Babelfish, lo scandalo Faletti e le traduzioni con l’intelligenza artificiale

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Il Pesce di Babele, o Babelfish, è un concetto interessante e provocatorio proveniente dalla serie letteraria “Guida galattica per gli autostoppisti”, scritta da Douglas Adams. Questo piccolo pesce giallo, quando inserito nell’orecchio, permette di comprendere istantaneamente qualsiasi lingua dell’universo​​. Un sogno di molti, soprattutto per chi – come noi italiani – studia inglese fin da bambini con esiti deprimenti: “The pen is on the table” e poco altro.

Mentre la natura improbabile del Babelfish è stata usata come un argomento umoristico sulla non-esistenza di Dio nella serie di Adams​, nella pratica ha ispirato molti progetti di traduzione. Per esempio, Yahoo! tempo fa creò un’applicazione web chiamata proprio Babel Fish: permetteva la traduzione di testi o siti web da e verso numerose lingue​. Più recentemente anche Google, con il suo Traduttore, ha provato (con esiti alterni) a regalarci il Pesce di Babele.

Lo scandalo Faletti

Ma qui serve raccontare una storia: quella del caso Faletti. Per farla breve: i suoi libri, tra gli altri “Io sono Dio”, è pieno di frasi italo-americane che confondono i lettori italiani: espressioni idiomatiche e slang che sembrano incomprensibili o mal tradotti, alimentando dubbi sulla capacità di Faletti di scrivere efficacemente nella sua lingua madre. Alcuni sostengono che Faletti, avendo trascorso molto tempo negli Stati Uniti, abbia esagerato nel suo tentativo di “americanizzare” il suo stile di scrittura, altri che abbia mal tradotto libri altrui.

Meglio fare un esempio. A un certo punto, durante una discussione, un personaggio esclama: “Non girare intorno al cespuglio, Peter!”. Che cosa diavolo vuol dire? Chi ha indagato, ha scoperto che si tratta di una orribile traduzione dell’espressione “Don’t beat about the bush”. Un buon traduttore sa benissimo che vuol dire “Non tergiversare” o, meglio ancora, andrebbe reso come “Non menare il can per l’aia”. Infatti, ChatGPT lo sa (provate a chiederglielo!), come lo sa un ottimo traduttore che sfrutta l’intelligenza artificiale come Deepl.com:

Nei libri di Faletti si trovano tante altre schifezze come questa:

– «Pensavo che una ventina di grandi vi avrebbero fatto comodo.»

Ma chi chiama così il denaro?

L’intelligenza artificiale per la traduzione

Insomma: i vecchi traduttori, che lavorano parola per parola, ignorando il contesto della lingua di destinazione non hanno più senso. La vera rivoluzione è arrivata con l’introduzione dell’intelligenza artificiale: Google, per esempio, ha aggiornato gli algoritmi del suo servizio di traduzione online nel 2016, introducendo la Neural Machine Translation. Questa tecnologia, basata su una rete neurale artificiale, tenta di simulare l’approccio del cervello umano alla traduzione, riducendo il numero di errori del 80% e avvicinando così il software all’ideale 100% del Babelfish​.

La velocità dell’innovazione dell’IA lascia a bocca aperta persino me. A metà 2023 ho scoperto l’applicazione Rask AI, che sta ridisegnando la traduzione e il doppiaggio dei video aziendali, offrendo un servizio di localizzazione efficiente e conveniente che eguaglia la qualità umana​​. In pratica, gli dai in pasto un video in italiano e te lo restituisce tradotto in altra lingua automaticamente. Fin qui, bello ma manca l’effetto WOW! Eccolo: ti clona la voce, e le frasi in inglese, spagnolo e tedesco sono “recitate” con la TUA voce. WOW, vero?

Faccio un esempio concreto. Ho chiesto a Rask di localizzare in spagnolo questo video, dandogli solo l’URL:

Ed ecco uno spezzone del risultato:

I sottotitoli in tempo reale in PowerPoint

In conclusione, mentre il Pesce di Babele rimane (per il momento) una fantasia, l’intelligenza artificiale sta portando la traduzione automatica sempre più vicina a questo ideale. Queste tecnologie non solo stanno cambiando il modo in cui le aziende e le persone comunicano a livello globale, ma stanno anche aprendo nuove opportunità per una comunicazione interculturale più efficace.

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