsiasi annuncio e nemmeno scrivere chilometriche lettere di presentazione. Servono invece delle strategie mirate, evitando errori e ingenuità. «Il primo errore è quello di buttarsi a caso su un qualsiasi social network, sito aziendale o di ricerca veicolando le stesse informazioni, troppe e confuse, senza tener conto del target» spiega Gianluigi Bonanomi esperto di web e social media, da anni responsabile di corsi sulla ricerca attiva del lavoro on-line e autore del libro Job war di prossima pubblicazione «In base al profilo e al ruolo professionale che ci interessa, invece, deve cambiare anche la nostra strategia».
L’importanza del posizionamento
«Il primo passo è comune a tutti e consiste nel presentarsi al mondo del lavoro virtuale nel modo giusto grazie a un buon posizionamento» continua Bonanomi «Si tratta di costruirsi un’immagine corretta che possa essere notata e apprezzata dai recruiter. Lo strumento Curriculum vitae veicola in modo diretto le informazioni base e può andar bene nel caso, per esempio, di un operaio non specializzato che però può anche crearsi la sua scheda caricando direttamente le informazioni su siti come Infojobs.it e Monster.it. In ambito impiegatizio e dirigenziale il cv conta molto meno: secondo le statistiche, i recruiter lo guardano per una ventina di secondi, poi l’88% di loro va subito a cercare in Rete chi siete. Per questo fra gli esercizi che propongo durante i miei workshop c’è l’ego-surfing cioè il cercare se stessi on-line perché le informazioni che troverete sono presumibilmente le stesse che troverà il datore di lavoro. Se non c’è nulla, nessun danno ma non va bene perché non siete presenti quindi non state comunicando. Se trovate qualcosa di positivo, bene: servirà a rendere il recruiter ben disposto nei vostri confronti integrando le informazioni di base del cv. Il caso peggiore è il terzo: tutte le competenze ed esperienze che elencate perderanno di appeal se incontrerete in Rete, per esempio, una vecchia foto dove vi lasciate andare in discoteca con un cocktail in mano o un commento dove insultate qualcuno in una discussione su temi caldi come sesso, religione, politica. I numeri parlano chiaro: in un caso su tre i candidati vengono scartati per questa ragione».
Ottimizzare il profilo Linkedin
L’ottimizzazione della propria presenza on-line è quindi una priorità. A partire dal profilo Linkedin, il primo che appare cercando su google e il più professionale dei social. Come apparire al meglio? «Non sottovalutate l’importanza della foto dato che è la prima cosa che viene vista e pesa sul giudizio complessivo più di quanto si creda» sottolinea l’esperto «Mostratevi in primo piano, vestiti con cura e sorridenti. Lo sfondo deve essere omogeneo il che esclude le foto del mare e delle vacanze. Il recruiter vi trova tramite i motori di ricerca quindi occhio al job title (descrizione del lavoro) e al riepilogo (paragrafo di circa 2000 battute per presentarsi): entrambi devono contenere le giuste parole chiave in relazione a settore e ruolo che si vuole occupare. Nessun recruiter cercherà “impiegato” ma si orienterà su una competenza specifica per esempio “impiegato addetto paghe”. Nel riepilogo scrivete chi siete, cosa fate e soprattutto quali problemi siete in grado di risolvere portando possibilmente i risultati ottenuti: “sono un bravo amministratore” non basta, se aggiungete “con il taglio dei costi ho fatto risparmiare alla mia azienda centomila euro” sarete più concreti e appetibili. Come nel web marketing, le referenze positive (qui si chiamano segnalazioni) da parte di ex colleghi o meglio ancora ex capi possono fare la differenza; si possono chiedere tramite un apposito comando automatico ma la netiquette poi vuole la reciprocità. Evitate noiosi elenchi e chiudete con una call to action, per esempio: chiamatemi per un colloquio».
Un mare di siti
La stragrande maggioranza delle persone manda la stessa lettera di presentazione con lo stesso cv allegato a centinaia di aziende: lo stesso testo non potrà andar bene per una piccola ditta a gestione familiare, un supermercato, una multinazionale o una no-profit. Infatti di solito nessuno risponde. «Procediamo step by step» spiega Bonanomi «Individuate l’offerta di lavoro che più vi interessa usando infojobs.it, cambiolavoro.it, lavoro.it, jobonline.it, job-net.it e via dicendo. Sono molti i siti a disposizione, a volte i più impensabili: per esempio eBay, Vivastreet, subito.it, usati di solito per la compravendite veloci e a buon prezzo, dedicano molto spazio alle offerte di lavoro. Alcuni siti pubblicano offerte originali come monster.it, lavoro.corriere.it, miojob.repubblica.it. Poi ci sono i motori di ricerca che vanno a pescare le offerte su altri siti come jobrapido.it, it.indeed.com, motorelavoro.it, careerjet.it e molti altri. Se vi volete far notare dalle aziende in una nicchia di mercato o in un settore specifico, informatevi se esistono siti specializzati così la ricerca è ancora più mirata. Volete lavorare nella comunicazione? Andate su lavoricreativi.com, primaonline.it o comunicazionelavoro.com. Nel mondo del green e dell’energia? C’è la sezione Green Job del portale Infojobs. Nel turismo? Jobintourism.it e lavoroturismo.it Nell’Information Technology? Crebs.it e jguana.it Se invece state cercando un lavoretto come babysitter, giardiniere, collaboratore domestico o tuttofare, meglio usare okget.it oppure tabbid.com».
Studiare l’offerta
«Una volta individuata l’offerta giusta, dovrete dedicare un po’ di tempo a un’operazione importante e spesso trascurata: leggere e capire davvero l’annuncio» continua l’esperto «Un esercizio che propongo nei miei corsi è prendere l’offerta, schematizzarla e sintetizzarla in punti. Solo dopo scriverete una lettera di accompagnamento che andrà nel corpo della mail con allegato il cv. Sarà un testo breve di 6-7 righe dove risponderete punto per punto alle richieste dell’offerta. Se c’è scritto che è richiesta flessibilità, voi evidenziate che siete disponibili a turni e trasferte. Se serve gente con una certa manualità, dimostrate che avete ricoperto ruoli pratici e magari nel tempo libero vi dedicate al modellismo. Quello che deve emergere dalla lettera è che avete esattamente le hard e soft skill richieste nell’annuncio. A questo punto, se arriva una proposta di colloquio, lo studio non è finito: è necessario raccogliere più informazioni possibili su quello che fa l’azienda che ve lo propone. Non basta conoscere grosso modo il settore. Cercate su google, esplorate il sito aziendale, verificate se sulla stampa locale ci sono notizie di quell’azienda, prendete informazioni sulla persona che incontrerete magari usando Linkedin come strumento di intelligence».
Occhio alle truffe
Si sa che dove c’è tanto bisogno arrivano gli sciacalli. E in Italia il bisogno di lavorare è un problema primario. Ecco perché bisogna stare molto attenti alle offerte di lavoro che riceviamo direttamente in posta elettronica o individuiamo in Rete. Come capire se e quanto sono affidabili questi annunci? «Ci sono diversi modi per capire che un annuncio di lavoro è fuffa o peggio ancora truffa» spiega Gianluigi Bonanomi «Primo, c’è un’esagerata offerta di denaro e condizioni, per esempio: lavorate part time guadagnando 2000 euro al mese da subito, non è richiesta alcuna esperienza. Secondo: l’offerta arriva in posta elettronica da un indirizzo mail sospetto o anche solo sconosciuto; tenete presente che un’azienda seria non usa mail gratuite, ha un suo dominio per cui l’indirizzo del mittente dovrebbe essere il nome del recruiter o del reparto seguito dalla chiocciola e dal nome dell’azienda. Terzo, l’annuncio è infarcito di errori. Quarto, vi chiedono di versare una certa somma per iscrivere il cv in una banca dati oppure per l’acquisto con pagamento anticipato di materiale di studio o di lavoro (inutile dire che la consegna non andrà in porto). Se vi iscrivete a una cooperativa di lavoro dovrete versare un quota ma se ve la chiedono prima di assumervi c’è qualcosa che non va. Insomma, se dovete pagare, la cosa è sospetta. Provate, infine, a “buttare” su google il nome dell’azienda o del recruiter e vedete cosa salta fuori; nel 99% dei casi, se è una truffa, verranno subito fuori delle segnalazioni perché qualcun altro ne ha già parlato. Può essere utile seguire la pagina Facebook che si occupa di truffe on-line: “sos truffe lavoro”».
Box: sei dritte per un buon cv
- Usate sempre lo schema Europass: è bruttino ma abbastanza codificato quindi i selezionatori sono facilitati nella ricerca delle informazioni. Inoltre c’è la possibilità di farlo direttamente on-line sul sito europass.cedefop.europa.eu/it
- Fatelo breve, non più di due pagine perché le aziende usano dei software di scrematura dei cv che spesso eliminano in automatico quelli troppo lunghi
- Non tralasciate posizioni lavorative che ritenete irrilevanti al fine della nuova carriera. Dategli meno spazio ma non lasciate mai buchi perché il recruiter si domanderà che avete fatto negli anni in cui non c’è nulla e magari penserà male
- Nel cv non devono mancare le parole chiave. Se per esempio siete un esperto nel linguaggio di programmazione Java e non scrivete Java, il software di scrematura vi eliminerà e il vostro cv non verrà nemmeno aperto
- Quando parlate degli hobby, indicate quelli funzionali a inviare un messaggio: se per esempio avete scritto che siete bravi nella gestione dei team, il fatto che nel tempo libero alleniate una squadra di pallavolo rinforza il concetto, l’eventuale passione per la lettura no
- Occhio ai refusi e agli errori di grammatica e sintassi. Venite giudicati anche per come scrivete
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