E io pago, con il cellulare
Finalmente si registra il boom del “mobile payment”, il pagamento tramite cellulare a distanza.
Ci hanno detto, per anni, che l’e-commerce in Italia non decollava perché gli utenti avevano paura di usare la carta di credito online. Poi sono arrivati gli smartphone e, all’improvviso, sono diventati tutti impavidi, e sempre più persone usano il proprio telefono per pagare ogni genere di bene. Vediamo quanto, perché e come.
I numeri
Il boom del pagamento tramite cellulare a distanza, che in gergo si chiama “mobile remote payment & commerce”, è testimoniato dai numeri offerti dall’Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano: si passa dai 700 milioni di euro del 2011 a oltre 900 milioni di euro dell’anno scorso, con un incremento del 30%. A questo va aggiunto l’acquisto di contenuti digitali per cellulare, che nel 2012 ha fatto registrare un valore di circa 470 milioni di euro, con un +15% rispetto al 2011. L’acquisto di beni e servizi, il pagamento bollettini postali, parcheggi e autobus, cresce del 60%. In forte crescita anche il “mobile remote commerce”: gli acquisti che implicano l’uso del cellulare in una o più fasi.
Il fenomeno più interessante è quello che riguarda il “mobile proximity payment”, il pagamento tramite avvicinamento al POS del cellulare dotato di tecnologia NFC, che sta per “Near Field Communication”: ben 2,5 milioni di telefoni NFC sono già in circolazione; tra questi Lumia 920, Galaxy S3 e Motorola Razr e Sony Xperia S.
Tra i settori che più sono stati investiti dal fenomeno del mobile payment ci sono il turismo e i trasporti, i coupon, le aste e i gruppi di acquisto; sempre secondo l’Osservatorio del Polimi rappresentano l’86% del valore delle transazioni. In generale il mobile payment risulta una soluzione ottimale per quegli acquisti dove è importante, per i consumatori, essere tempestivi: vedi le offerte sui vari Groupon, Groupalia, LetsBonus e via dicendo.
Diversi negozianti stanno cogliendo questa opportunità: su un campione di oltre 200 tra i principali esercenti attivi nell’e-commerce, un esercente su tre ha puntato anche sul canale mobile; nel 2011 era uno su cinque. Il 55% ha sviluppato sia l’app sia la versione del proprio sito Web per il mobile.
Il perché di un successo: tre fattori
La diffusione del mobile payment nel nostro Paese è dovuto sostanzialmente a tre fattori chiave.
1. La crescita del 20% dei servizi che consentono di completare gli acquisti online attraverso il cellulare: tra questi spiccano il comodo pagamento dei bollettini postali e del canone Rai, ma anche dei parcheggi e dei biglietti degli autobus.
2. La disponibilità della tecnologia che permette di usufruire di questi servizi, trasformando il proprio cellulare in un bancomat, grazie all’intesa operativa raggiunta lo scorso anno dalle principali aziende di telecomunicazione sull’impiego della SIM NFC.
3. La legislazione che incentiva l’uso dei pagamenti elettronici; si parla, in particolare, dei decreti “SalvaItalia” e “Sviluppo-bis”.
Esempi d’uso: bollettini e trasporti
L’80% dei pagamenti diretti con cellulare a fronte di un servizio è stato speso per acquistare ricariche telefoniche e pagare i bollettini. Si parla per esempio del pagamento del canone Rai o dei bollettini postali. Per questi ultimi è disponibile, per esempio, l’app Bollettino delle Poste: permette di usare la fotocamera dell’iPhone per fare una scansione del codice presente su tutti i bollettini, al fine di ottenere tutte le informazioni in modo automatico, senza dover compilare a mano. Il pagamento, poi, può avvenire usando le carte prepagate, le carte di credito o il conto BancoPosta.
Il restante 20% è stato utilizzato per pagare servizi soprattutto nell’ambito della mobilità. Vediamoli nel dettaglio. Con lo smartphone è possibile pagare la sosta: ormai diffusa in diverse realtà locali, soprattutto urbane, può consistere nell’acquisto di un pacchetto pre-acquistato da sfruttare di volta in volta con una chiamata, oppure degli acquisti che avvengono direttamente con un SMS; quest’ultimo è il caso di Milano, con SostaMilanoSMS. Si stima che siano oltre 700.000 le ore di parcheggio pagate dagli italiani attraverso il cellulare.
Sempre più realtà di trasporto pubblico locale stanno sperimentando il “mobile ticketing”, ovvero la vendita dei biglietti dei mezzi con queste modalità: è il caso, per esempio, di Bari. Come funziona? Prima di salire sul bus, i viaggiatori possono acquistare il biglietto usando il proprio credito telefonico: devono semplicemente inviare un SMS. In riposta si ottiene un altro SMS con gli estremi del biglietto: basta mostrare questo al conducente o al controllore. Si calcola in 600.000 il numero di biglietti di corsa semplice e qualche migliaio le ricariche degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale attivati da mobile.
Per ora poco diffuso, ma in futuro il pagamento dei taxi e del car o bike sharing potrà essere effettuato con lo smartphone via NFC. Per le ZTL, le zone a traffico limitato, è spesso possibile pagare con un SMS, previa registrazione al servizio online.
Altri esempi di utilizzo? Il mobile money transfer, operazione cresciute del 50% nel 2012: l’84% è rappresentato dall’acquisto di ricariche di carte prepagate, il 13% dal trasferimento di credito telefonico e solo il 3% da vero e proprio mobile money transfer, ossia di passaggio di soldi da un cellulare, e quindi da un utente, all’altro.
In futuro pagheremo in negozio col cellulare
Il 2012 è stato l’anno del lancio di numerose sperimentazioni nel “mobile proximity payment”. A fine 2012 erano circa 30.000 i terminali POS NFC attivi, partendo dai 5.000 dell’anno prima. A fine 2013 dovrebbero essere oltre 170.000: più del 10% del totale dei POS. Dal 2011 al 2012 le carte “contactless” circolanti sono passate da 750.000 a oltre due milioni. Partendo da questi dati, l’Osservatorio del Polimi è in grado di dirci quanti saranno gli utenti che pagheranno mediante proximity payment nel 2016: tra sei e oltre 10 milioni di utenti, con 25 milioni di cellulari NFC in circolazione. Gli esercenti dotati di POS NFC saranno moltissimi: tra 405.000 e 610.000. Insomma, cominciamo a dire addio ai contanti.
Gli acquisti su Amazon tramite app
Ormai l’e-commerce è esploso, anche su mobile, e tramite smartphone si può comprare qualsiasi cosa. Per esempio Amazon ha da poco ufficializzato la realizzazione di un’app per sistemi Android, che segue quelle messe a punto per sistemi iOS e Windows. I clienti possono cercare i prodotti direttamente dall’app, filtrando i risultati, poi possono procedere all’acquisto direttamente da telefonino o da tablet. Possono anche inserire recensioni, condividere i prodotti con gli amici e usufruire di sconti e offerte.
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