Articoli

LinkedIn: come esportare gli analytics

, ,

Come tutti i social network, anche LinkedIn ha i suoi analytics, le metriche relative alle pagine aperte sulla piattaforma. La maggior parte delle persone tende a soffermarsi solo sui dati più semplici, fondamentalmente il numero di follower e le visualizzazioni/like sui contenuti condivisi. Sono parametri importanti, naturalmente, che offrono velocemente uno spaccato dell’andamento della pagina, ma rappresentano solo una parte di tutti i dati raccolti dal social e messi a disposizione dei suoi utenti. Di seguito, ti spiegherò come sfruttare al meglio le informazioni raccolte dal social relative alla tua pagina per capire come migliorare l’efficacia della tua attività su LinkedIn.

Dove sono i dati relativi alla mia pagina?

Per visualizzare gli analytics della tua pagina aziendale su LinkedIn devi essere un amministratore o quantomeno un analista. Se sei il titolare dell’azienda, probabilmente sarai anche amministratore della pagina, che probabilmente avrai creato tu, ma non è raro che queste attività vengano delegate a professionisti o agenzie esterne (ma anche a figure interne), e non è detto che ti abbiano inserito fra gli amministratori. Se è così, devi sapere che il fatto che tu non sia amministratore non è un gesto di sgarbo o il desiderio di tenerti nascoste le informazioni: molto spesso i proprietari delle imprese non hanno interesse a seguire direttamente questi canali e quindi non si preoccupano di essere inseriti come admin. Allo stesso tempo, non è raro che gli esperti di social evitino – se non quando richiesto esplicitamente – di rendere amministratori i responsabili delle aziende stesse: se questi non sono competenti, infatti possono facilmente fare degli errori, spesso postando dal profilo aziendale invece che da quello personale o viceversa. Naturalmente, se chiederai di essere reso amministratore nessuno potrà negartelo: la pagina è tua, del resto.

Per gestire la tua pagina LinkedIn aziendale basta connetterti al tuo profilo personale: nella colonna di sinistra troverai la sezione Le mie Pagine, dove sono raccolte tutte le pagine LinkedIn che sei autorizzato a gestire. Cliccaci sopra per andare nella sezione di amministratore. Per avere accesso agli analytics, basta che clicchi sulla voce Analisi, dove saranno indicate quattro metriche: Visitatori, Aggiornamenti, Follower ed Employee Advocacy.

Visitatori

In questa sezione troverai tutte le informazioni relative a chi ha visitato la tua pagina LinkedIn, nello specifico:

  • il numero visualizzazioni della pagina: fondamentalmente, quanti clic sono stati fatti sulla pagina (non sui singoli post, attenzione);
  • il numero di visitatori unici: questo parametro è ovviamente differente dal numero di visualizzazioni, dato che una persona potrebbe aver guardato la tua pagina più volte nel periodo di tempo selezionato;
  • i clic sul pulsante personalizzato, che fondamentalmente può assumere 4 valori (Visita sito web, Iscriviti, Registrati, Contattaci, Scopri di più).

Più sotto troverai un grafico molto intuitivo che ti darà le statistiche sui visitatori nel periodo selezionato. Potrai ampliare il periodo di riferimento (quello predefinito è di 15 giorni) e avere ulteriori dettagli, per esempio vedere i dati delle singole sezioni della pagina stessa: la home, informazioni, informazioni dettagliate e persone.

Potrai modificare con un clic la visualizzazione fra visitatori totali e visitatori unici, e aggregare i dati. L’impostazione predefinita di LinkedIn, infatti, è quella di mostrare i dati separati fra mobile e desktop, ma basta la pressione di un tasto per aggregarli in un unico grafico.

Andando più sotto, poi, potrai avere accesso ai dati demografici del tuo pubblico, ovviamente ben differenti da quelli di altre piattaforme, dato che LinkedIn è destinata al business, non certo agli influncer. Ecco che il dato principale è dunque quello delle funzioni lavorative di chi ti ha visitato (vendite, marketing, HR, amministrazione, operations e via dicendo), un dato estremamente importante per capire velocemente che tipo di figure aziendali hanno mostrato interesse. Puoi comunque avere informazioni sulla località (inclusa la provincia, nel caso dei visitatori italiani), l’anzianità lavorativa dei tuoi visitatori (che non è detto corrisponda all’anzianità demografica, anzi), il settore in cui operano e le dimensioni dell’azienda per cui lavorano, intesa come numero di dipendenti.

Aggiornamenti

Se selezioni la metrica Aggiornamenti al posto di Visitatori, avrai accesso ai dati relativi alla visualizzazione dei post pubblicati sulla tua pagina aziendale. Ovviamente, cambiano le metriche: qui verranno indicate le reazioni (like ed equivalenti), il numero di commenti ai post e di condivisioni.

Potrai poi esplorare più nel dettaglio tutti questi dati nella sezione “Statistica”. I dati riportati sono relativi a tutti i post pubblicati nel periodo preso in esame, ma potrai avere informazioni dettagliate su ognuno scrollando più in basso, dove sarà proposta la lista con tutte le metriche relative a ogni singolo parametro. Anche in questo caso i dati verranno separati da due colori: in blu i dati organici e in rosso quelli relativi alle sponsorizzazioni. Volendo, potrai aggregarli.

Follower

Come suggerisce il nome, ti indica quanti nuovi follower ha acquisito la pagina e quanti ne ha persi. Scrollando in basso ti verranno proposti gli ultimi che si sono aggiunti, e ancora più sotto potrai avere informazioni praticamente equivalenti a quelle che abbiamo isto prima nella sezione Visitatori, quindi la funzione lavorativa, il settore di appartenenza, la seniority e via dicendo.

Molto interessante la sezione più in basso, dove LinkedIn ti suggerisce una serie di aziende affini alla tua da monitorare, così da avere un termine di paragone con realtà che operano nel tuo stesso ambito, sulla base dei follower.

Employee Advocacy

Questa sezione è estremamente utile se voi fare employee branding, cioè sfruttare l’attività dei tuoi dipendenti e collaboratori per potenziare l’impatto della tua attività di comunicazione su LinkedIn. Fondamentalmente, potrai misurare l’impatto delle condivisioni dei post aziendali fra i tuoi dipendenti.

A questo indirizzo, potrai trovare ulteriori informazioni proposte da LinkedIn.

Come esportare i dati?

I dati raccolti da LinkedIn sono utilissimi e presentati in maniera semplice e intuitiva, ma quando le dimensioni della pagina iniziano a crescere e, soprattutto, intendi visualizzare i dati di più di un anno, o confrontarli con quelli provenienti da altre fonti (altri social network, quelli del suo sito e via dicendo), è più comodo esportarli in un formato più comodo, così da poterli analizzare tramite altri software.

Esportarli è estremamente semplice:

  • seleziona la metrica che ti interessa (Visitatori, Aggiornamenti, Follower, Employee Advocacy)
  • Clicca sul blu tasto Esporta, sulla destra
  • Seleziona l’intervallo di tempo
  • Clicca su Esporta

In pochi istanti, verrà scaricato un file .XLS contenente tutte queste informazioni, che potrai aprire con Excel o equivalente, o importare nei software che usi per le analisi.

Cosa posso fare con i dati esportati?

Una volta esportati i dati in formato XLS potrai aprirli con un figlio di calcolo, così da poterli analizzare con strumenti più potenti: potrai fare semplicemente grafici di ogni tipo sulla base di quelle informazioni, e gestire con più semplicità la tua reportistica. Soprattutto, potrai analizzare i differenti valori tenendo tutto sullo stesso foglio, senza dover aprire differenti finestre di LinkedIn e affiancarle per avere una visione di insieme.

Contattami per un corso LinkedIn nella tua azienda

Come leggere gli Analytics di LinkedIn [articolo per “Big data 4 innovation”]

,

Questo articolo è stato pubblicato sul portale “Big data 4 innovation” del gruppo Digital 360 nel marzo 2021

Analisi dei dati: come leggere gli Analytics di LinkedIn

Nel più popolare social network “professionale”, farsi notare è il requisito essenziale per aumentare la propria visibilità: per verificare l’efficacia della strategia adottata si possono utilizzare diversi strumenti di “analytics”. Vediamo quali sono e come interpretare i dati messi a disposizione.

LinkedIn è molto di più di una semplice piattaforma per trovare lavoro o un social network per restare in contatto con i propri clienti. Ed è molto di più di un curriculum vitae online, anche se molti utenti hanno la tendenza a trattare il proprio profilo LinkedIn come un semplice elenco di competenze da mostrare a potenziali clienti o nuovi datori di lavoro. La piattaforma offre una versatilità unica e, se usata nel giusto modo, può trasformarsi in un potente strumento di digital marketing in grado di dare un boost alla propria carriera o azienda: i LinkedIn Analytics.

In LinkedIn, infatti, è importante avere una strategia ben definita e capire quali contenuti e strumenti possono fare la differenza. Avere un profilo aggiornato e ottimizzato permette di creare quelle relazioni tra contatti che hanno decretato il successo di questo speciale social network. Farsi notare è il requisito essenziale per aumentare la propria visibilità: per verificare l’efficacia della strategia adottata possiamo utilizzare diversi strumenti di analisi dei big data. Vediamo quali sono e come interpretare i dati che abbiamo a disposizione.

Come interpretare le informazioni fornite da LinkedIn Analytics

Uno degli strumenti più importanti da padroneggiare (anche uno dei più sottovalutati) in LinkedIn sono i cosiddetti “Analytics”, una serie di statistiche in tempo reale che permettono di capire se la strategia che abbiamo sviluppato funziona e se risultati che ci siamo prefissati sono stati raggiunti. Per misurare l’efficacia della nostra attività su Linkedin la prima cosa da fare è cambiare l’impostazione della lingua scelta e usare il nostro profilo in inglese. Cambiare lingua è un’operazione piuttosto semplice: è necessario cliccare sulla foto del proprio profilo per aprire un menu dove è possibile effettuare la modifica. Bisogna selezionare “English” e poi tornare alla pagina del proprio profilo. Cliccando sulla barra laterale a destra avremo finalmente accesso alle preziose statistiche. Nella pagina aziendale/istituzionale, infatti, troveremo un’apposita sezione Analytics con cui possiamo possibile filtrare i dati in base a tre macro-gruppi: Visitors, Updates, Followers. La piattaforma mostra di default le statistiche relative agli ultimi 30 giorni: è possibile avere dei grafici dettagliati fino a un periodo di un anno, se necessario. Dalle interazioni, alla percentuale di interesse fino all’engagement rate (il tasso di coinvolgimento generato da un contenuto o da un’attività) c’è tutto il necessario per monitorare l’efficacia della strategia social adottata da noi o dalla nostra azienda. Le statistiche disponibili sono relative a tutti i membri iscritti alla piattaforma, indipendentemente che abbiano effettuato l’accesso da un normale browser su PC o dall’app LinkedIn e iOS su un dispositivo mobile. È importante ricordare che il cosiddetto “traffico senza autentificazione” del profilo non viene conteggiato.

LinkedIn Analytics è strutturato in tre categorie principali

L’interfaccia proposta da LinkedIn è semplice e funzionale (non è al livello della più celebrata Google Analytics) e permette all’utente in poco tempo di scoprire se alcuni “insight” hanno avuto successo e, soprattutto, capire perché certi contenuti funzionano di più e così via. Per quanto riguarda il profilo, abbiamo a disposizione le statistiche di chi ha visto il nostro o quelle relative alla nostra azienda, oltre a uno speciale rank. Gli Analytics permettono all’utente di avere sotto controllo le statistiche relative ai post da un punto di vista quantitativo, di studiarne l’efficacia rispetto ai collegamenti e alla media dei contatti. Con il semplice rank, infatti, possiamo scoprire in quale percentuale un profilo personale/aziendale sia presente nel proprio network e la relativa posizione in un’ipotetica classifica virtuale, oltre a studiarne l’andamento in un periodo specifico o precedente. Per valutare la nostra attività è necessario analizzare le informazioni riguardanti il numero di visite al nostro profilo in una settimana specifica (con tanto di variazioni rispetto a quella precedente), il numero di condivisioni/post/aggiornamenti che abbiamo fatto, i nuovi collegamenti ottenuti, il numero dei commenti generati e così via. Incrociando questi preziosi dati possiamo correggere o migliorare la nostra strategia.

Visitatori

La piattaforma offre una serie di informazioni e statistiche sugli utenti che visitano la propria pagina aziendale presente in LinkedIn: basta cliccare nella sezione Visitatori (Visitors). I dati disponibili sono relativi alle visualizzazioni ottenute per pagina o al numero di utenti unici: in questo modo è possibile capire chi si è avvinato al nostro profilo e quale sezione è stata apprezzata maggiormente. Chiaramente, i grafici possono essere personalizzati a piacimento per avere una profilazione ancor più dettagliata. Molto apprezzati sono i dati demografici dei visitatori che permettono a noi di capire la località di provenienza, la mansione svolta, l’anzianità lavorativa, il settore e la dimensione dell’azienda per cui lavorano (la cosa strana è che non è disponibile il nome dei contatti che seguono la pagina!). In questo modo possiamo capire se il nostro profilo è arrivato alle persone giuste, a quale settore appartiene il nostro pubblico e in quale area geografica è più efficace e così via. Se abbiniamo queste informazioni a un altro strumento prezioso come LinkedIn Pulse possiamo scrivere contenuti originali e condividerli in modo ancor più efficace.

 Follower

Un’altra sezione importante degli Analytics riguarda i Follower che seguono la propria pagina aziendale. È possibile controllare i follower in un periodo specifico e capire quando sono stati guadagnati o persi. In questo modo possiamo capire se c’è una correlazione stretta tra l’aumento o la loro diminuzione in corrispondenza con la pubblicazione di post specifici e così via. Soprattutto, è possibile analizzare le variazioni nei follower organici e in quelli ottenuti tramite inserzioni sponsorizzate. Si tratta di una differenza importante perché, come in altri social network, è possibile “comprare” i follower anche in LinkedIn. Come nella sezione dei visitatori, anche in quella dei follower è possibile studiare la provenienza dei contatti, a quale categoria professionale appartengono e altro ancora. Interessante anche la sezione dedicata alle cosiddette “aziende da monitorare”: vengono mostrate pagine con profili simili alla nostra e gli algoritmi di LinkedIn le propongono sulla base dei follower e degli aggiornamenti che proponiamo.

Aggiornamenti

Un’altra categoria importante è quella relativa agli “Updates”, gli Aggiornamenti: qui è possibile trovare una serie di informazioni relative ai dati organici e a quelli sponsorizzati. Serve soprattutto per capire quanti utenti hanno visto, commentato o condiviso i post e quale livello di interesse e interazione hanno generato. Abbiamo a disposizione informazioni relative al numero complessivo e al tipo di visualizzazioni, ai commenti ricevuti, alle condivisioni e alle interazioni social e molto altro. I grafici, chiaramente, possono essere filtrati per affinare ulteriormente la nostra strategia social: è importante ricordare che esiste una precisa correlazione tra il numero di follower e il tasso di engagement.

Come interpretare i dati forniti da LinkedIn Analytics

In generale, uno strumento come Analytics può aiutarci a capire se la strategia che abbiamo adottato funziona, attraverso l’analisi dei big data. Grazie alle informazioni che abbiamo ricavato possiamo scoprire in quale momento della giornata è consigliabile pubblicare i post, in quale orari e giorni della settimana i nostri aggiornamenti riscuotono maggior successo così via. E soprattutto sono fondamentali se dobbiamo investire in qualche campagna di marketing a pagamento. Con Analytics, infatti, possiamo analizzare le prestazioni di tutti i contenuti e fare un confronto tra quelli sponsorizzati e organici. Studiando le reazioni dei follower e le loro tendenze e osservando l’andamento delle impression di ciascun aggiornamento, possiamo scoprire se i contenuti che proponiamo sono di qualità e se vengono apprezzati da LinkedIn. Per esempio, se notiamo un calo nel numero complessivo di impression la spiegazione è piuttosto semplice: gli algoritmi della piattaforma classificano i nostri contenuti non di qualità e limitano la loro condivisione. È importante confrontare i dati relativi ai propri follower con quelli dei visitatori: per esempio, se notiamo una certa discrepanza da un punto di vista demografico tra le due categorie è probabile che non ci sia la giusta correlazione tra quello che condividiamo e quello che appare nel nostro profilo. Per migliorare la situazione possiamo utilizzare dei tool specifici: Socialbakers e Talkwalker sono programmi che possono aiutare e non poco.

Vuoi un aiuto per la revisione del tuo profilo LinkedIn?

Contattami per chiedere una revisione del tuo profilo, compresa la mappatura delle keyword che devi inserire.