Articoli

Intervista sui rischi del Web per Radio Salus

, ,

Nel marzo 2023 sono stato intervistato da Roberto Bonin di Radio Salus per parlare dei rischi del Web, soprattutto per bambini e ragazzi: uso improprio dei social network, cyberbullismo e cyberdipendenze, sono solo alcuni dei temi affrontati.

Ecco la registrazione:

Scrivimi per organizzare un evento sui pericoli della Rete

Tre motivi per provare ChatGPT: la mia intervista per Yugen Podcast

, ,

Nella puntata 51 di Yugen Podcast, Claudio Garioni mi ha chiesto di elencare i tre motivi per i quali vale la pena provare ChatGPT.

I tre motivi, secondo me, sono questi:

1. Testare il futuro

Ffinalmente l’intelligenza artificiale è palesemente alla portata di tutti. Finora era nascosta nelle pieghe di Gmail, Alexa, Office, ecc. Ora ci parli, ti fai aiutare, ed è gratis.

2. Utilità pratica

ChatGPT, tra le altre cose, ti aiuta a scrivere contenuti, di tutti i tipi. Stanno uscendo estensioni di Chrome di ogni genere: per esempio per rispondere automaticamente alle email.

3. Capirne le criticità

Al momento questa intelligenza artificiale, per quanto evoluta, ha dei grossi limiti: non naviga in Rete, scrive stupidaggini, non cita le fonti e così via. Eppure molti studenti già la usano per fare i compiti e molti professionisti si strappano i capelli convinti di essere rimpiazzati a breve.

L’intervista a Yugen Podcast

Ecco qui la registrazione dell’intervista, che dura una ventina di minuti:

 

Riscoprire Tommaso Labranca e il trash [Intervista Yugen Podcast]

, ,

Vent’anni fa passavo le mie giornate online su it.arti.trash (con il nickname Moska). Appassionato del tema, studiai il testo fondamentale “Andy Warhol era un coatto” del mostro sacro Tommaso Labranca. Ne parlo in questa intervista per il podcast Yugen. Buon ascolto:

PS. Potete leggere il libro di Labranca in PDF qui:

ANDYWARHOLERAUNCOATTO

Trasformazione digitale delle aziende: 3 podcast imperdibili

,

Pandemia, innovazione tecnologica a velocità mai viste, nuove opportunità legate all’on-line, smart working: tutto tira in una sola direzione, quella dell’innovazione digitale delle nostre aziende. Per comprendere il fenomeno esistono molti libri, articoli online, convegni, workshop ma io preferisco buttarmi sui podcast. Ultimamente ne ho scoperti tre, molto diversi, che ti propongo.

1) L’innovazione digitale a 360 gradi

Sul blog degli Osservatori Digital Innovation si trovano diversi podcast sui più svariati temi legati all’innovazione e digitalizzazione delle aziende: dai big data all’IoT, dalla blockchain allo smart working, e molto altro. Fai clic qui per andare direttamente ai podcast:

2) Innovate Faster

Google Cloud Italia mi ha invitato ad ascoltare in anteprima questo podcast di 5 puntate per presentare altrettanti casi di successo di partner certificati (Huware, Ennova, BIP, Injenia e GoReply): si parla di cloud computing, big data, scalabilità e altro ancora.

Ascolta “Ep. 1 Huware” su Spreaker.

Il podcast si trova su tutte le maggiori piattaforme podcast, anche su Spotify, Apple Podcast e Google Podcast.

3) Imprese digitali

Il Sole 24 Ore ha deciso di dedicare un podcast alla trasformazione digitale del PMI italiane: Imprese Digitali. Si legge nella presentazione del podcast: “Una digitalizzazione che coinvolge ovviamente un indotto nativo , aziende che offrono servizi innovativi, software e applicazioni a chi si vuole avvicinare a questo mondo. Ma anche realtà manifatturiere, che inseriscono le nuove tecnologie all’interno dei propri processi o prodotti“.
In questa puntata si presenta il caso di studio di MyCookingBox:

3 motivi per provare Oculus Quest 2: la mia intervista per Yugen Podcast

, ,

Il 22 maggio 2021 Claudio Garioni mi ha intervistato per il suo Yugen Podcast. Abbiamo parlato di realtà virtuale e di Oculus Quest 2.

Ho raccontato i tre motivi (giocando con tre film di fantascienza) per i quali vale la pena provarlo, pur non essendo videogiocatori: ho fatto cenno a esperienze, viaggi virtuali, video a 360°, documentari, gol e altro ancora.

Puoi riascoltare l’intera intervista (13 minuti) qui:

Puoi riascoltare l’intera puntata del podcast, dove si parla anche di Stephen King, Evangelion, Electric State e altro… qui:

Qui invece potete riascoltare la mia intervista su Mad Men:

3 motivi per rivedere la serie TV “Mad men” [intervista per Yugen podcast]

,

Yugen è il podcast di Claudio Garioni che dà consigli e sconsigli su prodotti culturali di vario genere, dai libri alle serie TV, dai videogame alla musica e altro. Nell’ottava puntata, online nel marzo 2021, sono stato intervistato sulla mia serie TV preferita: Mad men.

Ho raccontato i tre motivi per i quali vale la pena riguardare Mad Men. Puoi riascoltare l’intervista qui:

Qui puoi riascoltare le altre mie interviste a Radio Capital:

Tutti i numeri di LinkedIn: il mio podcast su RadioIT

,

Nel quinto episodio della mia rubrica su LinkedIn per Radio IT parlo dei numeri di questo social professionale e quali settori e job title tirano di più:

Ascolta “LINKEDIN | EPISODIO 5 – Tutti i numeri di LinkedIn” su Spreaker.

 

Podcast: che cosa sono e come ascoltarli [articolo per Digital4]

In Italia sono 2,7 milioni gli ascoltatori abituali di podcast, negli Stati Uniti si aggirano intorno a 76,4 milioni: numeri importanti, non straordinari, ma in netta crescita. Ecco cosa c’è da sapere per ascoltarli e scoprirne di nuovi.

[articolo pubblicato il 12 settembre 2019 su Digital4]

podcast, sulla bocca di tutti, non sono nati oggi: già nel 2005 “podcasting” fu eletta parola dell’anno dal dizionario statunitense New Oxford. Ma possiamo affermare che solo ultimamente sia esplosa la podcast-mania. In Italia sono 2,7 milioni gli ascoltatori abituali di podcast (fonte: Engage), 76,4 milioni negli Stati Uniti (fonte: eMarketer): numeri importanti, non straordinari, ma in netta crescita.
Quando scrivo podcast, va messo in chiaro, non parlo solo di chi ascolta La Zanzara o lo Zoo di 105 il giorno dopo: per i puristi quello non è podcasting, ma distribuzione online e on demand di una trasmissione radio.
In questo articolo vedrai che cos’è un podcast, perché il fenomeno sta facendo il botto ora e come ascoltarli e scoprirne di nuovi.

Indice degli argomenti

Il ritorno della voce

Il futuro, dietro l’angolo, urla a gran… voce. Questa facile previsione è conseguenza di un paio di dati. Primo: home o voice assistant, come Alexa e Google Home, sono già nelle case del 13% degli italiani (fonte: Sole24Ore). Secondo: entro il 2020 il 50% delle ricerche online sarà vocale (fonte: Repubblica). Insomma, non solo parliamo sempre più con la tecnologia, ma la ascoltiamo invece di guardarla.

Facciamo un passo indietro. A un certo punto, nel secolo scorso, molti erano convinti che la televisione avrebbe ucciso la radio (e non solo i The Buggles, autori della mitica “Video killed the radio stars”) ma evidentemente non è andata così: in Italia, nel 2018, ci sono stati oltre 34 milioni di ascoltatori radio. Del resto ascoltare la radio è più comodo, versatile, piacevole: possiamo farlo mentre guidiamo, stiriamo, corriamo al parco e così via.

La stessa cosa sta succedendo online: belli i video su YouTube o le trasmissioni in streaming, ma vuoi mettere poter scaricare e ascoltare la puntata di un podcast quando siamo sotto WiFi per goderne ovunque, anche in galleria quando la radio non prende? Si parla di fruizione asincrona.
Senza considerare, inoltre, che ricerche scientifiche hanno evidenziato come le storie raccontate, rispetto a quelle viste, provocano “risposte fisiologiche più forti, tra cui frequenze cardiache più elevate, maggiore attività elettrodermica e temperature corporee più elevate”. Ascoltare è più coinvolgente che guardare: motivo per il quale spesso un libro ci piace di più della sua trasposizione cinematografica.

Che cos’è un podcast?

Il podcast è una trasmissione “radio” diffusa via Internet, scaricabile e archiviabile in un lettore MP3 o sullo smartphone. Ma che cosa vuol dire, letteralmente, la parola podcast? L’origine della parola si deve a Ben Hammersley, giornalista BBC, che nel 2004 scrisse un articolo per the Guardian intitolato “Audble revolution” sul nuovo fenomeno dei file audio in formato MP3, coniando, appunto, il termine podcast.
Letteralmente podcast sta per “Personal Option Digital Casting” e deriva dall’unione “iPod” (il leggendario lettore multimediale di Apple) con “Broadcast”, vale a dire la trasmissione di informazioni a un insieme di riceventi non prestabilito. Qual è, quindi, la differenza tra podcasting e streaming? Nel primo caso la fruizione è libera, asincrona, nel secondo la trasmissione è “live”, in tempo reale.
Detto in parole povere, i podcast sono episodi audio caricati online che possono essere ascoltati grazie un client. Il software riceve automaticamente le nuove puntate. Come? Il vettore su cui queste viaggiano e vengono distribuiti i contenuti audio è un feed RSS, come per i siti Web. L’utente si “abbona” a un podcast e riceve automaticamente le nuove puntate, che può decidere di scaricare automaticamente, per esempio quando è sotto WiFi.

Come ascoltare un podcast

I client per ascoltare si chiamano “podcatcher”. Eccone alcuni:

– Banshee

– Overcast

– Podbean

– Podwalk

– Stitcher

Questi sono tutti app e servizi gratuiti. Ne esistono anche a pagamento, come Audible di Amazon.

Sei modi +1 per trovare podcast da ascoltare

Concetti, infrastrutture e strumenti sono importanti, ma quel che conta davvero sono i contenuti: dove e come scoprire quali seguire? Le vie sono principalmente sei.

1. Audiocast

Audiocast, da 10 anni, è uno dei punti di riferimento in Italia.

2. Spreaker

Spreaker, la piattaforma numero uno in Italia per la produzione di podcast, permette anche la discovery dei contenuti, grazie alla sezione Explore.

3. Spotify

Sebbene Spotify sia la app numero uno per ascoltare la musica in streaming, è anche un miniera di podcast.

4. Le piattaforme mobile di Google e Apple

I podcast sono raccolti nelle piattaforme ufficiali, con relativa app per smartphone, di Google e Apple:
– Per utenti Android: Google Podcast su Google Play Musica;
– Per utenti Apple: iTunes Podcast.

5. Listen Notes

Listen Notes si presenta come il miglior motore di ricerca di podcast. Ordina i risultati per data o rilevanza e permette di filtrarli anche per categoria, lingua, regione, durata e altro ancora.

6. Le classifiche

Chartable fornisce le classifiche dei podcast più ascoltati in tutto il mondo anglosassone.

In realtà ci sarebbe anche un settimo modo, più analogico, per scoprirne di nuovi e magari entrare in questo mondo da producer: partecipare al festival del podcasting che si terrà a Milano il prossimo 12 ottobre 2019.

Il mio podcast

Oltre un anno fa decisi di lanciare il mio podcast: il tema, a me molto caro e tutt’ora scoperto, era quello dell’uso consapevole della tecnologia in famiglia. Ci sentiamo su “Genitorialità e tecnologia”?

Risultati immagini per genitorialità e tecnologia

5 strumenti per creare il tuo podcast

,

I podcast esistono da tanti anni, ma solo ultimamente sono esplosi (si stima li usino 14 milioni di italiani). Perché? Per lo stesso motivo per il quale la televisione non ha ucciso la radio, alla faccia dei The Buggles!

La radio si ascolta anche quando non puoi prestare attenzione con gli occhi, addirittura il podcast è on demand e lo puoi ascoltare quando preferisci: io, per esempio, mentre corro al mattino.

Per creare un podcast uso Spreaker: un’ottima app italiana, apprezzatissima a livello internazionale. È così ben fatta che c’è chi la usa per creare una sorta di propria radio privata via web.

La caratteristica più entusiasmante di Spreaker è la condivisione automatica delle puntate su tante piattaforme: da Google Podcast ad iTunes (Apple podcasts), fino a Spotify e perfino YouTube (il video è creato in automatico tenendo fissa l’immagine della puntata). Per raccogliere tutti questi canali in un’unica pagina uso Gopod.me: https://gopod.me/1377532934.

La versione gratuita di Spreaker offre cinque ore di archiviazione e live podcast sino alla durata di 15 minuti. Con la versione On-Air Talent, quella che uso io, ho 100 ore di archiviazione e live podcast da 45 minuti. Esitono anche versioni a pagamento con più opzioni.

Nell’aprile del 2018 ho creato il mio primo podcast, l’unico in Italia sull’uso consapevole della tecnologia in famiglia: Genitorialità e tecnologia (www.gianluigibonanomi.com/podcast): ogni lunedì pubblico informazioni, aggiornamenti, approfondimenti e interviste sul tema.

 

Gli strumenti per la gestione dell’audio

L’elemento che apprezzo di più nell’app Spreaker è che mi permetta di creare un podcast senza che debba acquistare nulla: è sufficiente lo smartphone, ormai una protesi per me. Spesso le puntate di Genitorialità e tecnologia si basano su interviste telefoniche: per questo uso la app Call recorder per registrare tutte le telefonate, in ingresso e in uscita: poi converto il file audio risultante, in formato ARM, con il gratuito Online Audio Converter (https://online-audio-converter.com) per ottenere un MP3. Per editare i file audio uso il mitico Audacity (gratis e open source).

Va detto che il microfono integrato nei dispositivi mobili non è dei migliori, non foss’altro per le sue dimensioni. Quindi, se si desidera una qualità audio migliore, è il caso di pensare a un microfono esterno. Ne ho comprati due: uno da tavolo, USB, da usare con il PC; e un lavalier, detto anche “clip mic” perché si attacca con una piccola clip alla cravatta o al bavero: ne ho comprato una versione con jack audio per usarlo direttamente con il microfono (online si trovano a costi ridicoli).

Perché ho iniziato a fare i podcast? La mia intervista per “Esperienze digitali”

Da più di un anno, ogni maledetto lunedì, pubblico una puntata del podcast “Genitorialità e tecnologia“. Ho parlato del perché ho iniziato a fare podcasting, e come mi ha cambiato la vita, a Simone Capomolla, conosciuto come Capogeek, in un’intervista durante una maratorna live del suo podcast “Esperienze digitali“. Ecco l’intervista:

Ascolta “Intervento di Gianluigi Bonanomi nella Maratona 8h” su Spreaker.