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Tre motivi per leggere “Metti via quel cellulare” di Cazzullo

“Metti via quel cellulare”, libro di meno di 200 pagine pubblicato nel 2017 da Mondadori, lo ammetto, mi incuriosiva ma ero scettico: temevo che la lettura mi facesse perdere tempo. Invece ho letto volentieri il testo che il giornalista del Corriere della Sera ha scritto con i due figli (una liceale e uno studente di Scienze Politiche), pur con qualche perplessità, e ho individuato tre motivi per cui vale la pena leggerlo.

  1. Nei miei corsi racconto che i più grandi esperti di tecnologia e genitorialità, per esempio Alberto Pellai, suggeriscono di non proibire la tecnologia, ma di usarla in famiglia, trasformarla in un momento di condivisione (c’è chi suggerisce di organizzare dei “tech talk”). È per questo che ho creato il corso sulla navigazione familiare. Nel libro di Cazzullo questa logica del confronto è alla base del testo. Si tratta di un ping-pong di opinioni, un confronto costruttivo tra generazioni.
  2. Il libro dimostra che, come sempre, bisognerebbe andare oltre gli stereotipi. In particolare per quanto riguarda i due giovani, Millennial o della generazione successiva, è godibile leggere il loro punto di vista e, in alcuni casi, il ribaltare alcune concezioni errate. Per fare solo un esempio, quando li si accusa di perdersi dietro agli youtuber, ridimensionano le varie Sofia Viscardi e soci, ma soprattutto rispondono che gente come Gianluca Vacchi (il cinquantenne di buona famiglia diventato un influencer a colpi di tatuaggi e balletti sui social) non è certo roba loro. Sospetto che il gioco di Cazzullo sia questo: in alcuni passaggi fare la parte del bigotto per fornire una serie di assist ai figli.
  3. Vi si leggono alcuni spunti interessanti, Cazzullo è una buona penna. Me ne sono appuntati alcuni:
  • Non parlate attraverso il cellulare. Parlate al cellulare
  • Il telefono e la Rete sono il più grande rincoglionimento della storia dell’umanità
  • Avete presente quando si rallenta in macchina perché nell’altra corsia c’è un incidente? Internet è l’incidente.
  • Si fotografa in continuazione per sottrarre momenti all’oblio
  • On-line non vengono premiati i migliori, ma i più bravi nelle pubbliche relazioni
  • Un floppy disk è infinitamente più vecchio della stele di Rosetta

Insomma, il libro è godibile e merita una lettura. Per i genitori come me, ma anche per i ragazzi.

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