Parlare ai commessi

[Articolo del 2004: molte informazioni sono necessariamente datate. Non tutte.]

Chi non ha mai avuto a che fare con i commessi? Sì, proprio quelle persone in camice (no, non i dottori!) che si trovano all’interno dei negozi di informatica o, cercando disperatamente tra uno scaffale e l’altro, anche nei grandi magazzini. Sono facilmente riconoscibili: sono quelle persone che scappano dai clienti. Forse, però, qualche volta siete riusciti a bloccarne uno, a chiedergli una mano, un aiuto indispensabile al momento dell’acquisto. Per fortuna o purtroppo, loro sono i depositari dei segreti della merce esposta: i vostri investimenti informatici dipendono dalle loro parole, dai loro consigli ma, soprattutto, dalle informazioni che snocciolano. I casi sono due, quindi: o avete coscienza di quel che state facendo (vi siete informati, preparati, avete letto Computer Idea) oppure potreste prendervi una fregatura bella e buona. Non perché i commessi siano per forza dei truffaldini (a scanso di querele, teniamo a ribadire che rispettiamo la categoria!), ma a volte non hanno le conoscenze sufficienti per esserci utili sul serio. Come avrete capito, in queste pagine, tra il serio e il faceto, vi presentiamo un utile prontuario per dirne quattro ai commessi dei negozi di informatica.

 Stampanti

Sempre più economiche, le stampanti attualmente in commercio non possono essere comunque acquistate a cuor leggero. Ci sono molte considerazioni da fare, al momento della scelta. Lasciatevi guidare dai commessi, ben sapendo, però, cosa chiedere loro. Generalmente, una conversazione tipo è la seguente:

–          Buongiorno, vorrei una stampante a colori.

–          Bene, le serve per lavoro o per svago?

–          Diciamo tutte e due le cose. In ogni caso la utilizzerò con il computer di casa.

Un attimo, qui servirebbe approfondire: dovete stampare anche fotografie oppure stampare solo testi? In quest’ultimo caso, i documenti conterranno disegni o immagini? Punterete sulla qualità o sulla quantità delle stampe? Vi serve una stampante veloce oppure precisa? Rispondente mentalmente a questi quesiti, e chiedete non una stampante, ma la stampante giusta.

–          Qual è il suo budget di spesa?

–          No so, il meno possibile, basta che non sia un catorcio…

–          D’accordo, escludiamo le laser. Guardi, abbiamo dei modelli ink-jet molto economici, addirittura a 30 euro, che sono una cannonata!

Il fatto che esistano delle stampanti a prezzi così bassi (addirittura inferiori a quelli delle cartucce!) è assolutamente assodato, ormai. Ma che siano una “cannonata”, be’, è assai discutibile. Ma non è questo il vero problema; spesso si considera unicamente il costo della stampante, e non quello della spesa legata agli indispensabili materiali di consumo: cartucce e carta e, in alcuni casi, il costo di sostituzione delle testine di stampa (se non incluse direttamente nelle cartucce).

Quel che dovete immediatamente chiedere al commesso, è di elencarvi i prezzi delle cartucce nuove: vi spaventerete! Una cartuccia a colori originale, infatti, può arrivare a costare anche 40 euro; tant’è che, molte persone, una volta esaurito l’inchiostro, buttano la stampante e ne comprano una nuova. Fatti due conti, conviene.

Chiedete al commesso, quindi, di chiedere i prezzi delle cartucce compatibili. Se vi dice che:

–          Non è possibile utilizzare prodotti non originali, la casa madre non le riconoscerà più la garanzia!

Non badategli: seppur non esplicitato nel libretto di istruzioni o nella garanzia, non esiste alcun obbligo di utilizzare materiale di ricambio originale. Sappiate, per esempio, che negli Stati Uniti questa possibilità è stabilita per legge: è una questione di “anti-trust”.

I costi delle cartucce non originali possono farvi risparmiare anche il 50%. Chiedete, al limite, se il negozio dispone di inchiostro compatibile (per il refill), ben sapendo, però, che gli ultimi modelli di stampanti difficilmente possono essere ricaricati con siringa e inchiostro “sfuso”: è una tecnica dei produttori, che modificano costantemente la tecnologia con cui creano gli inchiostri…

Accertatevi, poi, che la stampante dia un’ottima resa su carta normale: quella speciale (di elevata grammatura, o dalla superficie particolare) costa molto, dagli 80 centesimi all’euro e mezzo al foglio.

Scanner

Posto che ormai il costo di un buono scanner è assai contenuto (in media, attorno ai 50 euro), le discriminanti sono la qualità e la velocità di scansione, oltre al software incluso nella confezione. Partiamo dalla qualità che, per quanto concerne gli scanner, viene espressa in DPI (Dot Per Inch, punti per pollice).

Alla richiesta di specifica della qualità, il commesso, probabilmente, dirà:

–          Ha una risoluzione di 1200 DPI…

Attenzione, facciamo chiarezza. Un conto sono i DPI interpolati (valore che si ottiene tramite accorgimenti a livello software: per esempio 300 DPI, se interpolati, possono diventare 1200 DPI) e ben altro paio di maniche sono i DPI hardware: sono questi che vi interessano. Generalmente 600 per 300 DPI è la risoluzione minima (e comunque sufficiente) che dovete pretendere.

Chiedete che software è compreso nella confezione: solitamente, oltre a un programma di gestione dello scanner (in pratica, la sua interfaccia per gestire il dispositivo dal computer) è previsto anche un programma di fotoritocco, che non dovete pagare a parte! Chiedete anche se è presente un programma OCR, che serve per il riconoscimento dei caratteri, per una loro futura rielaborazione con un software di fotoritocco.

Chiedete inoltre che tipo di collegamento prevede lo scanner: porta parallela, USB o (sempre più raramente) SCSI. Controllate che nella confezione ci siano i driver di installazione del dispositivo.

Un’ultima cosa: parliamo della profondità di colore, altro fondamentale indice della qualità del prodotto. Se un commesso vi dice:

–          La profondità di colore di questo scanner è 16 bit…

… c’è qualcosa che non torna! La profondità del colore si misura sì in bit, ma si ottiene sommando quelli di ogni singolo colore primario (tre, in tutto). In genere, anche gli scanner più economici hanno 8 bit per colore, per un totale di 24 bit, quindi. 16 bit può essere inteso solo per ogni colore, ma in tal caso, seppiatelo, si sta parlando di scanner non di fascia bassa, che difficilmente costano meno di 200 euro.

Fotocamere digitali

–          Questa fotocamera compatta rappresenta il miglior rapporto qualità-prezzo attualmente disponibile: costa solo 199 euro, ma dispone di un sensore addirittura da 5 Megapixel e uno zoom da 12 X.

Il commesso è un mago, non c’è dubbio: in una sola frase è riuscito a infilarci due “bufale”. Una macchina fotografica digitale di quella fascia, infatti, non può avere un CCD e uno zoom “reale” così potente. Il trucco è presto svelato: sia per quanto concerne il CCD, sia per lo zoom, si parla di interpolazione. Sebbene i valori reali siano molto inferiori, tramite tecniche digitali è possibile ottenere effetti artificiali che simulano il funzionamento di strumenti più potenti.

Nel caso sopra riportato, soprattutto se il prezzo è (relativamente) contenuto, stiamo parlando di zoom digitale (lo zoom in pratica non è reale, ma l’immagine viene ingrandita con delle tecniche digitali). Quello che conta, però, è lo zoom ottico. Che, probabilmente, non andrà oltre il 2 o 3 X (spesso, comunque, sufficiente per un uso non professionale). Accertatevene con il commesso, eventualmente chiedendo di mostrarvi la scatola. Già che ci siete, poi, chiedete un’altra cosa, assolutamente fondamentale: qual è il tipo di collegamento tra fotocamera e PC? Non accontentatevi della risposta:

–          Dispone di un collegamento USB!

La discriminante, infatti, è: USB 1.1 o USB 2.0? In quest’ultimo caso, chiaramente, dovete disporre di questo tipo di collegamento anche sul PC, altrimenti è inutile: la velocità sarà quella sostenuta dal PC.

Altra caratteristica fondamentale è la memory card (la carta di memoria) sulla quale verranno salvate le fotografie digitali. Soprattutto se avevate già una fotocamera, verificate che la cartuccia sia compatibile, per poterla riutilizzare: Compact Flash, Smart Card, SD o altro. Ma soprattutto, chiedete immediatamente al commesso quanto costano delle cartucce alternative, perché quelle incluse nella confezione sono di taglio basso, spesso di 8 o 16 Mb, e contengono pochissime fotografie scattate alla massima risoluzione.

Infine, chiedete chiaramente che batterie sono incorporate nella fotocamera. Il nostro consiglio è di pretendere un dispositivo con pile stilo, che supporti quelle ricaricabili. Spesso, infatti, i produttori includono batterie proprietarie, non stilo, di forma rettangolare: cambiarle, poi, costa un occhio della testa.

Masterizzatori

Il disco fisso trabocca di dati, video, canzoni, documenti e siamo pronti per il grande passo: acquistare un bel masterizzatore di CD. Commesso, aiutaci tu:

–          Sì, guardi, qui abbiamo un ottimo 52 X a soli 30 euro…

52 X di che? In lettura, in scrittura? È un riscrivibile (CD-RW)? E queste sono solo le caratteristiche principali di un masterizzatore. Perché, volendo, ci sarebbe da indagare a fondo. Chiedete se e quanta memoria interna ha il dispositivo. Può sembrano un una caratteristica accessoria, ma non lo è; per creare un adeguato buffer di dati, questa memoria è indispensabile: fate conto che l’ideale è che disponga di 4 Mb di RAM, ma se volete masterizzare a velocità elevate (oltre i 12 X) assicuratevi che ve ne sia il doppio. Il rischio, altrimenti, è quello di bruciare dischi su dischi, a causa del problema noto come “buffer underrun”.

Chiedete informazioni anche sulla funzionalità “overburnig”. Potreste udire una risposta come la seguente (è capitato di sentirla con le nostre orecchie):

–          Guardi che l’overburning è una modalità software e dipende dal programma di masterizzazione… Per cui lei, non usando il Nero, non potrà mai sfruttarla!

In tal caso, cambiate negozio. L’overburning è una particolare modalità di scrittura che permette a un masterizzatore di copiare sul supporto una quantità di dati superiore alla capacità nominale del CD vergine. Per esempio, se un supporto normalmente può contenere 700 Mb di dati, è possibile spingersi fino a una trentina di Mb oltre quel limite, a seconda del masterizzatore e, soprattutto, dei supporti. Sia il masterizzatore, sia il software, però devono essere predisposti per questo tipo di scrittura.

Interrogate ulteriormente il commesso: il masterizzatore supporta la modalità CD-TEXT (quella che permette di inserire nei CD audio delle informazioni testuali)? Ma, soprattutto, che tipo di interfaccia ha il masterizzatore? A 30 euro, è probabile che sia EIDE, ma è sempre bene accertarsene.

Un’ultima cosa: nella confezione è compresa una versione integrale del software di masterizzazione?

Moduli di memoria RAM

Se il PC arranca, se Windows Xp è lentissimo, se non potete aprire più di due applicazioni alla volta, è arrivato il momento di aggiungere un po’ di RAM. Guai a voi, però, se vi recate nel negozio senza la dovuta preparazione. Per intenderci, non potete chiedere: “Mi dà un banco di memoria RAM?”, come se foste dal macellaio o in panetteria. Il commesso, giustamente, vi rimanderebbe a casa. Dove, per inciso, dovreste aprire il case del PC e controllare, nell’ordine:

– Che tipo di memoria è installata sulla scheda madre (DDR, SDRAM e via dicendo);

– la frequenza della memoria installata (100 MHz, 133 MHz…);

– se ci sono banchi di memoria liberi (altrimenti dovrete sostituire quella giù presente).

Dopo aver fatto i “compiti” (al limite facendovi aiutare da un software specifico come PCWizard, www.cpuid.com/pcw.php, se non volete aprire il case del PC) potete tornare ed esigere il tipo di RAM compatibile con il vostro computer.

Software

–          Scusi, vorrei comprare Office Xp, ma il mio computer è un po’ datato. Quali requisiti servono, per installarlo?

Il commesso, prontamente, recupera la scatola del prodotto. La gira e la rigira, fino a quando inizia a recitare:

–          Occorre disporre di un processore Pentium 133 MHz, 32 Mb di RAM, 249 Mb di spazio libero su disco e un monitor VGA…

Sfidiamo chiunque a installare Office Xp su un sistema del genere. Se il commesso è onesto, invece, vi dirà che se non avete un processore a 600 MHz, almeno 128 Mb di RAM, un paio di Gigabyte liberi su disco, potete pure lasciar perdere.

Per quanto concerne altri software, invece, tempestate il commesso con le seguenti domande:

– Sono previsti aggiornamenti scaricabili (gratuitamente!) da Internet?

– Si tratta dell’ultima versione del programma? Soprattutto se il prezzo è in saldo, dubitatene.

– È prevista l’assistenza? E se sì, bisogna chiamare numeri verdi o a pagamento?

– Il manuale è cartaceo o su CD-ROM? Ma soprattutto: il manuale è in italiano?

Scheda audio e scheda video

–          Guardi, questa scheda audio è ideale per ascoltare gli MP3 sul suo PC!

Le varianti di questa frase (senza senso) sono molte. Basta sostituire ad “ascoltare gli MP3”, le espressioni: “Vedere i DVD”, “Giocare con i videogame”, “Sentire le radio su Internet” e via dicendo. Non scherziamo: blocchiamo subito il commesso e parliamo di cose serie. In particolare, fategli aprire la confezione e pretendete che vi vengano descritti tutti i connettori di ingresso e uscita della scheda. In ogni caso, controllate che si siano almeno tre uscite audio stereofoniche, un ingresso analogico (nel caso vogliate digitalizzare la musica proveniente da una fonte analogica come il giradischi), la presa per il microfono, il joystick/MIDI (generalmente disponibile su tutti i modelli) e, soprattutto se è prevista un’uscita Dolby Digital (AC3), utile se volete godere al meglio dei vostri film in DVD, sfruttando anche l’impianto home theater.

Scheda video

–          Questa scheda video è un gioiello: pensi che, grazie alle sue prestazioni 3D, potrà navigare più velocemente su Internet e lavorare al meglio con i programmi di fotoritocco!

Quanti siti Internet sviluppati con tecnologia 3D avete mai visitato? Due, tre, quattro a dir tanto? Ma soprattutto, chi glielo spiega al commesso che il fotoritocco è bidimensionale? Mettiamo le cose in chiaro: una scheda 3D serve solo se dovete giocare.

Quel che più conta, ovviamente, è il numero e il tipo di uscite video disponibili.

–          Grazie a questa scheda, può collegare il computer al televisore di casa.

Questo vuol dire che è presenta un’uscita TV-OUT. Verificate se si sta parlando di un connettore composito o S-VHS. In questo caso, il televisore dovrà disporre di un ingresso S-Video o una presa SCART libera, oppure un ingresso RCA (di colore giallo, accanto a quelli audio bianco e rosso).

–          Può anche digitalizzare il contenuto di una videocassetta…

Significa che è presente un ingresso S-VHS.

–          Può anche collegare contemporaneamente due monitor, visualizzando immagini diverse…

Qui si parla di una scheda “dual head”.

Una delle cose fondamentali da chiedere è se si tratta di una scheda PCI oppure AGP: nel primo caso la scheda andrà inserita in uno degli slot bianchi della scheda madre (è facile che ce ne siano di liberi nel vostro computer, comunque controllate!); nel secondo caso, invece, utilizza uno slot di collegamento predisposto solo per la grafica del PC, ed è ideale per la grafica 3D: verificate se avete a disposizione il relativo connettore marrone (ce n’è solo uno, al contrario del PCI) sulla scheda madre.

Altra informazione fondamentale è la quantità di memoria RAM della scheda video: questa memoria viene sfruttata dal processore grafico per velocizzare le operazioni e può essere normale DRAM oppure RAM dedicata alle funzioni grafiche. Verificate che sia almeno di 64 Mb.

Computer portatili

Eccovi la pubblicità di un computer portatile:

–          Il notebook XY, grazie al potente processore YZ, alla scheda grafica, alle uscite multimediali e alla lunga durata delle batterie, è il computer ideale per studiare, giocare e navigare in Internet in ogni momento della giornata.

In ogni momento della giornata? Che sia di mattino presto o di sera tardi, però, vorremmo sapere di che portatile si tratta. Ci aggiriamo per il supermercato e, nelle vetrine, vediamo esposti dei bellissimi notebook con a fianco, per esempio, questo cartellino: Processore Centrino 1,4 GHz, 512 Mb di memoria RAM, hard disk da 40 Gigabyte, display 15 pollici, super combo drive (masterizzatore CD-RW + lettore DVD), modem 56 K, scheda di rete 10/100, sistema operativo Windows Xp.

Molto bene: un ottimo prodotto. Peccato, però, che serva un supplemento di indagini. La cosa più importante è informarsi sulla batteria, il tallone di Achille di questi dispositivi: di che tipo è? Quanta autonomia ha? Quanto costa la batteria di ricambio? L’ideale è che sia montata una batteria agli ioni di litio, che ha una durata superiore rispetto alle batterie convenzionali.

Informatevi poi sulla RAM: fino a quale quantità è espandibile?

Chiedete, poi, di mostrarvi il retro del computer, e di descrivervi minuziosamente tutte le porte. Verificate che vi siano, oltre alle consuete porta parallela e USB (verificate che siano 2.0), anche una FireWire, la PCMCIA e al limite un’uscita digitale SPDIF.

Verificate che insieme al portatile vi venga dato anche il CD-ROM di installazione di Windows Xp e dei driver: vi serviranno sicuramente per eventuali reinstallazioni.

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