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ChatGPT passerebbe il mio esame universitario sul digital marketing?

Da un paio d’anni sono titolare della cattedra di Digital Marketing del biennio specialistico dell’Università SantaGiulia di Brescia. Nell’ultimo corso ho fatto una testa così ai miei studenti affinché usassero il più possibile ChatGPT durante le esercitazioni in classe. Poi ho pensato: ma il chatbot passerebbe il mio esame orale? Allora l’ho interrogato, facendo domande basilari e non quelle per la lode. Ecco come è andata, che voto ha preso.

Il prompt che ho usato

L’interrogazione dell’oracolo AI avviene tramite i cosiddetti prompt (qui trovi un articolo su come si creano i prompt con il mio metodo G.O.L.). Ecco quello che ho usato io con ChatGPT Plus versione GPT4, che altrove, dicono, ha passato esami ben più impegnativi del mio:

Agisci come uno studente universitario di digital marketing che sta sostenendo un esame orale. Rispondi alla mia domanda in modo preciso e conciso, con al massimo 100 parole, usando anche esempi. La domanda è:[DOMANDA]

Nota importante: ho usato la versione GPT4 di ChatGPT (disponibile per gli utenti di ChatGPT Plus).

Domanda 1: che differenza c’è tra marketing e comunicazione?

Risposta di ChatGPT: Il marketing è un approccio strategico per promuovere prodotti o servizi con l’obiettivo di generare vendite. Ad esempio, una campagna di marketing può includere l’analisi del mercato, la pianificazione del prezzo, e la distribuzione. La comunicazione, invece, è un sottoinsieme del marketing che si concentra sull’invio di messaggi ai clienti attraverso vari canali, come la pubblicità o i social media. Per esempio, la creazione di un post su Instagram per promuovere un nuovo prodotto è un’attività di comunicazione all’interno di una campagna di marketing più ampia.

Mio commento: risposta corretta, all’esame chiederei di fare degli esempi di marketing più ficcanti. Qui un approfondimento sulla differenza tra marketing e comunicazione.

Domanda 2: che differenza c’è tra social network e social media?

Risposta di ChatGP: I social network sono piattaforme online che connettono le persone, come Facebook o LinkedIn, permettendo la condivisione di contenuti e la creazione di relazioni. I social media, invece, sono un concetto più ampio che include i social network, ma anche altre forme di media sociali come blog, forum e siti di condivisione di video, come YouTube. Un esempio di questa differenza può essere visto confrontando Facebook (un social network) con WordPress (un media sociale, ma non un social network).

Mio commento: risposta tutto sommato corretta anche se non brillantissima. Non mi fa impazzire, sinceramente. Per esempio sottolineerei che social come Facebook e LinkedIn siano anche social media. Calzante invece l’esempio di WordPress. Ho parlato di questo tema qui:

Domanda 3: che cosa sono le buyer personas?

Risposta di ChatGP: Le buyer personas sono profili dettagliati e semi-fittizi dei clienti ideali di un’azienda. Essi descrivono caratteristiche demografiche, comportamenti, necessità e motivazioni. Ad esempio, “Claudia, 35 anni, manager IT, amante della tecnologia, cerca soluzioni di sicurezza informatica per proteggere i dati aziendali”. Utilizzare le buyer personas aiuta a personalizzare e orientare le strategie di marketing verso gruppi target specifici, migliorando l’efficacia delle campagne.

Mio commento: Nulla da obiettare, risposta corretta e buon esempio che dimostra come le buyer personas vadano oltre i dati socio-demografici. Qui racconto come usare ChatGPT per costruire le buyer personas:

Domanda 4: fammi tre esempi di strumenti digitali che possono aiutare a costruire un piano editoriale.

Risposta di ChatGP:

  1. Trello: un’applicazione di project management che permette di organizzare e pianificare contenuti attraverso “tavole”. Per esempio, si può creare una tavola per ogni mese con le relative attività.
  2. Google Trends: uno strumento che mostra le tendenze di ricerca su Google, utile per identificare argomenti di tendenza e ottimizzare il piano editoriale.
  3. SEMrush: una piattaforma per l’analisi dei dati SEO, che consente di trovare parole chiave efficaci per il contenuto da pianificare. Ad esempio, può aiutare a scoprire quali termini stanno attirando traffico nel tuo settore.

Mio commento: Avrei preferito un minimo di introduzione ma la scelta degli strumenti è molto interessante. In modo particolare, a lezione, parliamo molto di Google Trends:

Domanda 5: crea un funnel, a partire da un lead magnet, per vendere delle consulenze di cybersecurity

Risposta di ChatGP: Il lead magnet potrebbe essere un report gratuito sulle ultime minacce alla sicurezza informatica. Attraverso i social media e il SEO, si attirano visitatori al sito, dove si offre il report in cambio della loro email. Questo genera lead. La serie di email di follow-up fornisce ulteriori consigli sulla sicurezza informatica, costruendo fiducia e posizionando l’azienda come esperta nel campo. L’ultima email offre una consulenza sulla sicurezza informatica. Ad esempio, un’analisi personalizzata delle vulnerabilità della loro rete.

Mio commento: esempio davvero calzante. Se ne trovano moltissimi in Rete. Per esempio nel caso di Seqrite, per scaricare il report sulle ultime minacce informatiche occorre dare i propri dati.

Domanda 6: che cosa intende Kotler per “marketing 4.0”?

Risposta di ChatGP: Marketing 4.0, come definito da Philip Kotler, è un approccio che integra il marketing tradizionale con il digitale. Pone l’enfasi sulla digitalizzazione e l’interazione con i clienti attraverso vari canali online. Include l’uso di social media, SEO, content marketing, e molto altro. Un esempio è l’utilizzo di Facebook per interagire direttamente con i clienti, offrendo risposte immediate e personalizzate alle loro domande.

Mio commento: La risposta è corretta ma insoddisfacente, avrei apprezzato un cenno al perché con i conti siamo arrivati a “4.0” (per la cronaca 1.0 è incentrato sul prodotto, 2.0 è orientato al consumatore, con un focus sulla differenziazione del prodotto e sulla segmentazione del mercato, 3.0 si basa sui valori). A margine, ho caricato il testo “Marketing 4.0” di Kotler (che uso come testo d’esame) su AskyourPDF e questa è la risposta dedotta direttamente dal libro:

Domanda 7: come potrebbe un bar sfruttare il digital storytelling?

Risposta di ChatGP: Un bar può utilizzare il digital storytelling attraverso i social media, creando contenuti che raccontano la storia del bar, i suoi cocktail unici o eventi speciali. Ad esempio, un post di Instagram potrebbe mostrare un barista che crea un cocktail con una descrizione dettagliata dei suoi ingredienti e della sua storia. Questa strategia può aiutare a coinvolgere i clienti, creare un senso di comunità e aumentare la visibilità online del bar.

Mio commento: Risposta tutto sommato corretta ma non entusiasmante. Anzi, debolissima. Ho chiesto quindi a ChatGPT di essere più creativo e convincente. Ecco la seconda risposta: Il bar potrebbe sfruttare il digital storytelling creando una “Serie di Cocktail Leggendari”. Ogni settimana, potrebbe essere rilasciata una storia su Instagram o un video su YouTube che racconta la leggenda di un cocktail specifico. Ad esempio, il cocktail potrebbe essere legato a un evento storico o a una celebrità. Questo crea anticipazione e coinvolge i clienti, invitandoli a provare il “cocktail della settimana”. Inoltre, i clienti potrebbero essere incoraggiati a condividere le loro storie con il cocktail, creando così contenuti user-generated.

Mio commento: decisamente meglio! Un ottimo esempio di digital storytelling su YouTube in questo settore è di StarBucks:

Domanda 8: che differenza c’è tra up-selling e cross-selling?

Risposta di ChatGP: L’up-selling incentiva il cliente a comprare una versione più costosa o superiore del prodotto già considerato. Ad esempio, suggerire un laptop più avanzato quando un cliente sta guardando un modello base. Il cross-selling propone prodotti complementari all’acquisto principale. Ad esempio, offrire un mouse e una borsa per laptop al cliente che sta acquistando un laptop. Entrambe le strategie mirano ad aumentare il valore del carrello medio.

Mio commento: Corretto. Per esempio su Amazon, quando cerchi un laptop, in effetti ti mostra i modelli superiori e gli accessori:

Domanda 9: che cosa si intende per marketing automation e come useresti ChatGPT in quest’ottica?

Risposta di ChatGP: La marketing automation è l’uso di tecnologie per automatizzare e semplificare le attività di marketing, migliorando l’efficienza e il ROI. ChatGPT può essere utilizzato per automatizzare l’interazione con i clienti, rispondendo immediatamente alle domande frequenti, fornendo informazioni sui prodotti o guidando gli utenti attraverso il processo di acquisto, riducendo così il carico di lavoro del team di assistenza clienti e migliorando l’esperienza dell’utente.

Mio commento: La risposta è tutto sommato onesta, senza infamia né lode. Per un approfondimento su questo tema suggerisco di leggere questo libro di Vincenzo Cosenza:

Domanda 10: come si può applicare la SEO al profilo LinkedIn?

Risposta di ChatGP: La SEO su LinkedIn riguarda l’ottimizzazione del profilo per essere trovati facilmente. Questo può essere fatto utilizzando parole chiave rilevanti nel titolo del lavoro, nella sintesi e nelle descrizioni delle esperienze. Ad esempio, se sei un consulente di digital marketing, includi termini come “SEO”, “content marketing” o “strategia digitale” nel tuo profilo. Inoltre, raccogliere raccomandazioni e competenze può aumentare la visibilità, poiché LinkedIn priorizza i profili con interazioni elevate.

Mio commento: Nulla da eccepire. Qui un approfondimento:

Il voto finale

Tutto sommato ChatGPT ha passato l’esame con un buon 27.

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Perché uno studente universitario dovrebbe usare LinkedIn (e l’A.I.)?

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Il 28 marzo sono stato invitato dall’Università Bicocca di Milano per tenere un workshop sull’uso strategico di LinkedIn.

Perché gli universitari dovrebbero usare LinkedIn?

Ho raccontato ai ragazzi, scettici perché convinti che il profilo LinkedIn serva solo a chi ha già una carriera avviata, i motivi per i quali dovrebbero aprire e curare il profilo. I motivi sono essenzialmente cinque.

  1. Networking

LinkedIn consente di connettersi con professionisti di ogni settore e di tutto il mondo: un’opportunità per conoscere persone che potrebbero aiutare a trovare lavoro dopo la laurea o a trovare uno stage durante gli studi.

  1. Ricerca di lavoro

LinkedIn è uno strumento utile per la ricerca di lavoro. Molti datori di lavoro e (praticamente tutti i) recruiter utilizzano LinkedIn per cercare candidati.

  1. Informazioni sulle aziende

LinkedIn è una fonte di informazioni sulle aziende, anzi: una miniera d’oro (quali aziende pubblicano sul sito l’organigramma?). Si possono studiare i post degli impiegati dell’azienda, le offerte di lavoro aperte e le informazioni sulla cultura aziendale.

  1. Imparare dai professionisti affermati

Su LinkedIn, ci sono molti punti di riferimento di diversi settori (chiamarli influencer mi fa specie). È possibile seguire le loro attività, imparare dalle loro esperienze.

  1. Personal branding

LinkedIn consente di iniziare a lavorare sul proprio posizionamento, anche prima di sbarcare nel mondo del lavoro. Creare un profilo completo che mostri percorso di studi, competenze acquisite, progetti (laboratori, tesi, ecc.) serve sia per eventuali recruiter e datori di lavoro, ma anche per LinkedIn stesso: inizia a capire chi sei, di che cosa ti occupi, a chi mostrare il profilo e i contenuti.

In sintesi, LinkedIn è uno strumento potente per gli universitari che cercano di costruire la propria carriera, anche da zero. Utilizzando LinkedIn, puoi connetterti con professionisti, cercare lavoro, ottenere informazioni sulle aziende, imparare dalle persone di successo e costruire la tua marca personale. Non perdere l’opportunità di utilizzare LinkedIn per la tua carriera.

Un suggerimento concreto: usare l’AI per sistemare il profilo LinkedIn

Durante l’evento alla Bicocca, abbiamo parlato molto della rivoluzione dell’intelligenza artificiale: ChatGPT e non solo. Ecco un suggerimento concreto: usare l’AI per sistemare il profilo LinkedIn. In particolare ho suggerito di caricare il proprio CV su un sito come AskYourPDF, che consente di caricare qualsiasi PDF e di “interrogarlo”. In questo esempio, dopo aver caricato il mio curriculum, ho chiesto di creare una headline per LinkedIn, anche aggiustando il tiro.

Chiaramente si possono chiedere anche altri contributi per sistemare il profilo LinkedIn:

  • Individuare le skill
  • Trovare le keyword per un’ottimizzazione SEO del profilo
  • Riscrivere dei testi
  • Suggerire modifiche del CV

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