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Come i bibliotecari possono utilizzare ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa

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L’intelligenza artificiale (AI) sta cambiando il mondo in modo significativo: lo dico dai primi di dicembre 2022, molti mi guardano con occhi strabuzzati, sono scettici se non incattiviti (perché spaventati), ma è la verità. Basti pensare che secondo Goldman Sachs 300 milioni di posti di lavoro sono a rischio. Sempre più settori stanno adottando questa tecnologia avanzata per migliorare i propri servizi. Anche le biblioteche stanno iniziando a esplorare le potenzialità dell’AI per offrire un’esperienza migliore ai propri utenti. Basta dare un’occhiata a questo articolo di Gizmodo per rendersene conto: “Is ChatGPT Closer to a Human Librarian Than It Is to Google?“. A tal proposito consiglio di seguire questo blog: Chatgptlibrarian.com.

In questo articolo, mostrerò come i bibliotecari possono utilizzare ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa per migliorare l’esperienza degli utenti nelle biblioteche.

Cos’è ChatGPT?

ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale generativa sviluppato da OpenAI: il modello è stato addestrato su una vasta quantità di testo e può generare testo coerente e di alta qualità su una vasta gamma di argomenti. Presento ChatGPT in questo video da una dozzina di minuti:

Utilizzo di ChatGPT nelle biblioteche

I bibliotecari possono utilizzare ChatGPT per migliorare l’esperienza degli utenti in vari modi. Per esempio, possono utilizzare ChatGPT per creare chatbot che possono rispondere alle domande degli utenti in modo efficace e preciso. Questi chatbot possono fornire informazioni sulla biblioteca, sui servizi offerti, sugli orari di apertura e chiusura e su altri aspetti. Chatbot e cultura si frequentano da tempo, del resto. Segnalo, a tal proposito, il progetto Culture Chatbot: una piattaforma volta a migliorare le funzionalità di ricerca applicate al patrimonio culturale digitale. Server, in pratica, per fare ricerche, utilizzando un linguaggio naturale, fra le risorse del patrimonio culturale offerte da Europeana o da altre Istituzioni culturali che permettono di accedere ai loro contenuti on-line.

Insomma, l’utilizzo di un chatbot può migliorare l’accessibilità dei servizi di biblioteca, rendendoli disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Alcuni utilizzi concreti in biblioteca

L’utilizzo di ChatGPT può fornire numerosi vantaggi alle biblioteche. Per esempio, ChatGPT può aiutare a ridurre il carico di lavoro dei bibliotecari, permettendogli di concentrarsi su compiti più complessi e di valore aggiunto. Ecco alcuni esempi.

Creare contenuti personalizzati per gli utenti

ChatGPT può essere utilizzato anche per creare contenuti personalizzati sulla base delle preferenze degli utenti. Per esempio, un utente che ha mostrato interesse per la narrativa contemporanea potrebbe ricevere suggerimenti di lettura in questo campo, mentre un altro utente potrebbe ricevere informazioni sulle attività della biblioteca nella sua zona. In questo modo, si crea un rapporto più stretto e personalizzato con gli utenti e si aumenta la fidelizzazione. Ecco un esempio di prompt per ChatGPT:

Agisci come un bibliotecario. Sono un appassionato di fantascienza, ho molto amato Blade Runner e Minority Report. Suggeriscimi 10 libri assolutamente da leggere. Metti i risultati in una tabella con le seguenti colonne: autore, titolo, editore, anno di pubblicazione, 300 caratteri sulla trama.

Ed ecco il risultato (tra parentesi ogni volta diverso):

Autore Titolo Editore Anno di pubblicazione Trama
Philip K. Dick Ubik Vintage 1969 Ubik è una sostanza misteriosa in grado di alterare la realtà, in un mondo dove l’aspettativa di vita è estesa al punto da poter comunicare con i morti. Il protagonista, Joe Chip, si ritrova coinvolto in un mistero che lo porterà a interrogarsi sulla sua stessa esistenza.
Isaac Asimov Fondazione Bompiani 1951 Nel futuro distante, un uomo di nome Hari Seldon predice la caduta dell’impero galattico. Per prevenire il collasso totale, Seldon avvia un progetto per conservare la conoscenza dell’umanità e guidare il futuro della galassia.
Arthur C. Clarke 2001: Odissea nello spazio Nord 1968 Nel 2001, un gruppo di astronauti viene inviato a esplorare un monolite misterioso che si trova sulla Luna. La loro missione li porta ad affrontare situazioni strane e inaspettate, che mettono in dubbio la loro comprensione dell’universo.
Frank Herbert Dune Fanucci 1965 La storia segue la famiglia Atreides mentre assume il controllo del pianeta desertico di Arrakis, il quale è la sola fonte di una sostanza altamente preziosa chiamata “Spezia”. La lotta per il potere sul pianeta si intensifica e coinvolge molte casate nobiliari.
Neal Stephenson Snow Crash Mondadori 1992 In un futuro prossimo, un virus informatico chiamato Snow Crash inizia a diffondersi, controllando le menti degli utenti di un mondo virtuale chiamato Metaverso. Il protagonista Hiro Protagonist si unisce a una hacker per fermare la diffusione del virus e impedire il caos.
William Gibson Neuromante Mondadori 1984 In un futuro distopico, il protagonista, Case, è un hacker che ha perso l’accesso alla realtà virtuale, nota come Matrice. Viene assunto da un misterioso datore di lavoro per portare a termine un’importante missione che coinvolge un’intelligenza artificiale.
Aldous Huxley Il mondo nuovo Mondadori 1932 In un futuro distopico, l’umanità vive in una società controllata dallo Stato, in cui la felicità è raggiunta attraverso l’uso di droghe e il controllo delle nascite. Un uomo di nome John il Selvaggio, cresciuto al di fuori della società, si ribella al sistema.
Ray Bradbury Fahrenheit 451 Mondadori 1953 In un mondo futuro in cui la lettura è bandita, un pompiere di nome Guy Montag inizia a mettere in discussione la sua vita e il sistema oppressivo che lo circonda. Il libro è diventato un classico della letteratura distopica.

Ricerche avanzate sui cataloghi e catalogazione automatica dei libri

Grazie alla sua capacità di elaborare grandi quantità di dati, ChatGPT può essere utilizzato per effettuare ricerche avanzate sui cataloghi delle biblioteche. Per esempio, si potrebbe chiedere a ChatGPT di trovare tutti i libri sulla storia dell’arte del Rinascimento, o tutti i libri pubblicati negli ultimi tre mesi su un determinato argomento.

La catalogazione dei libri è una delle attività più importanti dei bibliotecari, ma anche una delle più lunghe e complesse. Utilizzando ChatGPT, i bibliotecari possono creare modelli di catalogazione automatica che riconoscono i dati dei libri e li inseriscono automaticamente nei cataloghi della biblioteca. In questo modo, si aumenta l’efficienza e si riducono gli errori umani nella catalogazione.

Indicizzazione dei documenti digitali e dialogo con i libri

Anche la gestione dei documenti digitali può essere semplificata grazie a ChatGPT. I bibliotecari possono utilizzare questa tecnologia per indicizzare i documenti digitali, rendendoli facilmente rintracciabili e consultabili dagli utenti. In realtà si può fare anche di più. Grazie a strumenti come ChatPDF, si può “parlare” con i documenti PDF.

Niente male anche BookAI:

Traduzione automatica dei testi

Le biblioteche possono avere un pubblico multilingue, e la traduzione dei testi può essere una sfida importante per i bibliotecari. Utilizzando ChatGPT (parla 95 lingue oltre a diversi dialetti), è possibile creare modelli di traduzione automatica che consentono di tradurre con una buona precisione e velocità. A livello di Deepl, per intenderci.

FAQ

ChatGPT permette di automatizzare le risposte degli utenti ma anche alle domande frequenti, in gergo FAQ. Molte biblioteche ricevono ogni giorno decine, se non centinaia, di domande dagli utenti. Molte di queste sono ripetitive (orari di apertura, info sugli eventi, modalità di restituzione dei libri, ecc.), richiedono risposte standard. Utilizzando ChatGPT, i bibliotecari possono creare una serie di risposte predefinite e personalizzabili, che vengono attivate automaticamente quando l’utente chiede una determinata informazione. In questo modo, si libera tempo prezioso per rispondere a domande più complesse e specifiche.

Presidio dei social media

I social media sono diventati uno strumento importante per promuovere le attività della biblioteca e interagire con gli utenti (da anni tengo corsi su questo tema). Ma so bene, frequentando le biblioteche anche da consulente oltre che da formatore, che i bibliotecari non hanno tempo per ricoprire il ruolo anche di social media manager. Perché non farlo fare all’intelligenza artificiale? Utilizzando ChatGPT, i bibliotecari possono monitorare automaticamente i social media, rispondere alle domande degli utenti e soprattutto creare contenuti.

Faccio un esempio concreto, con guida passo a passo (i passi sono solo 3!). Un bibliotecario potrebbe copiare il contenuto di un volantino o della pagina Web di un evento e chiedere a ChatGPT di creare dei contenuti per promuoverlo sui social.

Step 1: copiare il contenuto dell’evento

Step 2: aprire ChatGPT e copia il contenuto nel prompt, con le seguenti istruzioni:

Agisci come un social media manager. Prendi in considerazione il testo che ti copio sotto, riguarda un evento per una biblioteca. Crea un tweet, un post Facebook e un post Instagram (con emoji e hashtag) per promuovere quell’evento. Usa un tono professionale ma accattivante.

Ecco il testo: [TESTO EVENTO]

Step 3: copia il risultato proposto da ChatGPT e copialo nei vari canali, dopo un’attenta revisione.

Ovviamente lo stesso vale per altri canali di comunicazione digitale, e non, della biblioteca: sito, blog, volantini, presentazioni e così via.

Vantaggi dell’utilizzo di ChatGPT per le biblioteche

Ricapitolando, l’utilizzo di ChatGPT può portare numerosi vantaggi alle biblioteche, tra cui:

  • Riduzione dei tempi di attesa per gli utenti, grazie all’automatizzazione delle risposte alle domande frequenti
  • Miglioramento dell’esperienza degli utenti, che ricevono contenuti personalizzati e consigli di lettura mirati
  • Maggiore efficienza dei bibliotecari, che possono dedicare più tempo ad attività di consulenza e assistenza
  • Incremento della fidelizzazione degli utenti, grazie al rapporto più personalizzato che si instaura con loro
  • Riduzione dei costi, grazie all’automatizzazione di alcune attività

Post scriptum. Anche l’immagine di cover di questo articolo è stata generata con un’intelligenza artificiale, in particolare con lo strumento (gratuito) FireFly di Adobe.

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La comunicazione efficace in biblioteca (corso per AIB a Milano)

Sede: Biblioteca Valvassori Peroni, via Carlo Valvassori Peroni, 56, Milano

Data: 15-16 Maggio 2019

Orario: dalle ore 9.30 alle 17.30 entrambi i giorni

Durata: 14 ore

Area tematica e codice CF: 5.2.2 Comunicazione

Qualificazione EQF: 6

Tipologia: CORSO DI BASE

Docente:

Gianluigi Bonanomi, (www.gianluigibonanomi.comesperto di comunicazione digitale (ex giornalista professionista), autore di 16 libri su social e comunicazione digitale, direttore della collana “Fai da tech” di Ledizioni.

Scopo:

Il corso è indirizzato a tutti i bibliotecari, a prescindere dalla natura (pubblica o accademica) dell’istituzione di provenienza, che vogliano affinare le proprie abilità comunicative.

Contenuto:

Uno degli scopi fondamentali della biblioteca è quello di “favorire l’incontro tra gli utenti e le loro domande, da un lato, e i documenti che contengono le risposte a queste domande, sull’altro versante” (Treccani). Per raggiungere queste finalità, la biblioteca comunica con gli utenti in vario modo: online e offline, fino a cartelli e volantini.
Il corso è centrato sulla comunicazione efficace sia online – con strumenti quali sito, social network e newsletter – sia offline – arrivando a trattare il tema del design della comunicazione.
Il corso prevede anche una parte pratica di esercitazioni sulla comunicazione e su strumenti per la realizzazione di cartelli e volantini efficaci. Per la parte pratica i partecipanti sono invitati a portare un notebook proprio o dell’ente per cui lavorano, da connettere al wifi della biblioteca.

  1. La comunicazione online (8 ore)
  • La strategia della comunicazione online: il modello hub & spoke
  • Creare un piano editoriale per Web e social
  • Creare contenuti per i social (esercitazione)
  • La comunicazione interna con le email
  • La comunicazione esterna con le newsletter (esercitazione)
  • Cenni di public speaking (per parlare in pubblico davanti a studenti, politici e colleghi)
  1. La comunicazione offline (4 ore)
  • Il design della comunicazione
  • La comunicazione efficace
  • Creare un volantino efficace (esercitazione)
  1. La gestione degli eventi (2 ore)
  • Come presentare un evento
  • Come promuovere un evento (cenni di Facebook Ads)
  • Come gestire il dopo-evento

Obiettivi formativi:

  1. Conoscenze
    Comprendere i concetti di base della comunicazione online e offline.
  2. Capacità
    Creare contenuti efficaci

Metodologia didattica:

  1. Conoscenze
    Lezioni frontali ed esercitazioni con il supporto di slide
  2. Capacità
    Esercitazioni pratiche

Valutazione apprendimento:

  1. Conoscenze
    Verifiche in itinere delle conoscenze acquisite: ogni concetto teorico introdotto sarà accompagnato da esempi applicativi
  2. Capacità
    Al termine del corso sarà reso disponibile un questionario di autovalutazione

Supporto alla didattica:

  • Risorse Web
  • Pubblicazioni
  • Presentazione PowerPoint
  • Pc in rete
  • Tutoraggio e facilitazione

Attestazioni finali:

A tutti i partecipanti verrà rilasciato l’attestato di frequenza previo superamento del test di fine corso utile ai fini della qualificazione professionale, ai sensi dell’art. 5 del regolamento d’iscrizione all’AIB.

La partecipazione al corso è valevole per il riconoscimento dei crediti richiesti per l’attestazione professionale AIB.

Ai partecipanti sarà chiesto di compilare un test per la verifica del loro grado di apprendimento rispetto al raggiungimento degli obiettivi formativi dichiarati e un test di valutazione del corso.

Modalità di partecipazione:

Iscrizione obbligatoria entro il 4 maggio 2019 tramite compilazione modulo online. Verrà data immediata conferma dell’iscrizione.

Per info e quota di partecipazione: https://www.aib.it/struttura/sezioni/lombardia/2019/74064-la-comunicazione-efficace-in-biblioteca/ 

 

Competenze digitali per bibliotecari: le mie interviste per Antenna2 e MyValley

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Il 3 aprile 2019 il sito MyValley mi ha intervistato durante il corso per bibliotecari sulle competenze digitali. Questo l’articolo:

Competenze digitali, un corso per bibliotecari

Continua il percorso di formazione promosso dal Sistema Bibliotecario Valle Seriana, questa mattina il personale delle biblioteche del territorio ha preso parte alla seconda giornata dedicata alla formazione digitale. Oggi il formatore (e giornalista) Gianluigi Bonanomi ha approfondito l’utilizzo di Facebook.

«Ogni anno il nostro sistema – spiega Alessandra Mastrangelo, coordinatrice del Sistema Bibliotecario Valle Seriana – investe sulla formazione proponendo corsi su argomenti diversi. Quest’anno abbiamo deciso di investire su temi non di carattere specifico, ma generali. Sentiamo che la comunicazione è una competenza fondamentale da gestire ogni giorno per i nostri professionisti. Il percorso, lungo e articolato su cui lavoriamo quest’anno, è quello della comunicazione istituzionale, la comunicazione attraverso i social network e il benessere digitale in generale. Chiaramente nozioni da applicare alle necessità quotidiane, al lavoro in biblioteca e al rapporto con gli utenti e i cittadini che non sono utenti, ma vorremmo che lo diventassero. Queste competenze, che siamo convinti di acquisire con questo corso, serviranno anche in occasione degli eventi estivi itineranti nei 43 comuni del sistema bibliotecario con la rassegna di letture estive “A levar l’ombra da terra” e i percorsi geopoetici “Nel cuore della montagna».

Gianluigi Bonanomi a Clusone

In tutti i settori servono competenze digitali. «Soprattutto nel momento in cui si comunica all’esterno – continua Bonanomi -. Oggi sempre di più si utilizzano strumenti come i social network, ma il problema è che questa attività va fatta bene. Parliamo di strumenti che possono rivelarsi infatti potenzialmente dei boomerang. Stendere e seguire un piano editoriale, realizzare contenuti, sapere gestire le critiche del pubblico è sempre più importante. Un bibliotecario tra le tante competenze deve avere anche queste».

 

 

 

La mia intervista al TG di Antenna2 del 3 aprile 2018

Nell’edizione serale del 4 aprile 2019 del TG di Antenna 2 TV si è parlato anche di: “Sistema Bibliotecario Valle Seriana, continua il percorso di formazione digitale per il personale delle biblioteche“. Nel servizio, dedicato al mio corso, c’è anche una mia videointervista:

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