Il galateo della Rete

[articolo del 2001, pubblicato su Internet Idea]

Bastano poche regole di condotta per migliorare la qualità della vita nella Rete.

Parliamo un po’ delle buone maniere, del galateo. Non preoccupatevi di mettere la mano davanti alla bocca mentre starnutite e nemmeno di apparecchiare la tavola come di deve, tanto siete davanti al computer. Quello che ci interessa è il bon ton della Rete, le regole di condotta che occorre seguire per navigare al meglio, evitando di infastidire gli altri utenti di Internet con comportamenti socialmente, ma soprattutto telematicamente riprovevoli.

Ma è proprio necessario? Sì, assolutamente. Mettiamola così: le persone hanno 50.000 anni di esperienza nell’utilizzo del linguaggio e dei gesti, 5.000 di esperienza nella scrittura e 100 nell’utilizzo del telefono. E solo qualche mese nell’utilizzo della Rete. Insomma, la nostra storia culturale, e l’intera costruzione della società, è modellata in gran parte dall’utilizzo dei mezzi di comunicazione. Strumenti che impariamo ad utilizzare sin da piccini, assimilando le regole della conversazione. Provate a pensarci: a quattro anni impariamo ad rispondere al telefono: a dire “pronto”, a evitare di starsene zitti e via dicendo; a sette anni impariamo a scrivere messaggi di senso compiuto. Da adulti, se fate due conti, avete introiettato nel corso della vita un centinaio (se non migliaia) di norme di comportamento che riguardano ogni genere di conversazione. Sono tante, ma qualcuna in più che riguardi Internet non ci farà male, anzi.

 

Una e-mail a regola d’arte

La posta elettronica è un mezzo di comunicazione differente rispetto al telefono e alla posta tradizionale, bella scoperta. Le regole di comunicazione apprese per gli altri mezzi, quindi, servono a poco. Non si scrivono le lettere commerciali come un’e-mail, che risulta più informale, diretta. I messaggi di posta elettronica non possono essere considerati come delle telefonate trascritte, ci mancherebbe. Se consideriamo, quindi, che questo media è sostanzialmente nuovo e che l’esperienza del suo utilizzo è poca cosa, ci accorgiamo che vi sono ancora molti problemi di utilizzo, di codifica dei messaggi e, a volte, di fraintendimento. Occorre una nuova serie di norme, che possono riguardare il come evitare i messaggi inutili o le regole della cortesia. Queste regole, per ora, non sono scolpite nella pietra e tantomeno pubblicate. Nascono pian piano, sono convenzioni che vengono adottate spontaneamente dagli utilizzatore della posta elettronica. Vediamone alcune, in particolare quelle che riguardano la composizione e la ricezione di un messaggio.

Create un messaggio con un singolo oggetto, quando è possibile; in parole povere: evitate di inserire più temi nella stessa e-mail. Così facendo, il destinatario può rispondere ad un singolo tema per volta, archiviare solo il messaggio che tratta l’argomento che gli interessa ed eliminare gli altri. Procediamo oltre. Abbiate ben presente l’audience della e-mail, utilizzando termini e argomenti appropriati.

Se poi esprimete emozioni o sentimenti nel corpo del messaggio, etichettateli chiaramente; soprattutto se siete inclini al sarcasmo, all’umorismo e all’ironia. Distinguete le opinioni dai fatti, eviterete fraintendimenti. Etichettare le emozioni è possibile anche grazie all’utilizzo delle celeberrime emoticon, smiley, faccine o come le si vogliano chiamare. Cosa sono? Una serie di segni tipografici che, guardati inclinando la testa a novanta gradi verso sinistra, rappresentano delle facce stilizzate. Digitate due punti, poi trattino e quindi un parentesi chiusa. Il risultato è :-), non sembra una faccina sorridente? Sì, con un po’ di fantasia. Bene, cambiando l’ordine (e il tipo) dei caratteri il risultato cambia: otterrete una serie infinita di combinazioni, di faccine e quindi di stati d’animo diversi. Fate un salto all’indirizzo www.freeonline.org/smile.htm, ne troverete una marea. La faccina giusta al posto giusto è un toccasana: riduce lo shock, la sorpresa o il disappunto che deriverebbe da una frase nuda e cruda.

Altra convenzione diffusa con l’utilizzo della posta elettronica è quella della chiara identificazione del mittente, e delle sue affiliazioni istituzionali. Questo aiuta il destinatario a contestualizzare il messaggio ricevuto. Altra regola non scritta: non insultare o criticare qualcuno senza dargli la possibilità di replica, ci vuole anche un po’ di fair-play. Un appunto riguardante gli allegati: non spedite mai file sospetti, che potrebbero contenere virus; e neppure file troppo grossi, che potrebbero intasare la casella di posta del destinatario.

Riguardo la ricezione della posta esistono altre nome di comportamento. Per esempio, se ricevete un messaggio indirizzato ad un’altra persona, non ignoratelo e nemmeno cancellatelo: è buona norma avvertire il mittente dell’errore. Se invece il messaggio è proprio indirizzato a voi, ma contiene frasi che possono essere fraintese, tirate un bel respiro e leggetelo e rileggetelo accuratamente prima di rispondervi. Questo per evitare fraintendimenti che creerebbero problemi immediati e disastri futuri.

 

Evitiamo il caos nelle chat

Non si scappa: anche nelle chat occorre osservare delle regole di condotta. Pena: il caos totale.

Le regole da seguire, comunque, non sono tante. Riguardano più che altro la buona creanza: accogliete un nuovo arrivato, ignorate le offese, non esagerate nell’utilizzo delle lettere maiuscole (nella Rete equivale a urlare), non utilizzare un linguaggio che possa turbare gli altri utenti, non usare nickname offensivi o scandalosi.

In generale la regola basilare è quella di non importunare nessuno: né tutti gli utenti della stanza, inondando la chat di righe e righe di testo, né i singoli utenti privatamente; e tantomeno gli operatori della chat, che generalmente non gradiscono.

Insomma: fate quello che vi pare, ma educatamente.

 

Mettiamo un po’ d’ordine nei newsgroup

Le liste di discussione hanno delle regole molto rigide: non seguirle può mettere a repentaglio la vostra sopravvivenza nella lista. Quando vi aggregate ad una nuova lista, vi consigliamo di fare un po’ gli spioni, i voyeur (in gergo: i lurker). Leggere per alcuni giorni i messaggi altrui senza intervenire può servire per capire come vanno le cose, di quali argomenti si tratta e qual è il tono della conversazione. Solo quando vi sentite a vostro agio, iniziate a partecipare attivamente. Controllate, comunque, se esiste una FAQ (una raccolta delle domande poste frequentemente), onde evitare di ripetere domande trite e ritrite: eviterete di innervosire i veterani della lista. Seguite attentamente i dettagli del moderatore della lista (il cosiddetto listowner): è lui che stabilisce gli standard della netiquette. Evitate di aggregarvi ad una lista solo per inviare messaggi si insulto (definito flame), anche se non avete nulla di meglio da fare: rischiate di essere fatti fuori. Ponete domande e fate commenti sempre pertinenti all’argomento principale del gruppo, evitando il più possibile i fuori tema (OT). Se qualcuno scrive un commento o una domanda non pertinente, non rispondete inviando il messaggio a tutta la lista; impedite che l’argomento provochi una discussione generalizzata. Se siete in grado di rispondere alla domanda posta da un utente, fatelo: ma indirizzandola direttamente alla sua casella di e-mail: decine di persone che rispondono contemporaneamente possono appesantire la lista. Quando, durante la risposta, citate la frase di un altro utente, cancellate tutto quello che non c’entra con la vostra risposta: eviterete di spedire messaggi troppo lunghi. E, per favore, evitate di citare tutto un messaggio precedente per aggiungere alla fine frasi del tipo “Hai ragione” o “Anch’io la penso così”. Non scrivete messaggi troppo lunghi, ma nel caso succeda avvertite gli altri utenti segnalandolo nell’oggetto o nell’intestazione.

 

Delitto e castigo

Bene, abbiamo scoperto che esistono regole e codici per la Rete. Ma come vengono imposti? Non esistono figure che hanno il compito specifico di far rispettare la legge del Web, se non in rari casi (i moderatori delle liste). È possibile, invece, attuare dei meccanismi di sanzione dei trasgressori. Una delle tattiche di controllo e costrizione che ha ispirato dibattiti di etica della Rete è l’utilizzo del “Cancelbolts”, un programma che consente di combattere lo spam di messaggi (generalmente di carattere commerciale o politico), eliminandoli definitivamente dal ciberspazio. Questa, però, è vera e propria censura.

Si può arrivare anche ad estromettere un partecipante, ma anche questo è oggetto di dibattito tra gli “intransigenti” e i “garantisti”. I primi esigono il rispetto assoluto delle regole di condotta, pena l’espulsione del trasgressore. I garantisti, pur disturbati dallo spam e da altri comportamenti sgradevoli, non mettono in discussione la libertà di partecipazione alla Rete. E voi, da che parte state?

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento